mercoledì 31 ottobre 2012

Apologia del fascismo: questo reato sconosciuto.


Titolo di un quotidiano: "Nostalgici e neofascisti si ritrovano a Predappio per il novantesimo anniversario della Marcia su Roma". Domandina non tanto ingenua: ma l'apologia del fascismo non è reato? La Corte Costituzionale, nella sentenza del 16 gennaio 1957, si espresse confermando la disposizione (ogni tipo di apologia è denunciabile con un arresto dai 18 mesi a 4 anni) con le seguenti parole: «il reato si configura allorquando l'apologia non consista in una mera "difesa elogiativa", bensì in una esaltazione tale da potere condurre alla riorganizzazione del partito fascista». Ma questi lugubri soggetti, mica si riuniscono per raccontarsi la favola di Biancaneve e i sette nani! E, dunque, perchè la magistratura non interviene?

martedì 30 ottobre 2012

Gli utili idioti .


La Sicilia ha votato. E ha votato bene. Nell’isola si avvertiva la necessità di un cambiamento e il voto di ieri è stato un autentico balsamo per un’autentica trasformazione della politica regionale. La vittoria del centrosinistra, la sconfitta del centrodestra berlusconiano, il successo del movimento 5stelle e l’immissione nei banchi dell’Assemblea Regionale Siciliana (Ars) di giovani più puliti dei notabili precedenti hanno sicuramente migliorato le chance della buona politica. Si poteva fare di più? Certamente. Anzi, si doveva fare di più. Ma non è stato possibile per la presenza dei soliti idioti. Sono coloro che per dispetto impediscono ai migliori di poter dare alla società il meglio di se stessi. Chi sono costoro? Sono sempre gli stessi: i partitini dell’estrema sinistra. Si chiamino Rifondazione Comunista, Sel, Idv, Sinistra Sinistra, Senza se e senza ma, ecc. sono idioti doc che giocano a “strappetto con dubito” e perdono sempre. Si sono presentati da soli e non avendo raggiunto il 5% sono rimasti fuori dall’Ars a Palermo. Se invece avessero dato il loro appoggio alla lista del centrosinistra avrebbero consentito alla Sicilia di avere un governo regionale solido a maggioranza assoluta. I dispetti sono l’anima vera di costoro e alla fine producono guai da autentici idioti. Utili perché giovano sempre agli avversari.

Un altro alpino morto per la Patria.


Un caro pensiero al Caporal maggiore degli Alpini Tiziano Chierotti, soldato italiano dal viso pulito del 2° Reggimento di Cuneo, ucciso giovedì scorso in una sparatoria in Afghanistan. Ciao Tiziano. Hai dato la tua vita per fare il tuo dovere di militare che portava la pace. Sarai sempre ricordato per questo tuo gesto di generosità. Gratitudine a te e agli altri commilitoni che rappresentate l'Italia migliore.

lunedì 29 ottobre 2012

Il salto della quaglia.


La nuova svolta di Berlusconi è già in atto. Solo quattro giorni fa aveva confermato stima e appoggio a Monti. Ieri l’altro ha fatto le capriole e ha annunciato lotta dura a Monti “senza se e senza ma”. Perché questo salto della quaglia(*) da vero e proprio voltagabbana? Semplice. Si tratta delle conseguenze dell’accordo con la Lega. Berlusconi, vistosi ridotto ai minimi termini dai sondaggi e riconosciuta l’impossibilità di fare accordi con Casini, ha preso l’unica decisione che poteva prendere: allearsi con Maroni, al quale ha promesso la presidenza della Regione Lombardia. Con la Lega ha la possibilità di limitare i danni e in più di aggregarsi al populismo leghista col quale attingere al serbatoio conservatore delle regioni del nord. Con l’attuale legge elettorale può addirittura ambire a essere “testa a testa” col Pd per aggiudicarsi il premio di maggioranza. Credevate che quest’uomo - frodatore fiscale certificato dalla condanna di un tribunale - fosse game over? Purtroppo non lo è, e guai a sottovalutarlo.
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(*) Situazione di pericolo a cui l’interessato vuole sottrarsi, come fa l'istinto della quaglia quando, dopo aver corso a piedi e prima di fermarsi e nascondersi, fa un salto disorientando gli inseguitori.

domenica 28 ottobre 2012

Ri-discende in campo con le molotov.


Come da copione. Berlusconi ha mentito di nuovo! Tre giorni fa aveva dichiarato che si ritirava dalla politica e intendeva mettere la sua esperienza di "padre nobile" al servizio dei giovani del suo partito. Oggi smentisce se stesso e dichiara che ritorna di nuovo in campo per una battaglia campale contro Monti e i giudici. Vuole rottamare non solo Monti ma anche: la credibilità italiana ritrovata dopo la cura Monti, l’Europa, la sicurezza dei conti del Paese e il risparmio degli italiani. Si è presentato come un pericoloso rivoluzionario, peggio di Fidel Castro. Accusava i comunisti di essere contro il liberalismo mentre adesso li imita fin troppo bene. Non se ne può più. E' il solito bugiardo con in più la condanna a frodatore fiscale e una “naturale capacità a delinquere”. L’hanno detto i giudici.

sabato 27 ottobre 2012

Una vita spericolata.


