giovedì 20 novembre 2014

Sospetti di «minoranza vincitrice» in Vaticano.


Abbiamo più volte manifestato il nostro entusiasmo per papa Francesco. Non ci sono dubbi che finora è stato un grande Papa e, forse, lo confermerà in futuro. Tutto nasce dalla dichiarazione sui gay quando disse testualmente: “ chi sono io che posso giudicare un gay”? Tuttavia anche i grandi papi hanno le loro imperfezioni e le loro inadeguatezze. Fino a qualche mese fa, nonostante i nostri sforzi, non siamo stati in grado di trovare alcunché da ridire su di lui. Nelle ultime settimane però papa Francesco è ritornato ad essere un terrestre mostrando, in due casi precisi di attualità, aspetti del suo pensiero sui quali sta recuperando la tradizionale normalità di un papato tradizionalista. Se ce la mette tutta e continua su questa strada è possibile che diventi un papa normale come i suoi predecessori. Ancora non si trova in queste condizioni ma forse, per necessità, sta mutando pelle. In breve ecco i due fatti che ci hanno profondamente deluso. Primo fatto: l’obiezione di coscienza in tema di interruzione di gravidanza e di fecondazione assistita. Papa Francesco ha definito coraggiosi i medici obiettori di coscienza. Ricordiamo per dovere di cronaca che la percentuale di obiettori sfiora l’80% del totale dei medici. Si possono chiamare coraggiosi degli operatori che in così tal numero disattendono clamorosamente una legge dello Stato? Non sarebbe più giusto chiamarli quanto meno “irrispettosi” se non addirittura “arroganti”? Secondo fatto: l’ergastolo è una condanna a morte nascosta. Capiamo che un papa si schieri contro la pena di morte ma schierarsi così incautamente a favore di criminali crudeli che commettono reati efferati, magari contro bambini, donne e anziani indifesi, che senso ha? Ricordiamo poi che in Italia il carcere è ormai diventato un optional e che con le leggi permissive che ci sono ormai nessuno fa più di pochi anni di galera. Che la minoranza ruiniana all’interno del Vaticano stia cominciando ad ottenere risultati concreti esattamente come sta facendo la minoranza bersaniana di sinistra all’interno del Pd ormai è sotto gli occhi di tutti. Ma cambiare di 180° come ha fatto il premier Renzi non è troppo? Chi vivrà, vedrà.

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