giovedì 30 luglio 2009

La questione del dialetto della Lega Nord: ridicolaggini e assurdità da ignoranti.

Siamo alle solite. La Lega Nord di Bossi, con le sue richieste strampalate, ritorna alla ribalta sul problema della disunità d’Italia invocando ad alta voce che si faccia di più. Invece di chiedere e pretendere dal suo indecente compagno di politica nazionale Silvio Berlusconi più etica e più moralità nella politica italiana va controcorrente e urlando chiede che nelle regioni del nord ci sia più dialetto e meno italiano. Invece di pretendere dal barzellettista e frequentatore di veline non proprio illibate Silvio Berlusconi più rigore e severità nella gestione delle norme del codice penale da applicare con fermezza e inflessibilità ai mascalzoni in generale e ai manager e dirigenti pubblici in modo specifico, continua a gridare di volere meno “terroni” e più dialetto, come se parlando più di “cadrega” e meno di onestà improvvisamente la politica diventasse più adeguata alle esigenze della Lombardia. Quel testone di Bossi non vuol capire che con le spacconate, peraltro buttate a vanvera un giorno si e l’altro pure, è vero che si prendono più voti lombardi ma è altrettanto vero che si punisce sempre di più l’intelligenza dei settentrionali che legittimamente chiedono più trasparenza, meno malversazioni e più onestà in politica come nella società. Ne vogliamo parlare qui brevemente per non far passare l’idea sbagliata e fuori luogo che il partito dei leghisti - tra l’altro un partito razzista, spregiudicato, intollerante e discriminante - venga additato come un partito che fa gli interessi della gente del nord, che usa la sua forza elettorale per migliorare la società del nord. La verità è un’altra. Alla Lega Nord non interessa minimamente l’aspetto morale ed etico nella politica. Non interessa neanche una società più giusta, più efficiente e più onesta. Al Sig. Bossi interessa solo sfruttare la sua forza e la sua immagine per ricattare quel potentissimo "milanese fallito" che si realizza più nel raccontare barzellette piccanti ai Capi di Stato che a fare gli interessi generali del paese. E’ da “utili idioti”, altresì, che un più o meno folto gruppo di parlamentari leghisti offenda sistematicamente la gente che non parla il dialetto meneghino e poi non faccia assolutamente nulla per fermare lo scempio di una scuola pubblica che ormai non produce né cultura, né bravi e onesti cittadini. Insieme ai due ministri del nord, Moratti e Gelmini, la Lega Nord di Bossi è complice nell’avere ridotto la scuola italiana nella più ignorante scuola dei paesi più industrializzati. Il razzismo, ricordiamolo sempre, è figlio dell’ignoranza e la Lega Nord in questo settore primeggia alla grande.

lunedì 27 luglio 2009

Il Sindaco di Roma Alemanno si copre di ridicolo.

Era inevitabile. Prima o dopo il Sindaco di Roma Alemanno doveva capitolare. E si è piegato nella peggiore delle maniere, confermando ciò che si sapeva da tempo in relazione allo scambio di favori tra tassisti romani e Primo cittadino che ha vinto le elezioni. I fatti. Il Sindaco di Roma è andato a New York a informarsi dall’ex Sindaco della città della mela, Rudolf Giuliani, come si amministra una metropoli complessa che aveva problemi di sicurezza e di organizzazione considerevoli. Giuliani, quando fu nominato Sindaco di New York, in un solo mandato di quattro anni, trasformò la capitale finanziaria statunitense da città violenta e insicura che era in una città normale, con un alto grado di controllo del territorio. Giuliani ci riuscì con l’unica ricetta possibile: la cosiddetta “tolleranza zero”, che prevedeva zero compromessi con tutti coloro che impedivano alla città di funzionare. Alemanno, con un coupe de theatre poco credibile, è partito per New York dando l’idea che dopo più di un anno dalla sua elezione a Sindaco di Roma era giunto il momento di passare dalle parole ai fatti. Con la dichiarazione infelice di ieri, diventata ormai una costante della sua amministrazione, sembra che sia passato, viceversa, “dai fatti alle parole”, con una spudoratezza che lascia sbalorditi. Ha infatti dichiarato che non è vero che a New York i taxi funzionino bene e che il servizio sia economico ed efficiente. Tutto il contrario. I taxi a New York sono molto peggio di quelli di Roma. Tutto soddisfatto non si è reso conto che si è coperto di ridicolo. La ragione? Lo diciamo brutalmente perché si comprenda come stanno veramente le cose. Alemanno è un debole. E’ incapace di assumere comportamenti politicamente duri con chi non fa gli interessi di Roma. Davanti alle richieste più sfrontate dei suoi grandi sponsor non è in grado di convincere gli interlocutori che un conto sono i debiti elettorali e un altro conto sono gli interessi della capitale. In poche parole, è un amministratore che non possiede le doti decisioniste e concrete di Rudolf Giuliani. Alemanno sa che deve pagare il suo debito di “gratitudine” alla compagnia dei tassisti romani che sono stati il suo maggior sponsor elettorale nella competizione a Sindaco. Ricordiamo che riuscì a battere, in modo più che convincente, il suo avversario politico Rutelli, ultima anima inutile, inetta e inaffidabile di quel centro-sinistra romano che fu nella Capitale una “gioiosa macchina da guerra” della politica locale. Dicevamo dei tassisti romani, purtroppo ancora una volta sempre loro, protagonisti ottusi e insensati di una politica che considera i clienti stranieri come dei polli da spennare. L’ultima della categoria dei tassinari der Cupolone è stata esercitata ai danni di due ignare e inconsapevoli turiste belghe, le quali sono state costrette a pagare, per una corsa Roma-Aeroporto di Fiumicino, la bella cifra di 146 € e, in più, la beffa di vedere mostrate loro, da parte del beffardo tassinaro romano, gli organi genitali a mo’ di vendetta per avere osato esercitare il loro diritto a protestare per le insensate e assurde richieste della furba volpe capitolina. Se aggiungiamo anche la presa in giro del ristoratore romano del ristorante Il Passetto, che ha fatto pagare con carta di credito a due innamorati giapponesini in un normale pranzo la cifra super-iper-astronomica di quasi 700 € si rimane di stucco dalle dichiarazioni del Sindaco Alemanno che afferma che Roma, da quando è Sindaco lui, è diventata più sicura e gradevole di prima. Noi siamo del parere che con questo Sindaco Roma ha perduto moltissimo sul piano dell’immagine e della vivibilità della città. La ragione sta che sono passati all’incasso le richieste dei suoi sponsor politici, in particolare la compagnia dei tassisti romani che con il loro capo, diventato alle ultime elezioni addirittura Senatore della Repubblica, con ingordigia da far invidia anche a Paperon de Paperoni, sta imponendo la "tassa" prevista in questi casi. Siamo disponibili a una rettifica del contenuto di questo post qualora il Signor Sindaco ci dimostrasse il contrario. Voi ci credete?