Il Tribunale di Milano ha condannato l'ex premier Silvio Berlusconi a ben quattro anni di carcere, più di quanto ne avesse chiesto l'accusa. Già questo fatto, da solo, la dice lunga sul condannato Berlusconi. Era imputato di frode fiscale nel processo sulle irregolarità nella compravendita dei diritti Tv da parte del gruppo Mediaset. In più è stato condannato a una interdizione di tre anni dai pubblici uffici e disposto un versamento a titolo di provvisionale di 10 milioni di euro all'Agenzia delle Entrate. Terribile. Tutto quello che in questi anni era stato denunciato dalla stampa si è terribilmente concretizzato nella sentenza di primo grado. Quello che ci indigna dell'uomo è che è stato condannato per il reato di "frode fiscale". Capite la gravità della sentenza? Un Premier condannato per frode. Come Al Capone, è stato incastrato per evasione fiscale, lui che da cattolico avrebbe dovuto pagare le tasse per primo, perché ricco. Non l'ha fatto. Vi ricordate il passo del Vangelo del "cammello che passa per la cruna di un ago"? Per giunta i giudici hanno scritto una affermazione ancor più terribile: "da Berlusconi naturale capacità a delinquere". Cosa volete che si dica di più? Noi lo avevamo detto. Adesso, si dovrebbero vergognare tutti coloro che lo hanno votato perché hanno dato la loro fiducia a un frodatore. Certo, si tratta di una sentenza che potrebbe essere ribaltata in Appello. Lo sappiamo che è provvisoria. Tuttavia, chiediamo solo una cosuccia: le dimissioni di Monsignor Salvatore Fisichella, Presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione, che lo ha sempre difeso.

Leggerezza e vacuità del peggior Sindaco di Roma


Il Sindaco di Roma Gianni Alemanno, che tanto aveva insistito per le primarie del Pdl, adesso si ritira. Risultato: «più si è inetti e più cresce il divario tra ciò che si dice e ciò che si fa». I mediocri sono sempre in prima fila. Avanti c’è posto.

venerdì 26 ottobre 2012

Abuso di simboli.


Perché il semplice deputato Silvio Berlusconi nel suo videomessaggio di addio ai suoi elettori ha sfruttato alle sue spalle i simboli istituzionali della bandiera italiana e di quella dell’UE senza averne più alcun titolo? Si tratta di un vero e proprio abuso di simboli che non gli appartengono.

La salita dal campo.


24 ottobre 2012, ore 18. In onda il videomessaggio dell'addio, ovvero Berlusconi ultimo atto. Dopo la "discesa in" campo siamo adesso alla "salita dal" campo. Il ciclo si è concluso. Un uomo stanco e senza mordente, spento, con le sopracciglia tirate da un lifting da vecchi, è apparso con gli occhi a mandorla, alla cinese, senza anima e senza più prospettive. Il video è la sintesi di una sconfitta definitiva e irreversibile. L’uomo ha finito di prendere in giro gli italiani. La sua è una penosa sconfitta storica. Se ha un briciolo di dignità dovrebbe scomparire dalla circolazione per il male che ha fatto all’Italia: ha messo gli italiani uno contro l’altro. Si vergogni!

giovedì 25 ottobre 2012

Tra i due litiganti il terzo ... patisce.


Renzi versus Bersani. Sembrerebbe questo un titolo conciso per indicare l’interesse dei media alla contesa per le primarie del Pd. Ebbene, vogliamo dichiararlo chiaramente, noi siamo contro Bersani e speriamo che Bersani perda. I motivi? Ce ne sono a decine. Lasciamo all’immaginazione dei nostri lettori pensare quali possono essere. Dunque “noi vs Bersani”. Ne discende che siamo per Renzi? Manco per sogno. Semmai in subordine. Che significa? A una più meditata riflessione noi siamo per “la Puppato”. Si. La nostra candidata ideale sarebbe la veneta Laura Puppato. L’abbiamo seguita in televisione in una delle sue rare apparizioni. Sapete, il potere mediatico discrimina le Puppato, perché è diversa dai due contendenti più coccolati del momento e poi perché è anche donna. Noi l’abbiamo ascoltata e ci ha colpiti per la chiarezza delle sue posizioni politiche e per la capacità di volare alto. Ma probabilmente non potrà neanche partecipare alle primarie: non riesce a trovare le 20000 firme, diconsi ven-ti-mi-la firme, per essere ammessa alla competizione. Ma che razza di democrazia è quella che impone alle Puppato di trovare un numero di firme così esagerato? Praticamente è tutto un imbroglio.

mercoledì 24 ottobre 2012

Sentenza di condanna alla previsione.


Andare in galera per non aver previsto l’imprevedibile non l’avevamo ancora … previsto! Purtroppo si è verificato. La condanna a sei anni di reclusione che il Giudice monocratico del Tribunale dell’Aquila ha inflitto ai sei membri della Commissione Grandi Rischi, relativa al terremoto dell’Aquila del 2009, lascia increduli e sbigottiti. Sfruttare lo sciagurato accorgimento che la scienza preveda tutto e risolva tutto è da ignoranti che ignorano la scienza. Chiunque abbia un minimo di preparazione scientifica sa che le leggi della fisica hanno incorporato in sé l’elemento della “certezza della predittività “ solo a condizione che i fenomeni ai quali si riferiscono sono deterministici, reversibili e postvisivi, mentre i terremoti, come è noto, sono di tutt’altro tipo. La geofisica può benissimo conoscere in anticipo (sa prevedere) che un terremoto ci sarà in quel luogo e con quale intensità (valutando l’energia accumulato nel sottosuolo), ma non quando (il momento in cui quell’energia) si sprigionerà! Il Giudice era a conoscenza di questo fatto quando ha emesso la sentenza di condanna della Commissione? La fisica sa benissimo prevedere che se abbiamo un acquario e lo mettiamo a bollire dopo alcune ore avremo una specie di “zuppa di pesce”; ma se abbiamo la stessa zuppa di pesce e la lasciamo raffreddare mica avremo di nuovo l’acquario con i pesciolini che nuotano allegramente! Ecco da dove si deve partire per far comprendere bene che il concetto di previsione ha senso solo se si conoscono i presupposti scientifici del tema della predittività. La condanna a sei anni di carcere lascia esterrefatti e increduli non solo noi ma mezzo mondo e gli ambienti scientifici di tutti i continenti, i quali parlano con “eccesso di probabilità” di follia italiana e di enormità di giudizio, tipiche di una conoscenza che viene chiamata, a torto, “scienza del diritto”. Le conseguenze di questa sentenza saranno onerosi per l’Italia, perché da questo momento in poi nessuno scienziato si azzarderà a fare previsioni di rischio in un Paese dove il concetto di probabilità è una “improbabile conoscenza”. E bravi ai nostri presuntuosi giudici che con molta probabilità, a intervalli di tempo costanti, riescono a fabbricare sentenze probabilmente scriteriate.

lunedì 22 ottobre 2012

Trucchi e trucchetti per chi osa sfidare il compagno Segretario Nazionale.


