lunedì 26 novembre 2007

Inconsapevolezza o incoscienza del ruolo svolto dal Comandante dei vigili di Roma.

Incredibile! Il Comandante dei vigili urbani di Roma è stato destituito dall'incarico perchè ha utilizzato per fini personali un contrassegno per portatori di handicap che non era suo durante la sosta della sua autovettura. Come dire: interesse privato in atti d'ufficio. Ma il problema più grave è a nostro parere un altro. E' la totale, irresponsabile, sconsiderata e imprudente incapacità del soggetto a comprendere che il suo ruolo era quello del Capo dei vigili e non di un qualunque sottoposto. Ciò che è grave, dunque, non è il fatto in sè ma è la mancanza di consapevolezza di svolgere un ruolo importantissimo di organizzatore e coordinatore di un esercito di vigili (circa 7000) in uno dei gangli più vitali del municipio romano. Chi ha dimostrato di essere il Capo dei Vigili? Un furbetto del quartierino che si voleva fare gioco delle regole dell'Etica e della Morale. Kant soleva dire: "Sopra di me il cielo stellato, dentro di me la legge morale". Fallo capire a un individuo tuttosommato sprovveduto come il Capetto dei Vigili. Il suo motto? Francia o Spagna purchè se magna!

martedì 20 novembre 2007

I Savoia vogliono 260 milioni per i danni dell'esilio.




Il fatto del giorno è la richiesta degli ex-reali d'Italia Vittorio Emanuele di Savoia e del suo bel biondo figliolo Emanuele Filiberto che, a loro dire, lesi nei loro interessi, accusano la Repubblica Italiana di violazione dei diritti fondamentali dell'uomo stabiliti dalla Convenzione europea per i 54 anni di esilio dei Savoia sanciti dalla Costituzione italiana.
Cosa dire di questa richiesta? Diciamo la verità: da persone sconclusionate come sono questa coppietta non c'era da aspettarsi nulla di buono. Quello che disarma di questi due è che abbiano trovato il coraggio di chiedere una somma di denaro allo stesso Stato che li ha riaccolti nonostante una disposizione della Costituzione lo vietasse. Hanno avuto la sfacciataggine di richiedere i danni morali quando i loro familiari di danni agli italiani ne hanno fatto a bizzeffe. Che dire di quel Vittorio Emanuele II che se la diede a gambe levate quando si profilò all'orizzonte la sconfitta del suo esercito con milioni di giovani italiani buttati nella guerra senza armi e abbigliamento adeguato solo per fare un favore alla "prima donna" Mussolini? Cosa dire delle leggi razziali e della dittatura fascista accettata senza battere ciglio da una famiglia inconcludente e incapace? Meglio fare silenzio su questa spudorata uscita del duo Savoia.

lunedì 19 novembre 2007

Il nuovo Berlusconi: niente più "spallata" al governo e costituzione di un nuovo partito.

Il Cavaliere è di nuovo in sella! Con un Coupe de Theatre che ha dell'incredibile, Berlusconi è passato da pugile suonato messo all'angolo per non avere mantenuto la parola di far cadere il governo Prodi a nuovo protagonista dei media e della politica italiana. Il Cavaliere, come fanno i maghi, ha prima inventato un nuovo tipo di rivoluzione e poi ha tirato fuori dal cilindro un atout imprevisto ai molti scettici: un nuovo partito! La rivoluzione si chiama "Rivoluzione del predellino" a causa della posizione la lui assunta durante la dichiarazione a Piazza S. Babila a Milano. Berlusconi, come si fa nella migliore tradizione delle società per azioni, ha cambiato look e nomi al consiglio di amministrazione di Forza Italia. Da Mediaset Spa e Mediolanum Srl a Partito del Popolo (PDP), ovvero il partito dei gazebo. In effetti la sigla ricorda il partito democratico di Veltroni e il Cavaliere per evitare contaminazioni o pericolose associazioni ha aggiunto popolo che è un sostantivo che ricorda il fatto che Lui si sente investito dal popolo e non come ha affermato ieri *dai parrucconi della vecchia politica*. I grulli sono serviti. Tonti come sono milioni di italiani gongolano solo a guardare al nuovo miracolo di S. Silvio! Berlusconi ha detto che i sondaggi più recenti affermano che se si votasse in primavera il nuovo partito avrebbe il 52% dei seggi al Parlamento. A citrulli! Possibile che la gente è così sprovveduta che non ha capito il giochino? Ci permettiamo di dire che con questa operazione Berlusconi fonda partiti come se fossero le girelle del Mulino Bianco.

venerdì 16 novembre 2007

Il Senatore Maurizio Sacconi come Nikita Kruscev nel 1959.