venerdì 24 luglio 2009

Scuola italiana tutta da rifare.

Si tratta di un gigantesco e colossale imbroglio che i politici italiani hanno “regalato” al paese. Anni e anni di perdite di tempo, di assenze di controlli, di rinvii legislativi, di connivenze interessate tra politica e sindacato hanno prodotto il devastante risultato di non avere più una scuola che funzioni. Coloro i quali hanno questa responsabilità rispondono ai nomi di un’intera classe politica, a cominciare dall’accoppiata Prodi-Berlusconi per finire con i poteri forti dell’intero paese, Confindustria compresa. A seguire, ci sono tutti, ma proprio tutti gli intelligentoni della politica che più hanno contato nel paese da trent’anni a questa parte. Chi? L’elenco sarebbe veramente lungo. Ecco alcuni nomi. I D’Alema, i Fassino, gli Occhetto, i Cicchitto, i Bondi, le Moratti, i Casini, i Buttiglioni, i D’Onofrio, e tutti coloro che si sono avvicendati in quasi trent’anni di politica nei centri del potere parlamentare in Italia. Non parliamo poi dei politici della sinistra massimalista, a cominciare da quell’inetto di Bertinotti, che non meritano neanche una citazione. Adesso, e solo adesso, quando i buoi sono scappati dalla stalla, si fanno vivi i giornalisti dei quotidiani che maggiormente hanno avuto la responsabilità di aver sostenuto politiche scolastiche sbagliate, basate sul “nulla” pedagogico, che ha fatto scoppiare la grana dell’ignoranza degli studenti italiani. A cominciare dal giornale La Repubblica che, con Eugenio Scalfari e l’attuale Direttore (due autentici incapaci di politica scolastica), e a seguire tutto il regime della stampa prezzolata e aiutata finanziariamente dal Palazzo con gli scandalosi mezzi finanziari elargiti a tutti i tromboni del giornalismo nazionale a spese della comunità. Ripetiamo e ribadiamo che tutti i giornali italiani, compreso il giornale per antonomasia, quel Corriere della Serache a definirlo un mieloso e insulso impasto di furbacchioni della carta stampata, che “dicono e non dicono” a seconda di come tira il vento, è poco e che hanno contribuito a rovinare per sempre la scuola italiana liceale e tecnica. Riportiamo sotto, alcuni brani dell’articolo della Repubblica che ci hanno provocato sdegno e indignazione nel momento in cui costoro fanno i finti tonti, quando invece sono i protagonisti degli errori commessi in passato della gestione giornalistica della politica scolastica. Ma che facevano gli stessi giornalisti dello stesso quotidiano dieci-vent’anni fa, erano al mare? L’articolo è intitolato “Tutti bocciati prof e allievi. Scuola da rifare” e l’ha scritto Raffaello Masci con il sottotitolo “Le indagini relegano l'Italia a fanalino di coda. "Giovani incapaci di risolvere qualsiasi problema".