I Saggi del “Pdl senza la elle”, come chiama Grillo il Pd di Bersani, cambiano le regole in corsa. Da primarie per far votare più gente a primarie per impedire ai sostenitori di Renzi di vincere la contesa e, soprattutto, a primarie per consentire agli iscritti più ideologizzati del partito di prevalere su tutti gli altri. Bel colpo Pier Luigi. Sei forte! E soprattutto hai aumentato di molto le probabilità di vincere ... col trucco. Ecco come appare oggi il Pd con la “magia delle primarie” del nuovo Pifferaio Testa Pelata Pier Luigi. Ricapitoliamo. Doppio turno alla francese, preclusione ai sedicenni, due registri con doppia iscrizione e tanti silenzi da far crollare il concetto di democrazia interna al partito. Stiamo scherzando Pier Luigi, vero?

domenica 21 ottobre 2012

L’arroganza del potere.


Un parroco in una riunione tra prefetti, sindaci e società civile prende la parola e chiama per tre volte “Signora” un prefetto donna. Apriti cielo! Il prefetto di Napoli che presiedeva la riunione, convinto che fosse stato sminuito il ruolo della Collega, interrompe il parroco e lo sgrida con arroganza accusandolo di essere stato offensivo a non chiamare la Signora col titolo giusto: “Signora Prefetto”! Una sola considerazione. Ma quando avverrà la selezione della categoria dei prefetti che manifestano sempre più una incapacità inaccettabile di comprendere che il loro ruolo non è più quello dei nobili di una volta ma di lavoratori come tutti gli altri? Urge a questo punto una degradazione del protagonista facendogli capire che la categoria dei prefetti non è una lobby e che non merita alcun privilegio. Con quale diritto si può aggredire e umiliare un povero parroco che opera con generosità in contesti degradati della sua città quando scandalosamente si pretende ancora di essere considerati alla stregua di esseri superiori che, come diceva Totò, “lei non sa chi sono io”? E la Ministra dell’interno Cancellieri, non ha nulla da dire in questa vicenda? Cosa aspetta a richiamare il sorprendente Signor Prefetto De Martino dalle sue funzioni dopo l’offesa, questa si che è tale, al parroco? Questo modesto funzionario dello Stato, insolente, non ha ancora capito una sola parola della differenza che esiste tra il ruolo dei parroci generosi e dei prefetti inopportuni.

sabato 20 ottobre 2012

Leggi costituzionali e leggi anticostituzionali.


La Corte costituzionale ha bocciato la norma voluta dal governo Monti relativa alla trattenuta sullo stipendio del 5% dei redditi compresi tra novantamila euro e centocinquantamila euro e del 10% oltre i centocinquantamila euro dei dirigenti statali. La motivazione è che la norma è anticostituzionale, perché colpisce solo il settore statale discriminandolo rispetto a quello privato. Due considerazioni. Possibile che un governo, chiamato dei tecnici, non sapesse che la Corte avrebbe cassato la norma? E’ come se un elettricista quando fa un impianto elettrico domestico, invece di mettere i fili di rame per far passare la corrente elettrica dal contatore agli utilizzatori elettrici li mettesse di plastica, impedendo il flusso delle cariche elettriche e lasciando al buio l’appartamento del povero proprietario, il quale “cornuto e mazziato” deve comunque pagare l’elettricista. Vi pare normale? Vi pare logico? Se la questione finisse qui, tutto sommato, potrebbe passare sotto silenzio. Il fatto è che c’è un altro aspetto della norma, più singolare e sorprendente che è istruttivo ricordare. E cioè che lo stesso governo tecnico di prima ha emanato un’altra norma che blocca per alcuni anni l’adeguamento degli esigui stipendi (altro che 150.000 euro all’anno) dei soli impiegati statali e non dei privati. Si penserebbe che la stessa Corte bocciasse la norma perché analoga alla precedente e, dunque, anticostituzionale. E invece no! La Corte costituzionale non l’ha bocciata e ha fatto il “finto tonto”. Adesso i fatti sono due. O la Corte costituzionale è composta da giocherelloni malvagi che si divertono a fare scherzi da prete ai più poveri (sarebbe grave) oppure i giudici in ermellino hanno fatto una scelta ben precisa, che è quella di favorire i più ricchi ai danni dei più poveri (sarebbe gravissimo). E nessuno parla di questa ennesima ingiustizia ai danni dei più deboli. Ma a che gioco giochiamo?

venerdì 19 ottobre 2012

I politici cambieranno solo se saranno costretti a cambiare.