Ecco Maurizio Sacconi, del partito Forza Italia di Berlusconi, in azione al Senato per mostrare tutta la sua irritazione per un provvedimento di natura finanziaria approvato dall'Aula. A tutti coloro che pensavano che nel Senato della Repubblica ci fossero dei Signori Senatori che con stile, serenità e pacatezza intervenissero a favore di leggi giuste ed eque ecco la risposta in forma fotografica. Cosa dire del personaggio? Dire squallido è poco. Noi un tizio del genere non lo voteremmo mai.

giovedì 15 novembre 2007

Gli ultras tra commozione e vendetta: un percorso a zig zag.

C'è qualcosa che non ci convince nella faccenda del tifoso romano ucciso dal poliziotto. Le esequie lo hanno mostrato in modo evidente. Alcune contraddizioni nell'atteggiamento degli ultras ci danno gli elementi per essere perplessi sul desiderio sincero di chiudere questa penosa vicenda. Vediamo i fatti. Centinaia di giovani e meno giovani al funerale hanno partecipato al lutto della famiglia con una commozione talmente intensa da lasciare sbigottiti. Centinaia di forzuti giovanottoni, con fisico da picchiatori, hanno pianto a dirotto e si sono commossi come ragazzini. Abbiamo visto in televisione scene di commozione che neanche al funerale di un fratello o di una mamma si sarebbero viste. Segno che sotto sotto c'era qualcosa di più della commozione. Subito dopo, alla maniera degli ultras , si è ripetuto il rito delle urla da tifosi sui gradoni della Chiesa quando è uscito il feretro. Questi i fatti e passiamo alle opinioni.
Non c'è alcun dubbio che è stata stroncata la vita di un giovane in modo inaccettabile. Che il giovane fosse o meno un tifoso di calcio non cambia nulla. Rimane il fatto che si è verificata una tragedia umana ancor prima che sportiva. Ed è tutto qui il dubbio che ci attanaglia: si tratta di una tragedia che riguarda l'uomo, il ragazzo oppure alla vicenda si voglionio dare connotati diversi e creare il precedente facendolo diventare un esemplare nei rapporti tra polizia e tifo calcistico? Questa è la domanda che ci poniamo. Non è facile accettare la morte di un giovane ucciso da un poliziotto senza una ragione. La solidarietà è in questi casi il minimo che si possa dare, ma è anche il massimo quando si vuole caricare di significati che vanno oltre il fatto stesso. Abbiamo una perplessità che non ci convince e riguarda la commozione mostrata dagli ultras. Una commozione se è autentica, razionale, interpretabile come tale, sincera non può avere secondi fini, altri scopi. Invece qui, a nostro parere, sono spuntati subito fuori i soliti saluti romani, le grida di vendetta, i cori da stadio (a un funerale? mah!). Le approvazioni delle scelte sui muri che inneggiavano alla vendetta e dulcis in fundo l'inno nazionale, che di amor patrio in quell'occasione centrava come i cavoli a merenda. Conclusione. Temiamo che i facinorosi ultras abbiano perso un'occasione per tacere. Ai funerali si va con aria contrita e non bellicosa, con dolore e non con odio, con affetto e non con le grida di vendetta. Non si va a fare cori da stadio inneggiando alla "legittima vendetta". Temiamo che il diario delle violenze non sia finito. Tutt'altro. Quello che non ci piace in tutta questa vicenda è che decine di migliaia di giovani in tutta Italia, ultras per la polizia, che avrebbero tutti i numeri per partecipare alla crescita e allo sviluppo culturale e sportivo della società si chiamino fuori per fare la guerra allo Stato. Dov'è finita l'intelligenza?

mercoledì 14 novembre 2007

Il cantante romano Eros Ramazzotti disprezza il luogo dove è nato.

Pesante polemica tra il cantante nato nel rione Cinecittà alla periferia est di Roma e il Presidente del X Municipio che rappresenta quella degradata zona della città. Motivo della polemica la dichiarazione di Ramazzotti sullo squallore della periferia romana e sulle conseguenze della vita che si conduce in quella zona della città. Dice Ramazzotti: "Quei bordi della periferia! Una m....". Questi i fatti. Abbiamo da esprimere una sola opinione. Persino un romano doc come Ramazzotti se n'è accorto. E se lo dice lui. Una sola critica: perchè ha impiegato tanti anni ad accorgersene?

martedì 6 novembre 2007

La politica e il livello di sicurezza dei cittadini.

Periodo molto difficile questo per gli italiani. C'è un livello di sicurezza dei cittadini quasi inesistente. Di chi la colpa? Tutti gli attori che recitano sul palcoscenico socio-politico dei media hanno gravissime responsabilità. I politici innanzitutto. I magistrati in secondo luogo. I movimenti associativi a seguire. La chiesa cattolica in aggiunta. Cosa fare a questo punto? Il Direttore di un quotidiano economico ha detto la cosa più giusta. E cioè, che i politici di centro-sinistra e di centro-destra hanno il dovere e l'obbligo di trovare risposte. Perchè? Per il semplice motivo che i due raggruppamenti dopo aver trovato l'intesa sull'indulto non possono non trovare la medesima intesa sul decreto delle espulsioni per i delinquenti. Altrimenti sono dei pulcinella!

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