Una scuola che non serve a niente. Detta in maniera meno brutale, con le parole dell’Ocse: incapace di indurre una cultura del «problem solving», tutto quello che si impara non si è poi in grado di utilizzarlo nella vita e nell’esperienza. E’ la più grave carenza del nostro sistema scolastico, associata ai mali di cui ieri, su «La Stampa», Luca Ricolfi ha fatto una impietosa disamina: incapacità degli allievi di leggere e di esprimersi, di esercitare la memoria e il dono di sintesi, di concentrarsi e di valutare.

La situazione, in effetti, trova riscontro oggettivo nelle tre indagini Pisa-Ocse sui livelli di apprendimento dei ragazzi italiani, realizzate negli ultimi 10 anni (a intervalli di tre anni l’una dall’altra: l’ultima è del dicembre scorso). Non solo - dice l’Ocse - i quindicenni italiani (questa la classe di età indagata) non sanno né leggere né esprimersi nella loro lingua, non solo non conoscono la matematica e in generale le materie scientifiche, ma mancano - soprattutto - della capacità di «problem solving», cioè non hanno alcuna attitudine a fare proprie le conoscenze acquisite e ad applicarle ai problemi che la vita e l’esperienza pongono. Una preparazione la loro (quando c’è) essenzialmente teorica e libresca.[…]


E adesso? Speravate che Papi Berlusconi, dopo la fallimentare gestione Moratti, risolvesse i mali della scuola italiana? Ma va là! Un gigantesco inganno e una fregatura globale: ecco di cosa si tratta. Pensavate che Berlusconi, magari in collaborazione con gli Eminentissimi Cardinali della CEI, potessero pensare di esercitare pressioni sul Governo, o meglio, sui Governi per migliorare l’efficacia di un progetto scuola che è fondamentale e strategico per il paese? Pensavate che facessero pressioni sui vari e incompetenti Ministri della P.I. per imporre, per esempio, agli insegnanti nelle discipline scientifiche di sviluppare una didattica che ponesse al centro il “problem solving”? Ma va là. A papi Berlusconi e agli Eminentissimi e Pilateschi Cardinali della CEI, con in testa prima il Potentissimo ex-Presidente Cardinal Ruini e adesso l’altrettanto Potentissimo Cardinal Bagnasco, interessano solo gli “schèi” e basta. Avete mai visto un normale insegnante della scuola statale e privata, soprattutto cattolica, l’uso nella loro didattica della tecnica della risoluzione dei problemi? Ma va là. Questa didattica l’hanno messa in opera principalmente gli asiatici che hanno capito come veramente stanno le cose. In particolare, cinesi, indiani, giapponesi, coreani, iraniani, etc. hanno fatto vedere di che pasta è la preparazione scientifica dei loro giovani. Abbiamo visto la rivoluzione copernicana che si è verificata nel mondo della scienza e della tecnica in questi ultimi anni: la sostituzione di ciò che era occidentale con ciò che è orientale. Pensate per un istante cosa è successo in soli due settori: l’elettronica e l’auto. Scomparso dall’Europa e anche dagli USA il know how relativo al sapere scientifico si è trasferito con armi e bagagli in Oriente. Ormai gli asiatici hanno fagocitato il resto del mondo. Te capì?

giovedì 23 luglio 2009

"Viale Gino Bramieri" a Roma: un bel regalo della capitale al grande comico milanese.

Nel parco del Pineto, tra la via Trionfale, via della Pineta Sacchetti ed il quartiere Valle Aurelia, a Roma, c'è un'oasi tra le più belle del territorio romano. E' il parco regionale urbano del Pinedo, che si trova nella parte nord della capitale. L'altro giorno è stato inaugurato dalla moglie il nuovo "Viale Gino Bramieri", in memoria di un grande del teatro e della comicità. Noi siamo contenti che la capitale abbia avuto la sensibilità di intitolare a un milanese, al grande Gino, uno dei viali di questo parco. Gino Bramieri è stato un grande comico, oltre che un grande artista. Ha vissuto tanti anni a Roma. Sarà felice di aver lasciato una traccia concreta della sua vita e della sua opera nella città dei Papi. Ciao Gino.

martedì 21 luglio 2009

Moralità ed etica Ad usum Delphini

Qualcuno che ha a che fare con la CEI sembrerebbe finalmente aver capito che era necessario parlare contro il degrado della vita libertina. Sembrerebbe cioè che, finalmente, gli Eminentissimi Cardinali della CEI abbiano preso finalmente posizione contro il “velinismo”. In realtà, le cose non sono proprio andate così, perché a parlare e in modo duro è stato il Segretario della CEI, che non è la CEI. A nostro parere, la CEI non è il Segretario ma il Presidente, cioè il Potentissimo ed Eminentissimo Cardinal Bagnasco di Genova. E lui finora ha taciuto. Vorrà pur dire qualcosa, no? “Eppur qualcosa si muove” diciamo noi, parodiando una celebre frase di Galileo quando, Le Loro Eminenze, gli fecero firmare l’abiura. Qualcosa di nuovo tuttavia è avvenuto. Mons. Crociata ha parlato in modo duro con i libertini e li ha trattati per quello che sono: degli sbandati che non dovrebbero avere il potere di condizionare la società. Ma cos’ha detto veramente il Segretario della CEI? Riportiamo la sua condanna con i periodi più significativi:

“Assistiamo a un disprezzo esibito nei confronti di tutto ciò che dice pudore, sobrietà, autocontrollo: c’è sfrenatezza e sregolatezza nei comportamenti sessuali e sfoggio di un libertinaggio gaio e irresponsabile che invera la parola lussuria; salvo poi, alla prima occasione, servirsi del richiamo alla moralità, prima tanto dileggiata a parole e con i fatti, per altri scopi, ti tipo politico, economico o di altro genere”.