Se la politica diventa "rottamazione si o no", oppure se il nome del nuovo partito di Berlusconi si deve chiamare "Fratelli d'Italia si o no” vuol dire che siamo combinati veramente male. Di giorno in giorno media e politici mostrano di avere perduto la bussola e il senso della misura. Si osserva a destra e a manca una impietosa incapacità di parlare di politica vera, di fatti politici autentici, evitando teatrini, linguaggi inutili e polemiche superflue. C'è da rimanere desolati davanti a un simile spettacolo di pochezza. E questi sono stati i politici (di centrosinistra e di centrodestra) che ci hanno governato e infinocchiato negli ultimi vent'anni? Da non credere. Ma quando apparirà all'orizzonte uno, uno solo tra sessanta milioni di italiani, che sia un politico vero, che parli alla gente come parlerebbe un buon padre di famiglia, che si preoccupi più del futuro che del presente? Quando apparirà sulla scena un vero politico che parlerà con lungimiranza di problemi veri, reali, di come si dovranno fare per esempio i pochi investimenti mirati nei prossimi anni per programmare al meglio la futura società italiana dei prossimi trent'anni? Quando costui inviterà gli italiani a riflettere sulle scelte di politica energetica o sanitaria o scolastica o ambientale dell'Italia per i prossimi trent'anni? Quando un vero politico ci dirà che è più importante parlare del futuro, degli investimenti per i lustri che ci attendono, del fatto che uno Stato non può spendere più di quanto incassa ogni anno. Quando? Perché abbiamo la sfortuna di vivere in un paese in cui i politici non parlano di valori, di onestà nella cosa pubblica, di etica della politica, di combattere realmente violenza e criminalità e di costringere tutti gli italiani a pagare le tasse? Noi ancora non abbiamo perso la speranza. Ma è necessario che non la perdano tutti gli italiani onesti e che essi vadano tutti a votare, scegliendo i partiti che non candidino condannati nelle proprie liste, penalizzando i partiti nei cui listini abbondano gli approfittatori, i mascalzoni, i farabutti, gli imbroglioni e i disonesti. Non andare a votare significherebbe delegare gli altri, pochi, a decidere per noi. Si vuole questo? E allora è necessario andare a votare e prefiggersi di votare candidati onesti che firmeranno, impegnandosi, un Codice etico. Forse questa volta cambierà.

mercoledì 17 ottobre 2012

Inadeguatezze e mediocrità dopo le primarie del Pd.


Abbiamo grande rispetto di Luigi Bersani. Se diciamo che è uno dei pochi leader in Parlamento che merita attenzione e che comunica sensazioni di onestà “alla Peppone” non ci sbagliamo. Il suo fare bonario, la simpatia delle sue battute, la leggerezza della sua inflessione dialettale emiliana e la sua modestia lo collocano tra i parlamentari ai quali riconosciamo doti di moderatezza e di equilibrio. Le nostre non sono lodi ma semplice risultato di anni di osservazione. Aggiungiamo, altresì, che non è stato facile per lui essere il leader dell’opposizione a Silvio Berlusconi negli anni in cui il Cavaliere è stato il deus ex machina che andava, come dice Vasco, “al massimo” e avremo il quadro completo di ciò che appare dai media. Con l’inizio della campagna elettorale delle primarie, tuttavia, le cose non sono più le stesse. Adesso che Berlusconi è a un passo dalla “polvere” a Bersani si apre un futuro da probabile "altare" se non fosse per il fatto che in questi casi il giudizio su di lui esce dalla leggerezza delle caratteristiche fisiognomiche del suo viso per entrare in quelle dello spietato e concreto giudizio politico che si deve dare in questi casi. I due ruoli di Segretario nazionale del Pd e di candidato premier (se dovesse vincere le primarie) sono differenti. Adesso la bravura della sua arte del compromesso paradossalmente diventa una caratteristica maledettamente negativa. Qui sono necessarie altre doti di cui il Nostro è paurosamente scoperto. Inadeguato nella comunicazione, mediocre nella capacità di "bucare" il video, insufficiente nella visione internazionale della politica, carente nella competenza di comunicare con efficacia come invece comunica D’Alema, incompetente nell'esprimersi in lingua inglese, appare inidoneo nei panni del ruolo di premier e non mostra per niente il cosiddetto physique du rôle come al contrario, in tutta la sua autorevolezza, appare in Monti. A Bersani mancano le cosiddette skills, cioè le abilità a sapere padroneggiare con arte e maestria il palcoscenico della politica. Adesso che il gioco si fa più duro noi lo diciamo con chiarezza: è inadeguato al compito di Premier. Non è un'offesa ma semplice verità. Comunque andrà a finire questa storia, dopo le nuove elezioni perderemo di colpo la stima dei Capi di Stato stranieri. Ma questo lo sapevamo già. Mica è una sorpresa. Ritorneremo a essere i soliti nani in politica internazionale.

lunedì 15 ottobre 2012

Lo scandalo dei politici italiani cattolici costretti alle dimissioni.


Non è possibile più tacere. Dopo gli scandali di Berlusconi costretto a dimettersi da premier per tutta una serie di comportamenti immorali, lo hanno seguito i governatori delle due potenti regioni del Lazio e della Lombardia. Se poi teniamo conto dei comportamenti senza morale dei politici cattolici siciliani, calabresi e via discorrendo, si avrà un quadro più concreto della sconfitta della cattolicità dei nostri parlamentari, che è sempre stata considerata "Madre e Guida spirituale" dei rappresentanti berlusconiani di centrodestra al potere. In verità, a nostro parere, la cattolicità dei potenti uomini di Berlusconi è stata solo un mero "strumento" per avere i voti dei cattolici, e poi “passata la festa, gabbato lo Santo”! Non si potrebbe spiegare altrimenti come i cattolici del Lazio abbiano votato in massa il capogruppo del Pdl Fiorito ('er Batman 'er fregarolo) se non perché si è presentato come avversario della sinistra e dei laici in generale. Vogliamo denunciare, altresì, che persino la cattolicissima e integralista “Comunione e Liberazione” ha accettato, tra i tanti, quell'assessore regionale colluso con la 'ndrangheta e avrete il quadro completo del disastro di un’intera generazione di politici cosiddetti cattolici. Una vera e propria Caporetto della cattolicità in politica. E, adesso, la domanda: «può una Chiesa cattolica, già screditata dal problema della pedofilia dei preti cattolici e dai reati finanziari commessi dalla sua banca (lo IOR), continuare ad agitare la questione etica come clava antilaica in questo paese»? Cosa dovrebbe fare un cattolico eticamente inattaccabile, che scopre che il partito politico di riferimento della chiesa cattolica, il Pdl di Silvio Berlusconi, è colluso addirittura con la delinquenza mafiosa a Milano e per certi aspetti anche a Roma? Turarsi il naso e continuare a votare il centrodestra? Oppure aprire gli occhi e prendere coscienza che il pulito non sta solo nei partiti che si dichiarano cattolici “a prescindere”, ma anche in quelli avversari del signorotto Berlusconi. O no? Su questa questione, ci piacerebbe conoscere il punto di vista di un arcivescovo cattolico molto “equilibrato e sempre superpartes” come Mons. Salvatore Fisichella, Presidente del "Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione". Chissà cosa penserà delle vicende di questi ultimi mesi, Lui che è così rigoroso nella sua attività di evangelizzazione dei “contesti” politici dei cattolici del Pdl. Vero Monsignore?

domenica 14 ottobre 2012

Piccoli mediocri crescono nel Pdl.


