sabato 20 settembre 2014

Irresponsabilità e sceneggiata scozzese.


Irresponsabile. Ecco chi è il leader degli indipendentisti scozzesi Alex Salmond, primo ministro e leader dello Scottish National Party e bene ha fatto a dimettersi. Gli riconosciamo la correttezza del gesto, ma rimane comunque un incosciente. Naturalmente è in buona compagnia con centinaia di altri sconsiderati come lui che per puro egoismo e solamente per questo stavano mettendo in atto un processo in grado di far franare addirittura l’intero sistema politico europeo. Il referendum voluto dagli indipendentisti scozzesi stava per creare le premesse di incendi secessionisti in tutta Europa, dimenticando che i cittadini europei stanno vivendo una crisi epocale ai loro danni, che se ne infischiano dei diversi secessionismi e vogliono affrontar il peggioramento recessivo con l’impegno full time della politica interamente rivolta ai fatti del lavoro, della sicurezza sociale e della crescita e non per l’indipendenza più o meno utilitaristica di una singola regione. Se gli yes avessero vinto a quest’ora decine e decine di partiti secessionisti di tutta Europa si sarebbero gettati a capofitto nella ventata di sconsiderata eccitazione che il referendum scozzese avrebbe prodotto. Sono palesi i danni irreversibili che questa scelta avrebbe potuto generare non solo alle politiche economiche nazionali ma anche, se non soprattutto, ai processi di politica economica e finanziaria dell’UE e della BCE. In Europa sono stati censiti più di quarantacinque partiti che vogliono l’indipendenza dalla loro nazione. Ve lo immaginate il continente Europa formato da novanta Patrie? Avete idea di che genere di pollaio si sarebbe realizzato? Siete in grado di immaginare cosa avrebbe provocato in Europa un simile guazzabuglio di novanta staterelli metà azzoppati dal secessionismo e l’altra metà inadeguata a competere nei mercati mondiali della globalizzazione? La conseguenza sarebbe stata che ognuno di questi staterelli sarebbe andato per proprio conto con la certezza dell’emarginazione. Con una propria moneta, con una propria lingua, con un proprio sistema politico e con la reintroduzione di dogane, frontiere e transenne protettive avremmo avuto il più intollerabile e gigantesco sistema di intolleranza e discriminazione ai danni dei più poveri. Bene ha fatto la maggioranza degli scozzesi a votare no, thanks. Non è questo il momento di soffermarci sugli sconfitti. Diciamo solo che tra i tanti ci sono i leghisti lombardi e quelli veneti che vorrebbero separarsi dall’Italia. Ricordiamo che questa gente è la stessa che abbiamo visto in azione negli anni del berlusconismo rampante a rubare a mani basse nei rimborsi elettorali e comprare lauree in Albania per i figli, gioielli e diamanti per gli investimenti di denaro procacciati indegnamente dalla politica, mutande verdi e azioni africane per diversificare il portafogli delle diverse e innaturali leghe più o meno settentrionali. Peggio di così questi inutili tromboni - che considerano la politica non come strumento per soddisfare il bene comune dei cittadini ma come balzello per arricchire se stessi - non potevano presentarsi davanti al paese. Diciamo poi che quelli nostrani sono più rozzi e grossolani degli altri, con in più un piccolo dettaglio: sono anche ignoranti, perché sembra che abbiano confuso la capitale della Scozia Edimburgo in un primo momento con Strasburgo e successivamente con Friburgo. Rob de matt!

1 commento:

Giancarlo ha detto...

Ma si , perchè no tornare allo splendore delle repubbliche marinare, oppure alla miriade di statarelli che dalla fine o crollo dell'impero Romano hanno alliettato la geografia dell'Europa ? Pensate alla bellezza del Rinascimento Italiano , lo avremmo avuto se invece dei Medici ci fosse stato un anonimo stato unitario? Battute a parte , non vorrei essere frainteso, quando sento i tromboni della autodeterminazione o dei Popoli come amano definirsi mi vengono in mente tante belle cose... le guerre che hanno insanguinato l'Europa, Spagna contro Francia, Francia contro Inghilterra, guerre dei cento anni e dei trenta, guerre di conquista e di rapina, guerre contro cugini e contro fratelli, per giuger a quella che si definì , eufemisticamente, La Grande Guerra, ed infine la decadenza di quelle che furono ma solo per caso delle grandi Repubbliche, che , tanto per cambiare si scambiavano cortesie a suon di cannone. Ora ci dicono che sono popoli , strano concetto di razza e di popolo, si mescola il regionalismo con la razza ! Ma serve solo per mascherare la realtà e cioè la miope e perchè no egoista visione del loro mondo. Ma capiamoci bene il loro atteggiamento non è certo un frutto del solo egoismo ma anche , e direi sopratutto , del fallimento di un grande progetto di unificazione fallito anch'esso per egoismo e, perchè no, per quel sotterraneo sentimento razzista che ha il nord europa , calvinista e luterano, nei confronti del sud cattolico romano!

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