Fermiamoci qui, perchè di carne sul fuoco ce n’è tanta. Dunque, finalmente un Vescovo, anche se non di grado uguale a quello del Presidente della CEI, ha comunque parlato e le sue parole sono pesanti per il destinatario dell’invettiva. Vogliamo commentare adesso le parole di Mons. Crociata. Facciamo finta che il destinatario possa essere o Silvio Berlusconi o un suo antagonista politico, che indichiamo genericamente come “un esponente di un gruppo dell’opposizione anticlericale”. Per carità, non vogliamo dire che il destinatario sia effettivamente Berlusconi o Pannella. Stiamo solo provando a fare un gioco di ruolo per vedere se funziona. Alla fine proviamo a vedere se il gioco è coerente e logico con l’ipotesi. Iniziamo dalla prima proposizione:
“Assistiamo a un disprezzo esibito nei confronti di tutto ciò che dice pudore, sobrietà, autocontrollo […]”.
Che significa? Affibbiata a Silvio Berlusconi sembrerebbe significare che il Silvio nazionale disprezza il pudore, la sobrietà e l’autocontrollo. Vi pare possibile? Avete mai visto Berlusconi esaltare il pudore, essere sempre sobrio e moderato nei suoi giudizi contro gli avversari, possedere autocontrollo come se fosse un uomo di governo scandinavo? Se per pudore si intende compostezza, virtù, modestia, riservatezza, morigeratezza, timidezza e riguardo; se essere sobri significa essere misurati, parchi, sottotono, discreti; e se avere autocontrollo significa non essere impulsivo, collerico, vendicativo allora ci sentiamo autorizzati di dire che Berlusconi non ha pudore, né sobrietà, né autocontrollo. Vi ricordate al Parlamento Europeo il caso Martin Schulz? In quell’occasione Berlusconi secondo voi è stato morigerato, riservato, composto, timido? No, è stato proprio il contrario, tanto che ha detto di Schulz che avrebbe potuto recitare bene in un film in cui avrebbe fatto benissimo la parte di un Kapò! Terribile. Si è trattato di un’offesa veramente grave. Vi ricordate come mollò l’Annunziata durante un’intervista quando le rovesciò addosso che era settaria e aveva pregiudizi nei suoi confronti? Lo stesso dicasi per la sobrietà: è sobrio un Presidente del Consiglio che fa delle scenate contro tutti coloro che non la pensano come lui come quando disse al giornalista Santoro in diretta al telefono che si doveva controllare perché era un lavoratore dipendente della RAI? E’ sobrio un capo di governo che fa il cucù alla Merkel e fa le corna alla riunione dei capi di stato al G8? Non parliamo infine di autocontrollo perché il Silvio nazionale non sa neanche cosa sia. E se invece di Berlusconi parliamo di Pannella o di qualche altro anticlericale leader della sinistra il gioco di ruolo cosa permette di mettere in evidenza? Vediamo. Ritenete Pannella sobrio e misurato? No. Proprio no, anche lui. Ma per altri motivi e differenti scopi. E se i veri motivi di Mons. Crociata non sono quelli di stigmatizzare i comportamenti di Berlusconi ma quelli dei gay, per esempio quelli del Gay Pride, le frasi del Segretario della CEI possono essere individuate come il vero destinatario della missiva? Fate voi. Ma non finisce qui, perché subito dopo Mons. Crociata aggiunge “c’è sfrenatezza e sregolatezza nei comportamenti sessuali e sfoggio di un libertinaggio gaio e irresponsabile […]”. Qui la cosa è addirittura preoccupante. I comportamenti sessuali sono una cosa privata e dovrebbero essere e rimanere tali, invece qualcuno o altri in questo campo sono sfrenati e sregolati. Ritorniamo al Silvio nazionale, altrimenti detto Papi. E’ Berlusconi sfrenato e sregolato? A sentire le dichiarazioni del fotografo che fece le famose foto che ritraggono l’ex premier ceco Topolanek con le pudenda scoperte, dire sfrenatezza è poco! Ma qui non stiamo parlando di Topolanek ma di Berlusconi. E’ sfrenato e sregolato Berlusconi? In pubblico no, anzi è materno, con la sua voglia di accarezzare le bimbe, mai in pubblico lo abbiamo visto con delle belle meteorine sulle ginocchia. Ma gli aggettivi che sono più interessanti sono "gaio e irresponsabile". E’ gaio e irresponsabile Berlusconi? Gaio lo è quando non parla dei comunisti. Direi senz’altro che qui ci sta tutta la definizione del ruolo. E irresponsabile? Via non è possibile affermare che Berlusconi è irresponsabile quando poi dà alla Chiesa Cattolica una incredibile quantità di benefici. Immissione in ruolo nella scuola statale degli insegnanti di religione, nominati (udite udite) non dai Provveditorati agli Studi dello Stato ma dal Vescovado Cattolico del Vaticano, senza concorso come prevede la Costituzione; gratuità di spese per gli edifici non di culto perché non viene pagata l’ICI dalla Chiesa Cattolica allo Stato italiano; finanziamenti della scuola privata cattolica a iosa e tanto, tanto, tanto altro. Dunque, un Capo di governo del genere - ovvero per la Chiesa Cattolica una manna del Cielo come questa – può essere definito irresponsabile? No. Allora vuol dire che il grido di dolore di Mons. Crociata è rivolto a qualcun altro, ma a chi? Guardate un po’ i sostantivi e gli aggettivi adoperati:
• sfrenatezza e sregolatezza nei comportamenti sessuali,
• sfoggio di un libertinaggio gaio e irresponsabile,
• lussuria,
• salvo poi, alla prima occasione, servirsi del richiamo alla moralità, prima tanto dileggiata a parole e con i fatti, per altri scopi, ti tipo politico, economico o di altro genere.
Quante volte Pannella e i radical anti-clericali hanno parlato di moralità perduta dalla Chiesa Cattolica e quante volte hanno parlato che è necessaria una moralità di tipo politico ed economico contro il sistema dei partiti e delle corporazioni, contro i poteri occulti, come il Vaticano ed altri, che hanno sempre esercitato pressioni per estromettere i radicali dalla rai, dal palazzo, dalle cariche, dai finanziamenti, etc.? A noi rimane la consapevolezza che l'eccessiva "prudenza manzoniana" dei vertici ecclesiastici possa alla fine risolversi in un danno per la stessa Chiesa Cattolica, perchè l'eccessiva prudenza nel definire i destinatari può ingenerare una confusione di ruolo tra un personaggio e l'altro. Chi vuol intendere, intenda.