Ma che razza di partito è il Pdl che ha nelle sue file una consigliera della Regione Lombardia (tale Nicole Minetti) che afferma testualmente: “per fare politica non bisogna essere preparati". Ma che razza di dirigenti sono quelli del Pdl che di fronte a una dichiarazione suicida del genere, che suona come un'offesa alla sensibilità dei cittadini, non prendono le distanze e la censurano di brutto? Ma che razza di Segretario nazionale è Alfano che non l’ha ancora sbattuta fuori del partito? E questo sarebbe il Partito di Berlusconi, il famoso Partito del Popolo delle Libertà con il quale ancora spera di governare il paese? No. Questo è il Partito delle Mediocrità che non merita alcuna considerazione perché ha portato l’Italia nel baratro della povertà. E tu, illuso elettore cattolico, ancora credi alla barzelletta di Berlusconi che "quelli là sono comunisti e mangiano ancora i bambini"? Dovresti essere il primo a punire colui che si è fatto beffe del cattolicesimo, con atti osceni. Altro che.

sabato 13 ottobre 2012

Nobel della Pace all’UE: omaggio e verità storica.


Il Nobel per la Pace 2012 è stato attribuito all'Unione Europea (UE). La motivazione, in breve, afferma che l'Unione Europea merita il premio perché per oltre sessant'anni «ha contribuito al progresso della pace e della riconciliazione, della democrazia e dei diritti umani in Europa». Punto. Che bella notizia! E' una delle cose più straordinarie che potessero accadere. L'europeismo, da questo premio, ottiene un riconoscimento eccezionale che gli servirà per continuare a mantenere inalterato lo spirito e le condizioni del più lungo periodo di tempo dell'intera storia europea senza guerre e rivalità. Il Comitato del premio Nobel conclude la sua motivazione affermando che «Il lavoro dell’UE rappresenta "fraternità tra le nazioni" e costituisce una forma di congresso di pace perenne». Noi abbiamo sempre creduto in questo progetto di civiltà (a questo link il nostro programma di visite), tant'è che in suo onore abbiamo effettuato una serie di viaggi per visitare tutte e 27 le capitali dell’UE. E’ motivo di vanto per noi essere riusciti a conoscere di persona tutte le belle capitali dell'UE come omaggio a una verità storica, quella che vede oggi tutti gli europei uniti nel rispetto reciproco della propria dignità di popoli liberi. Noi siamo fieri e orgogliosi di essere europei. Anche perché uno spicchio di questo premio (almeno un cinquecentomilionesimo) è anche nostro!

giovedì 11 ottobre 2012

Ultima chiamata.


Il sottotitolo di questo post potrebbe essere il seguente: "ultima spiaggia per cancellare la vergogna del berlusconismo nel Lazio". Fra alcuni mesi a Roma si svolgeranno, infatti, le elezioni di tutti gli organismi di democrazia. Si dovranno rinnovare il Parlamento nazionale e regionale, il Consiglio provinciale e comunale e, persino, i Presidenti di tutti i Municipi di Roma Capitale che sono, dopo la cura dimagrante imposta dal governo Monti, diminuiti da venti a quindici. La cabina elettorale di Roma e del Lazio offre ai cittadini una possibilità più unica che rara: quella di nobilitarsi come persone oneste, per bene e incorrotte, rimettendo a posto il puzzle delle cariche politiche del territorio con personalità dalla chiara valenza etica e morale. Finora non è stato così. Purtroppo. All’ultima tornata elettorale del 2008, la maggior parte dei voti laziali sono andati ai politici imbroglioni del Pdl, seguaci di Berlusconi. Sappiamo com'è andata a finire. La Regione Lazio è diventata, in tutto il pianeta, il simbolo negativo del “magna magna” romano. Si sono spartiti torta e pecorino mangiando a quattro ganasce le risorse ai danni dell’intera collettività laziale e romana. Urge rimediare e correggere gli errori macroscopici quanto grossolani commessi dai mariuoli di Berlusconi. Lo pretendono le intelligenze dei cittadini di questa regione e il loro desiderio di vivere in una regione onesta al riparo dei guasti prodotti dai due maggiori colpevoli: il Governatore Polverini alla Regione Lazio e il Sindaco Alemanno al Comune di Roma. Questi due personaggi, squallidi e mediocri, hanno rovinato irreversibilmente l’immagine di Roma e del Lazio. Attenzione. Noi non chiediamo il voto per nessuno. Non siamo sponsor di alcun partito politico e nemmeno di una delle due coalizioni politiche della cosiddetta “Seconda Repubblica”. Vogliamo invece chiedere ai cittadini che hanno ancora un briciolo di dignità di non votare per il Pdl e per il duo Polverini-Alemanno. Se malauguratamente questi due soggetti dovessero essere rieletti, la responsabilità peserà per intero, come un macigno, sui cittadini di Roma per non essere stati in grado di licenziare gli spendaccioni del denaro pubblico della Regione e del Comune. Un cartello di critica, visto in questi giorni, dice: “Loro rubano e tu cosa fai”? Appunto. Voi che leggete queste righe, che fate? Le belle figurine? Fate qualcosa, altrimenti sarete conniventi e cialtroni come loro. Ribellatevi e non votateli. Avrete fatto un bel regalo al Lazio e a Roma.

mercoledì 10 ottobre 2012

Cari reggini: qui si parrà la vostra nobilitate.


