sabato 1 novembre 2014

La riflessione sull’Appello nel "caso Cucchi”.


Assolto! Assolti! Assolti tutti. Il fatto non sussiste! Qui “assolti tutti” non significa solo che tutti, ovvero una moltitudine di persone, sono stati assolti da una sentenza di Appello di un Tribunale. Significa anche e forse piuttosto che sono stati assolti ancora una volta, come al solito, ripetutamente. Comincia a serpeggiare l’idea che ci sia una specie di rapporto causale, di nesso deterministico, di conseguenza deduttiva, di catena logica, di rapporto consequenziale tra una sentenza di condanna fittizia ed apparente in Primo Grado, che poi viene cancellata ribaltandola, con la successiva sentenza di Secondo Grado, quasi sempre assolutoria. La Cassazione poi viene vista come percorso finale, a mo’ di gioco del Lotto: si butta una moneta in aria e il 50% dà assolto e l'altro 50% dà condannato. Questa idea come la chiamiamo: ipotesi? coincidenza? casualità? supposizione? congettura? fatalità? imprevisto? circostanza fortuita? accidente? presunzione? opinione? Fate voi. Noi crediamo che non sia né caso, né caos. Noi più che fantasia cominciamo a credere che si tratti di realtà, perché se si vanno a fare indagini statistiche sulle centinaia di casi che ultimamente si sono verificati in Italia la ricorrenza del nesso “condanna-assoluzione” supera abbondantemente la “moda” contraria. Certo possiamo sempre credere che la statistica non è assolutezza ma è piuttosto relatività e, dunque, non è un teorema. Ma è proprio così? Non è il caso di preoccuparsi? Noi assistiamo allibiti all’involuzione del sistema giudiziario in una maniera che i nostri Padri fondatori della Repubblica e della Costituzione chiamerebbero tradimento. Perché di questo si tratta. Nel caso Cucchi è stato tradito un patto: quello tra la sacralità dello Stato - che dovrebbe garantire la vita di ogni indagato arrestato - e quello dello Stato di Diritto di una società che paga profumatamente i suoi operatori statali penitenziari e della magistratura per poi dare scandalo con sentenze assolutorie ai limiti della follia come se non fosse mai successo nulla.

1 commento:

Giancarlo ha detto...

Siamo sinceri, che vi sia, a dir poco, una leggera discordanza tra le varie sentenze non è cosa di oggi, ricordiamo la sentenza sul delitto di Perugia, assoluzione e conseguente ripresa da parte della Cassazione della stessa ? Oppure l'omicidio di Garlasco, quella bella ragazza assassinata il cui fidanzato è attualemnete sotto, nuovo, processo ? Se si volesse fare una casistica , ebbene troppe ne avremmo. I magistrati sono uomini e come tali sbagliano, ovvio, ma altrettanto ovvio a mio parere è il penoso e scarso acume che a volte manifestano.
Un interessante programma che segue mia moglie in televisione ha ripreso negli ultimi giorni la cronaca di un delitto rimasto famoso nella nostra città. Mi riferisco al delitto della contessa avvenuto nella sua villa, nella zona esclusiva dell'Olgiata. Dopo 20 anni, quattro lustri , una generazione, e per la cocciutaggine del marito di lei si è giunti a scoprire il colpevole, si può affermare questo in quanto lo stesso ha confessato. Il marito nel programma, e a chiusura della stesso, ringraziando gli inquirenti che lo hanno aiutato nelle indagini, non si è risparmiato nelle critiche per coloro che li precedettero. Insufficienti , superficiali, e a dir poco svogliati. Che dire ? Consolarci con il fatto che abbiamo tre serie di giudizi non è una grande cosa, ora ci sarà il ricorso in Cassazione, la quale avrà davanti a se un quadro, sintetico, o il ragazzo è stato massacrato di percosse, ed allora ci sono dei colpevoli, o il ragazzo nella foga si è gettato di sua iniziativa sui pugni delle persone che , amorevolmente lo accompagnavano, riducendosi nello stato che tutti noi abbiamo visto. Mi sembra che non vi siano altre spiegazioni. La Corte d'Assise ha optato per la seconda ipotesi, lecito sia chiaro, mentre la prima Corte optò per la prima, adesso, metaforicamente, la palla è al centro del campo, e, se lo volesse, la Cassazione darà la sentenza definitiva. Chissà se nel frattempo non scatti la famosa "prescrizione" ? Se non fosse perchè l'episodio è tragico ci sarebbe da sorridere.

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