sabato 18 luglio 2009

Imbrogli e ingiustizie.

In questa strana e calda estate brillano per la loro carica devastante alcuni articoli dei quotidiani relativi al tema di alcuni politici inquisiti e … imbroglioni, aggiungiamo noi. Nel mentre i terremotati d’Abruzzo sono costretti a vivere nelle tende e lottano con la precarietà della loro attuale vita, dalla stessa regione arriva la notizia che l’ex, non certo probo, Presidente della Regione Abruzzo, On. Ottaviano del Turco, ha subito il sequestro di alcuni beni ottenuti, a parere della magistratura, come tangenti versate da un imprenditore, anch’egli non certo probo come il primo, un certo Sig. Vincenzo Angelici, per assicurarsi alcuni appalti non proprio limpidi. Non vogliamo entrare nel merito della vicenda giudiziaria. Vogliamo solo proporre due semplici riflessioni in merito a questa squallida vicenda. La prima. Si tratta di un imbroglio ai danni della collettività. L’imprenditore ha corrotto non solo la giunta di centrosinistra ma anche il referente politico dell’opposizione. Come dire che se si corrompono in un solo colpo maggioranza e opposizione vuol dire che la prospettiva di imbrogliare diventa più vantaggiosa. La cosa che indigna di più in questa circostanza è che nelle democrazie l’opposizione è sempre stata considerata un “cane da guardia” della maggioranza, in modo tale da controllarla e bloccarla nei comportamenti scorretti. In Italia, invece, a controllare l’immoralità e la disonestà politica di una maggioranza non c’è più nessuno. Si tratta di una squallida trasformazione del ruolo della politica, finalizzata alla logica della spartizione di cariche e denari della collettività tra maggioranze e opposizioni che avrebbero dovuto essere spesi per il bene comune. Qui il “bene comune” è l’idea concreta di società che dovrebbe essere la destinataria dell’azione politica del governo. Viceversa, con una trasformazione di 180°, un’intera classe politica regionale ha mostrato il peggio degli esseri umani, un misero e squallido modo di governare. Come chiamare questa gente? Canaglie? Ladri? Imbroglioni? Delinquenti? Farabutti? No. Non possiamo permetterci di chiamarli così, perché finché non si arriva a una sentenza definitiva vige sempre il criterio dell’innocenza. Triste destino quello di una società che nel mentre permette a dei mascalzoni di abusare del proprio ruolo fino a insozzare il concetto di politica e di morale non riesce a dare senso all’idea di giustizia e di correttezza.
La seconda riflessione che vogliamo proporre è l’elenco dei beni sequestrati all’ex compagno Del Turco che fu della cordata di Craxi ai tempi del socialismo del PSI. Si tratta di: undici appartamenti e ville, soldi in contanti, conti correnti pieni di denaro, titoli si stato, garage, auto di grossa cilindrata, orologi di marca ed altro. Può mai un elenco così nutrito e variegato far pensare alla involontarietà dell’azione dell’ex Governatore dell’Abruzzo nell’accettazione delle tangenti? Ebbene, lo sfrontato ex compagno, interpellato dalla stampa ha detto che “ha fiducia nella magistratura”. Ironia o insolenza? Fate voi. Per parte nostra si conferma una volta di più l’equazione tutta italiana di politica=imbroglio ai danni dei più deboli. Ripetiamo: che tutti gli inganni e tutte le appropriazioni indebite che sono state fatte dai politici inquisiti e quasi mai condannati come si doveva, sono state effettuate ai danni della povera gente, onesta, che vive la sua vita con mille difficoltà, che non trova il denaro a sufficienza per vivere fino alla fine del mese quando i ricchi e sfrontati politici, dirigenti, industriali, professionisti del foro e azzeccagarbugli vari vivono nell’abbondanza e nello sperpero delle risorse del paese. A questo proposito gli Eminentissimi Cardinali della nostra amata Chiesa Cattolica Romana e Apostolica non hanno nulla da dire