Il Consiglio comunale di Reggio Calabria è stato sciolto d'ufficio dal governo per "contiguità con organizzazioni mafiose". La città ha degli amministratori collusi con la ‘ndrangheta. Si tratta della più grave e clamorosa umiliazione che si potesse immaginare per la Regione Calabria, in contiguità con quella della Sicilia (che rimane maestra insuperabile su questo tema). Vogliamo essere chiari in questa vicenda perché non è possibile far finta di niente in una circostanza tanto grave quanto maldestra per i calabresi. Noi crediamo che su circa due milioni di abitanti che vivono nella regione ci siano molte persone che sono dei cittadini onesti e che vivono la propria vita all'insegna dei valori fondanti di una civiltà dalle grandi tradizioni culturali. Ma vi sono i rimanenti cittadini che sono indegni di appartenere all'Italia e fanno vergognare l'intero Paese. Noi ci aspettiamo che i cittadini onesti di Reggio Calabria abbiano il coraggio di accettare non solo il provvedimento ma, soprattutto, la sfida a "cambiare registro" in modo tale che alle prossime elezioni si possa modificare profondamente la composizione del Consiglio comunale e la vita politica della città. Spetta ai cittadini di Reggio Calabria, e solo a loro, decidere se essere giudicati dal resto d’Italia una collettività di gente civile in sofferenza per colpa di pochi o dei rozzi e primitivi selvaggi conniventi con la malavita organizzata. Il rischio c’è, perché il grado di civiltà di un popolo si vede nei momenti difficili. A loro la risposta con i fatti e non con le chiacchiere. Nel secondo canto dell´inferno, Virgilio rivela a Dante la sua missione e dice testualmente: “O muse, o alto ingegno, or m'aiutate; o mente che scrivesti ciò ch'io vidi, qui si parrà la tua nobilitate”. Se Reggio Calabria possiede valori spirituali li dimostri o sarà vergogna.

martedì 9 ottobre 2012

Verbi servili e sfrontatezza berlusconiana.


Per mesi ha taciuto. Dalla straripante chiacchiera improvvisamente è passato all'assordante silenzio. Silvio Berlusconi, il re della comunicazione, di sorpresa, rompe il silenzio e afferma: "per riunire il centrodestra posso non candidarmi". Ha detto proprio così. Per l'interesse generale del paese "posso non candidarmi". Una sola osservazione. Per enunciare questa generosa e filantropica idea ha usato il verbo servile “potere”. In analisi logica i verbi servili (dovere, potere, volere) hanno la funzione di "servire" o aiutare altri verbi e indicano obbligo, capacità e desiderio. Nel suo caso ha usato il verbo “potere”, per esprimere una e una sola possibilità tra le tante, lasciandosi come atout quella che all’ultimo momento potrebbe essere la sua ennesima (con spirito di servizio verso la Nazione) discesa in campo. Se nelle sue intenzioni ci fosse stata l’idea di esprimere “necessità”, come sembra più logico intuire, avrebbe dovuto adoperare il verbo servile “dovere”. In questo caso avrebbe dovuto dire: " per riunire il centrodestra non devo candidarmi". Ma così non ha detto. Segno che vuole lasciarsi la possibilità di cambiare idea. Con lui il garbuglio manzoniano è sempre dietro la porta.

lunedì 8 ottobre 2012

Neocon all'«amatriciana».


Il berlusconismo ha fallito. Montanelli lo aveva previsto proprio come si sta verificando. Iniziato come rivoluzione liberale è finito come baccanale con al centro la nipote di Mubarak. E’ stata un’illusione, una terrificante allucinazione collettiva. Adesso che tutti si sono resi conto di che pasta fosse stata questa rivoluzione, Silvio Berlusconi sta cercando di trasformare il fallimento politico, culturale e morale del suo movimento in un “nuovo Rinascimento”. Fa parte del personaggio essere tanto sfrontato quanto pericoloso. Ha un solo trucco possibile: sciogliere i dubbi e le delusioni della base berlusconiana ricorrendo alla religione cattolica. Ed ecco che i suoi seguaci, presagendo elevati danni elettorali stanno cercando di esorcizzarli buttandosi a capofitto sul nuovo verbo del Cavaliere, che riguarda i temi cari al Vaticano: difesa della vita, della famiglia, dei valori cattolici. Maurizio Sacconi, Maurizio Gasparri, Gianni Alemanno e altri hanno iniziato la nuova campagna di immagine mediante una iniziativa neoconservatrice delle loro fondazioni a favore del cosiddetto “cambiamento per la Nazione”. Molto probabilmente questo cambiamento non lo realizzeranno secondo i Tea-party dei repubblicani statunitensi di Sara Palin ma con i più verosimili Tramezzini con porchetta di Ariccia. Il tema politico laziale rimane sempre al centro e fa pendant con “magnà”, dove i Nostri eccellono egregiamente.

sabato 6 ottobre 2012

La sceneggiata.