sabato 11 luglio 2009

Modernità desiderata e arretratezza non voluta.

«La tv, e in particolare l’informazione, in Italia è spesso una finestra sul cortile. È ripiegata sui fatti di casa nostra, specie di cronaca nera. È una grande tv locale». Corrado Calabrò, l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, ha in questa maniera lanciato il suo j'accuse finale, aggiungendo che «è crescente il divario tra le nostre televisioni e le migliori straniere, per la ricchezza di informazioni sui vari Paesi del mondo e per l’approfondimento qualificato dei temi trattati». Infine, ha invitato a considerare l’effetto di «chiusura mentale» che ne deriva, «poiché per una gran parte dei telespettatori la televisione ha una funzione di validazione della realtà: i fatti non riportati in televisione vengono ritenuti per ciò stesso irrilevanti». Terribile! Semplicemente spaventosa! Si tratta di un’analisi impietosa ma terribilmente vera. Non crediamo possibile che, con una prosa sintetica e asciutta come quella del Garante, si possa accusare più efficacemente il “sistema delle televisioni” in Italia per essere totalmente inadeguato all’obiettivo che avrebbe dovuto conseguire e che invece non consegue. Desideriamo proporre qualche breve riflessione su questo cattivo esempio all’italiana, perchè ci sembra scandaloso il modo in cui il sistema politico imponga al paese una visione riduttiva, inadeguata e insufficiente del ruolo dell'informazione in una società occidentale che riguarda una comunità di 60 milioni di cittadini. Un’accusa per tutte: la tv e il resto dei media sono provinciali. In altre parole si interessano solo dei fatti di casa nostra (l’orticello di casa) e non informano sui fatti che accadono nel mondo. Ci sembra la stessa accusa che veniva avanzata nelle società del comunismo reale dai cittadini che desideravano essere informati sui fatti e gli accadimenti del mondo, laddove i mezzi di informazione dei Paesi dell'Est davano a quel tempo una informazione manipolata e alterata della realtà. Incredibile a dirsi ma la colpa ricade quasi tutta sul capo di Silvio Berlusconi, che con le sue televisioni private prima e con quelle del servizio pubblico oggi, ormai diventate a tutti gli effetti un'altro pezzo di sua proprietà, impedisce di fatto che si faccia vera e completa informazione. In pratica lui che ha sempre parlato male del comunismo agisce come agivano i comunisti. Non ci credete? E allora rispondete a questa semplice domanda: Cosa sapete del “sistema Finlandia”? Badate bene che sto parlando di una nazione dell'UE, mica dell'Uzbekistan! Sapete per esempio che i finlandesi sono dei veri maestri dell'educazione nella scuola? Lo sapete che ripetutamente negli anni la Finlandia si trova al primo posto in Europa nell'efficacia del suo sistema scolastico? Vi pare poco? Guardate la nostra scuola: è ormai a pezzi! Dalla scuola italiana escono diplomati che non sanno scrivere e non hanno neanche un minimo di preparazione per affrontare gli studi universitari. In alternativa, Rai e Mediaset cosa fanno? Non fanno altro che sfornare programmi di veline, con le nudità sbattute in faccia ai telespettatori per coprire il vuoto di idee e di cultura di cui soffrono i loro dirigenti. Producono giochi d'azzardo con pacchi contenenti buste piene di denaro (altamente diseducativi) per accontentare tutti quei milioni di italiani che non amano leggere e studiare ma concepiscono la tv solo come divertimento! Capite la sfrontatezza dei capi della Rai? Hanno l'obbligo istituzionale di fare cultura e invece fanno il contrario! Andiamo bene! E poi lo sapete che la Finlandia è il paese che ha la maggiore azienda produttrice di cellulari nel mondo, cioè la Nokia? Lo sapete quanti abitanti ha la Finlandia? Su un territorio grande come l’Italia ha appena sei milioni di abitanti, quanti pressappoco la Sicilia. Con una “piccola” differenza, che i finlandesi non hanno la mafia mentre i siciliani si. Per non parlare delle altre mafie, la camorra, la 'ndrangheta, etc. Sapete chi è Aki Kaurismäki? Un grande regista finlandese. E perché non sapete nulla di questo regista famoso? Perché le televisioni italiane non informano. E potremmo continuare con centinaia di altri esempi. Insomma, dite la verità, non sapevate quasi nulla di ciò che è finlandese, vero? E sapete perché? Perché la nostra cara e amata “mamma Rai” è condotta da incompetenti, dilettanti e, soprattutto, gente che è lì perché il Capo li ha premiati per un qualche motivo politico. Eppure basterebbe poco, pochissimo. Basterebbe cioè copiare, si co-pia-re qualcun altro, che è poi quello che gli studenti italiani sanno fare benissimo a scuola con la irresponsabile e diseducativa complicità dei loro insegnanti, che invece di punirli severamente li aiutano colpevolmente. Dicevamo che basterebbe copiare ciò che fa la RTI, cioè la piccola ma efficacissima televisione della Svizzera Italiana con la quale la Rai non ha mai combinato nulla insieme. Insomma, abbiamo a che fare con Direttori Generali, Presidenti, Capi struttura nominati dal potere politico, prima prodiano e dalemiano e adesso berlusconiano, strapagati, per produrre “il nulla” informativo. In Italia Canale5 & Altri e adesso la RAI fanno principalmente cronaca. Cronaca nera, commentando squallidi fatti di omicidi e cose del genere, come i fatti di Cogne che ce li hanno propinati 24/24 ore per anni. Ma non fanno informazione estera, non danno informazioni culturali su fatti stranieri e non informano su ciò che succede nel mondo. Di ciò che si verifica all’estero in Italia non arriva quasi nulla. Mentre invece abbiamo un’orgia di programmi spazzatura, come il Grande Fratello, La fattoria, etc. dove i guardoni degli italiani si trovano a loro agio e sfogano il nulla culturale che li caratterizza. Insomma, schifezze inutili e costose per il cittadino che è obbligato a pagare per vedere cose disgustose. E’ democrazia tutto ciò? E, soprattutto, sono democratici e lungimiranti i Presidenti del Consiglio che hanno prodotto tutto ciò?