Il Direttore de Il Giornale, Alessandro Sallusti, dopo aver letto la lettera del suo editore, Paolo Berlusconi, ritira le dimissioni e ritorna al suo posto tra i suoi giornalisti. "La libertà che serve per fare bene il nostro lavoro la garantisce lui, Paolo Berlusconi [...] È la prova che qui c'è un senso di libertà che non si fa intimorire da soprusi e ricatti". Ha detto proprio così Sallusti, ritirando le dimissioni, senza vergognarsi delle cose dette. Si tratta di una vera e propria sceneggiata. Leggere che il sig. Paolo Berlusconi garantisce la libertà di espressione (per i giudici si tratta solo di diffamazione) è paradossale. Evidentemente i Berlusconi hanno il vizietto di famiglia di dire una cosa e poi fare il contrario. A Indro Montanelli che aveva creato dal nulla Il Giornale, invece di fargli un monumento, lo hanno licenziato in tronco, altro che libertà di espressione! Dovrebbero vergognarsi tutti, Editore e Direttore di questo giornale, altro che. Hanno trasformato la creatura di Montanelli in un quotidiano scandalistico, che vive di notizie provocatorie, sempre al limite del codice penale, sistematicamente teso a esaltare gli animi e a produrre astio e animosità contro tutti gli avversari dei fratelli Berlusconi. Poi, che i soprusi e i ricatti vengano fatti dagli altri contro il Direttore Sallusti questa è proprio bella. E’ complementare con quell’obbrobrio del giornalismo diffamante che è l'autore vigliacco dell'articolo, che non ha avuto il coraggio di assumersi la responsabilità di firmare il pezzo. Ecco perchè è stato condannato Sallusti. Qui la libertà di opinione non c'entra. E' solo una questione di furbizia alla Bertoldo per fare pubblicare un articolo al veleno a Renato Farina che era stato radiato dall'albo dei giornalisti. Il risultato? Si è diffamato un innocente e, fatto più grave, un Berlusconi ha premiato il diffamatore con un seggio al Parlamento. Il tutto alla faccia della libertà di opinione.

venerdì 5 ottobre 2012

Per non sprecare il voto.


Sul blog di Gigliola Ibba, a proposito delle difficoltà di rottamare il sistema degli attuali dirigenti di partito, una volenterosa ma ingenua partecipante ha detto: “votiamo un governo tecnico! E’ l’unica soluzione per essere temporaneamente protetti dalla pseudo politica italiana”! Le risposte di questo tipo, oppure del tipo non vado a votare, oppure votiamo scheda nulla, etc. sono inadeguate e inutili. Il fatto è che alle prossime elezioni il partito, o la coalizione, che prenderà più voti governerà per cinque anni! E le liste non le facciamo noi ma i partiti, gli stessi partiti che sono oggetto di contestazione di malgoverno. E questi partiti eleggeranno un numero di deputati a loro somiglianza, in grado di sostenere politicamente la loro maggioranza di governo. Come risolvere dunque il problema? Esistono due sole possibilità concrete: 1) che il cittadino individui un partito, che a suo parere manifesta di contrapporsi al sistema dell'attuale partitocrazia, e lo voti; 2) che lo stesso cittadino collabori con il movimento ETICA SEMPRE per presentare il movimento stesso come partito alle prossime elezioni con l’obiettivo di cercare di eleggere il massimo di parlamentari per influenzare in senso etico la scelta del nuovo governo. Non esistono altre possibilità concrete. Gli strali e le invettive inviati ai politici o, peggio, le parolacce becere non producono parlamentari in Parlamento in grado di condizionare il sistema a favore dell'etica e dell'onestà. Capite subito che ognuna delle due scelte è comunque insicura. La prima significa votare il populista Grillo. Ve la sentite di votarlo? Siete in grado di accettare il suo populismo e certe scelte sciagurate come l'uscita dall'euro e dall'UE, tanto per fare un esempio? Se si, e se non avete scrupoli, è una soluzione (non so quanto intelligente) per contribuire a combattere CONCRETAMENTE l'attuale sistema. La seconda significa costruire una organizzazione in grado di sostenere un impegno pesante e faticoso, forse al di sopra delle nostre semplici risorse (ideali ed economiche), per dare corpo CONCRETAMENTE a una lista di partito. A questo proposito diciamo che si rischia l’insuccesso, perché non crediate che gli italiani daranno i voti con facilità. D'altronde, perché un cittadino di Anagni o di qualunque altra città dovrebbe votare il partito di Gigliola Ibba? Il cittadino del paese di Anagni (è un esempio) conosce Fiorito detto ‘er Batman. E’ suo compaesano, lo ha sempre visto dare soldi e lavoro ai suoi compaesani e probabilmente lo rivoterebbe senza turarsi il naso. La ragione sta nel fatto che questo cittadino molto probabilmente non ha nè la capacità critica di comprendere che ha sbagliato a votare il “divoratore di ostriche”, nè l'idea che esistono ideali e valori come l'etica e la morale in grado di dare senso alla sua vita. Ma la scelta più sbagliata sarebbe astenersi dal voto o votare scheda bianca o nulla. Tra tanti cattivi, l'unica speranza è che molti buoni individuino il "meno peggio" e lo votino. Non abbiamo suggerimenti da dare per individuare il "meno peggio". Bonis nocet qui malis parcet, soleva dire Seneca. 'Chi premia i cattivi nuoce ai buoni'. Dunque, visto che in politica sembra che non esistano i buoni, votiamo se non altro i meno cattivi, sicuramente non nuoceremo ai buoni.

giovedì 4 ottobre 2012

Regole e primarie allineate del Pd.


Lo diciamo subito per evitare equivoci. Quando abbiamo scritto il post volevamo mettergli come etichetta "malcostume". Poi però abbiamo ripiegato su "politica". Non volevamo fare arrabbiare le etichette. Bene. Luigi Bersani lo aveva detto a modo suo: “Aho, ragasssi! Mica alle primarie vogliamo far eleggere il candidato premier del Pd a er Batman! Gli alieni rimangano a casa: le primarie del Pd sono Cosa Nostra e non di Berlusconi”. Queste le decisioni del Comitato Centrale del Partito Comunista Italiano, pardòn, volevamo dire dell’Assemblea Nazionale del Pd che si pronuncerà a breve. Si vota il 6 Ottobre. “Ohè, ragasssi, si sappia che il Pd è l’unico partito che garantisce democrassia interna e libertà di candidatura”. Libertà di voto, libertà di candidarsi, libertà di presentarsi davanti agli elettori, insomma, massima libertà di scelta. Cosa volete di più? Questa in sintesi la posizione del segretario Bersani a proposito delle regole che designeranno il candidato premier alle primarie di coalizione. Peccato che Bersani nella foga ha avuto poco tempo per dire anche che ci sarà il ballottaggio e l’albo degli elettori. Il ballottaggio? L’albo degli elettori? Che sono queste assurdità? Il ballottaggio serve a Bersani per garantirgli di recuperare al secondo turno i voti di Vendola. E, coniglio che esce dal cappello dell’illusionista, tutti dal notaio a sottoscrivere la dichiarazione di impegno pro-centrosinistra. Non è chiaro chi dovrà pagare il notaio. Forse l’elettore. Quello di Renzi pagherà tariffa intera, mentre quello di Bersani avrà lo sconto. Ah! A proposito: gli alieni sono i sostenitori di Renzi.