lunedì 6 luglio 2009

Cattiva memoria o supina accettazione di immoralità diffusa?

La oltraggiosa petulanza e sistematicità dei giornalisti della stampa e della tv governativa (rai+mediaset), a proposito del fatto che non esistono notizie scabrose per il Presidente del Consiglio ci irrita molto. Si tratta, dicono i direttori di quasi tutte le reti tv italiane, non di fatti politici ma di pettegolezzi di basso livello e senza importanza. Tra l’altro, le recenti disgrazie del terremoto e dello scoppio della stazione di Viareggio, nonchè l’approssimarsi del G8 all’Aquila ci avevano fatto dimenticare le vicende scabrose che interessano papy Berlusconi. Ricordiamo che si tratta di belle e giovani veline, conciate come piccoli “scandali al sole”, con lo scopo di sollazzare il Cavaliere. Ma la lettura dell’opinione del giornalista Aldo Cazzullo sul settimanale Io donna - a proposito del fatto che la “first lady che divorzia, con la motivazione che il marito premier frequenta le minorenni e non sta bene, non è gossip ma una bomba politica” - ci ha fatto improvvisamente riprendere coscienza della gravità dell’accaduto che Berlusconi insiste a negare. Va da sé che è immorale e iniquo il fatto che tutti i direttori di giornali hanno condannato in via preventiva e irreversibile la signora Veronica e dato subito ragione al marito. Ma come è stato possibile, ci chiediamo, che un paese cattolico e perbenista come il nostro, che dice di essere democratico e civile, abbia già dimenticato un fatto gravissimo sul piano morale come questo? Vale così poco, dunque, il grido della moglie offesa e disperata che si è sentita vilipesa, derisa e abbandonata da un marito che l’ha resa donna tradita? Vale così poco l’essere donna fedele, sempre casa e famiglia, che si interessa solo di educazione dei figli e dei nipotini mentre il marito si sollazza con le meteorine di turno? Ahi! Povera Italia! Un’ultima e amara riflessione. Premesso che Berlusconi in questa vicenda, a nostro parere, ha commesso un imperdonabile e deplorevole errore politico (altro che gossip), delle due l’una: o Berlusconi se ne infischia dei suoi pessimi comportamenti, oppure se ne infischia di cosa possono pensare 60 milioni di italiani. Come vedete in un caso o nell’altro rimane in piedi il significato del verbo “infischiarsene”, a riprova che questo paese è un paese rozzo e arretrato a tal punto da vendere i principi morali ed etici per un effimero e misero piatto di benevolenza del Capo nei confronti dei suoi sudditi. In un paese normale a quest’ora Berlusconi come politico avrebbe chiuso per sempre. Ma qui siamo in Italia, il paese dei poteri forti nascosti. Per esempio, cosa fa uno di questi, forse il più forte, cioè cosa fanno gli Eminentissimi ed Eccellentissimi Cardinali della CEI? “Troncare, sopire. Sopire, troncare, molto Reverendo Padre”. Vero? E bravi tutti quanti. Che facciamo adesso: siamo tutti d’accordo a perdonare il novello “figliol prodigo” di Arcore?

sabato 4 luglio 2009

Lezione 4 - Commento alla verifica relativa al quarto esercizio di pag.9 .

Quarta lezione. Riprendiamo a tessere la tela dell’apprendimento della lingua araba dopo un'interruzione lunga alcune lune nuove apparse in cielo. La lezione è brevissima. Sul manuale della Sig.ra Laura Veccia Vaglieri c’è appena il tempo di apprendere la forma delle altre due lettere chiamate ر (ra) eز (zay) che la lezione è terminata. C’è da ricordare altresì che ر e ز sono lettere che non legano alla loro sinistra. E con queste altre due, fanno in totale sei, le lettere che non legano a sinistra. Non ce ne sono altre. Com’è noto, la grammatica della Sig.ra Laura prevede, all’interno dei paragrafi, delle brevi spiegazioni, che lei chiama note. Una di queste, la chiamerò “il ponticello”, perché insegna a scrivere in forma elegante il legame tra due lettere, una delle due mediana, cioè la ب e simili, che dice il manuale “si sogliono scrivere alquanto sollevate dalla riga, formando un ponticello”. In pratica l’esempio che la Veccia fa è la parola nathrun, in cui la ن prima e, successivamente, la ث lega a sinistra con la ر attraverso un trattino, chiamato ponticello. La domanda che mi pongo come allievo è se questo tratto del ponticello è una questione di sola calligrafia oppure riguarda il "profondo" dell'islamismo, ovvero il senso estetico che ne fa una regola necessaria e costante fino a considerarla obbligatoria? Spero che il mio maestro mi tolga questa pulce nell’orecchio. Lo ringrazio anticipatamente. Ed ecco adesso il risultato del mio impegno rappresentato dalla verifica svolta.












Lezione precedente
Lezione successiva

giovedì 2 luglio 2009

Parafrasando Dante Alighieri: più che ‘l dolor poté la faccia tosta.

Il primo impulso è stato quello di pensare a chi dei due l’ha fatta più grossa. Ci riferiamo alle due notizie più sensazionali di oggi, relative alla carenza di etica di due personaggi che in modo diverso operano nella società italiana. La prima. Il giudice costituzionale Luigi Mazzella, nominato dal Presidente del Consiglio all’alta carica della giustizia italiana, invita a cena a casa sua il medesimo Presidente del Consiglio e dopo essere stato scoperto in questo “conflitto di interesse” non solo non si pente per la “leggerezza” commessa (è stata minata, dicono le opposizioni, l’imparzialità e l’indipendenza della Corte) ma addirittura contrattacca, affermando che per l’amico Silvio lo rifarebbe subito. L’altra. Il titolare di un noto ristorante nel centro di Roma, chiamato il "Passetto", è stato denunciato dagli agenti della Polizia di Stato per truffa ai danni di due fidanzati giapponesi in vacanza a Roma, perchè a fine pranzo la coppia ha dovuto pagare un conto salatissimo. Per due semplici pasti completi, con vino e acqua, la cifra addebitata loro sulla carta di credito è stata di 689,50 euro, mancia compresa. Che dire dei due fatti?
Una semplice deduzione, ci porta a considerare il secondo fatto e, cioè, che il pranzo per i due giapponesi, che è costato loro mezzo stipendio mensile di un operaio, sembra essere più grave della cena che il giudice costituzionale ha offerto al Presidente del Consiglio Berlusconi e agli altri illustri commensali. Dicono le cronache che è costato più il pranzo per i due fidanzatini del Sol Levante che la cena per i quattro apprezzati ospiti, oltre ai due padroni di casa. Da questo punto di vista, dunque, il vero “mascalzone latino” è stato il titolare del ristorante che in un solo colpo ha fatto perdere credibilità alla categoria dei ristoratori romani (c’erano dei dubbi?). Noi non siamo di questo avviso e non perché Silvio Berlusconi ci fa antipatia. No. A nostro giudizio il vero “mascalzone latino” che in questo caso si dovrebbe chiamare lo “sfrontato Azzeccagarbugli” è il giudice della Consulta, il quale non ha avuto neanche il decoro di riconoscere di avere effettuato un invito “inopportuno”. Stiamo zitti sui motivi che hanno indotto i due, anzi i tre, perché alla cena era presente anche l’altro giudice costituzionale Paolo Maria Napoletano, oltre ai fidatissimi ministri Alfano e Letta, a essere presenti contemporaneamente quando tra qualche mese la Corte dovrà prendere la decisione di giudicare costituzionale o meno il Lodo Alfano che, come è noto, interessa in maniera vitale Silvio Berlusconi perché se la decisione della Corte gli sarà favorevole sarà uno dei soli quattro italiani che non potrà essere indagato dalla magistratura per nessun reato. Oo mai vist ón teater compagn!

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