mercoledì 3 ottobre 2012

L’intollerabile pesantezza degli scioperi della CGIL.


Di nuovo a scioperare, di nuovo a penalizzare i cittadini. L’inutile rito dello sciopero si è ancora una volta ripetuto, producendo sofferenza e amarezza. Grande soddisfazione invece dei sindacalisti. Disagi, confusione e malori si sono verificati in diverse città d’Italia per lo sciopero di 24 ore della solita triplice e allegra combriccola sindacale che, a corto di scioperi negli ultimi mesi, si è data da fare per recuperare il tempo perduto. "Dovevamo protestare contro Monti" è la risposta. Si, ma intanto hanno fatto soffrire la povera gente. Vero Camusso? Una vera e propria indecenza, con pendolari che a Milano si sono buttati sotto le saracinesche della metropolitana mentre stavano chiudendo i cancelli nella speranza di poter prendere l’ultimo treno. Cosa dire di questa ennesima stupidità umana del sindacalismo italiano che ha permesso di far trionfare l’idiozia più assoluta che produce disagi e supplizi ai cittadini? Da una parte si gioca allo sciopero sulla pelle dei più deboli, dall’altra si subisce l’imbroglio e si soffre. Insomma, un’orgia di ingiustizia che si somma alla stretta economica imposta dal governo. Fino a quando questa libertà di creare sacrifici ai più deboli con lo sciopero politico e inutile? Forse questo sciopero cambia qualcosa?

martedì 2 ottobre 2012

Basta giochi Pdl e Pd!


E’ scandaloso che i due partiti più importanti dell’intero Parlamento continuano a nascondere il dibattito relativo alla legge elettorale. Mancano pochi mesi alla fine della XVI legislatura e il disonorevole duo Berlusconi-Bersani continua a mantenere l’intero Paese e tutti i cittadini nella sgradevole condizione di essere all'oscuro di tutto. Vi sembra normale? Vi sembra normale che questi due partiti, che hanno in mano i due terzi dell’intero Parlamento, si sono arrogati il diritto di decidere per tutti come se le regole elettorali fossero un fatto privato tra loro due? Vi sembra normale che continuano a nascondere la trattativa privata quando il Consiglio d'Europa e la Corte europea dei diritti dell'uomo hanno detto a chiare lettere che non si cambiano le leggi elettorali a meno di un anno dalla scadenza del rinnovo? Vi sembra normale che il Parlamento sia tagliato fuori dalla discussione sulle regole che lo riguardano? Sono così sfrontati che entrambi non provano neanche vergogna. Ecco cosa sono: sfacciati come “er Batman”.

lunedì 1 ottobre 2012

«Immagina. Puoi».


Nella nuova legge di bilancio presentata al Consiglio dei ministri della Repubblica francese vi è un comma fortemente voluto dal Presidente Hollande che consideriamo giusto e al tempo stesso rivoluzionario. Questo comma prevede una imposta, chiamata “di solidarietà” sui patrimoni e impone ai cittadini che guadagnano oltre un milione di euro all’anno un'aliquota fiscale del 75%. Avete capito bene: tre quarti dell’intero reddito oltre un milione di euro andrà allo Stato e un quarto al contribuente. Punto e basta. Il Presidente Hollande avvera pertanto la promessa che aveva proposto in campagna elettorale: tassare sul serio i grandi patrimoni, cioè i ricchi. La novità è che l'imposizione verrà applicata per solo due anni e soltanto sui proventi da remunerazione salariale, escludendo altre entrate diverse, come le plusvalenze finanziarie. Ma questo è secondario. Quello che conta è il principio e cioè che un paese occidentale, capitalistico, ricco, con alle spalle la più grande tradizione culturale del mondo, riesce a decidere l’inconcepibile: tassare chi ha molto denaro nell'interesse della Republique! Non dimentichiamo che con la Révolution française la Francia è diventata l'unica nazione al mondo che, prima fra tutte, ebbe il coraggio di "riportare sulla terra" la nobiltà francese che si sentiva in cielo. E noi, se adesso ci siamo liberati dalla "schiavitù della nobiltà", lo dobbiamo a lei e solo a lei. Non dimentichiamolo mai. Al di là dei feroci attacchi mossi a Hollande da tutti i media europei conservatori, massimalisti di sinistra e, in Italia, dai giornali della famiglia Berlusconi è necessario prendere atto che “si può”. L’attore George Clooney in una recente campagna pubblicitaria televisiva afferma: “Immagina. Puoi”. Noi abbiamo immaginato e abbiamo piacevolmente scoperto che è possibile imporre l’equità per legge, se la si vuole. Se si è abili, capaci e affidabili, si può! Si può, in altre parole, realizzare una politica fiscale di equità, facendo contribuire di più a chi ha di più. In nessuna parte del mondo esiste una sola giustificazione filosofica che spieghi che i ricchi hanno il diritto di pagare poco e i meno abbienti di pagare molto in relazione al poco che hanno. Si chiama principio di solidarietà. Perché in Italia non si può fare ciò che Hollande ha fatto in Francia? A noi piace immaginarlo.

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