giovedì 26 febbraio 2015

Cecità e malafede.


Sui quotidiani di oggi è tutto un rincorrersi agitato per parlare della maxi offerta avanzata dalle società berlusconiane Mediaset e Mondadori per acquistare e controllare il doppio canale sistemico di infrastrutture della comunicazione da una parte e il secondo raggruppamento editoriale che fa capo alle case editrici Rizzoli-RCS dall’altra. In altre parole, se l’operazione maxi offerta riuscisse, domani in Italia si passerebbe dal duopolio RAI–Berlusconi al monopolio Berlusconi in entrambi i settori. Abbiamo sorriso alla sola idea che possa verificarsi questa ipotesi perché conosciamo il desiderio dell’ex Cavaliere di prendersi non solo alcune cocuzze ma l’intero cucuzzaro. Il sorriso non è tanto rivolto a lui, adesso ai lavori sociali dopo la condanna definitiva a quattro anni per frode fiscale che ne hanno chiarito la sua vera natura, ma al trafiletto che segue letto su molti giornali.

L’Antitrust si è già messa in moto e ha fatto comunque sapere che valuterà ora l'operazione entro i termini di legge per verificare se la proposta di acquisizione comporti “la costituzione o il rafforzamento di una posizione dominante sul mercato nazionale, in modo da eliminare o ridurre in modo sostanziale e durevole la concorrenza".

E’ questa la dichiarazione che ci ha fatto sorridere. Il sorriso è la conseguenza del fatto che l’Antitrust ha voluto chiarire che la questione è complessa (dicono tutti così quando non vogliono dichiarare come la pensano) per cui è necessario tenere gli occhi ben aperti perché non è chiaro se Berlusconi può o meno comprare le società in esame compromettendo il mercato sul piano della concorrenza. In altre parole l’Antitrust non si sbilancia sul fatto che Berlusconi possa tentare la scalata e nonostante tutto riuscirci. E’ incredibile ma è così. A dispetto di una norma presente nel decreto della Presidenza del Consiglio dei ministri che il potere pubblico deve conservare almeno la quota del 51% di Rai Way gli avvocati di Berlusconi gli hanno fatto fare lo stesso la sortita. A questo punto sono possibili due scenari. In questi casi si dice: “delle due l’una o …o l'altra…”. Nel nostro caso gli avvocati di Berlusconi o sono dei dilettanti che lo faranno perdere oppure vuol dire che tra le pieghe delle norme esiste la possibilità di trovare il grimaldello con il quale invalidare la norma della golden share del 51%. Guardate che la cosa è seria. In una società che chiama il Diritto con il nome di Scienza del Diritto e poi permette soprusi a non finire come la recente scandalosa sentenza sull’Eternit, in cui la Cassazione annulla la condanna e afferma che il reato è prescritto e impone uno stop ai risarcimenti, tutto può succedere. Tutto e il contrario di tutto, con buona pace dell’AMN che protesta perché il governo Renzi ha cambiato le norme sul risarcimento civile dei magistrati. Dopo il caso Tortora se noi fossimo giudici ci saremmo vergognati. Altro che legge del governo cattivo contro la magistratura buona. Ma torniamo a Berlusconi. Conoscendo la fama dell’avv. Coppi e la potenza di fuoco del gruppo di studi legali alle dipendenze di Berlusconi c’è da immaginare che abbiano ragione. Quante volte abbiamo notato che la magistratura, invece di colpire Berlusconi con qualche condanna esemplare lo ha sempre trattato con i guanti gialli e alla fine tra clausole favorevoli, prescrizioni, sconti di pena, aggravanti cassate e attenuanti varie lo hanno sempre assolto tranne una sola volta, l’ultima. Ma la cosa più sconvolgente è un’altra e riguarda l’opposizione politica al governo. Mentre è perfettamente normale che i sodali di Berlusconi (azzeccagarbugli di FI, mezzi fascistelli di FdI, doppi razzisti della Lega) lo difendano, ciò che non comprendiamo è l’attacco di Sel, di Grillo e della minoranza Pd che invece di sostenere il governo in questa battaglia di etica e di moralità contro chi vuole l’intero cucuzzaro attacchino il premier Renzi con furore cieco. Passi per Grillo e il suo movimento sconclusionato, ondivago e inefficace ma che anche il Niki nazionale faccia “il diavolo a quattro” contro Renzi ci fa capire che c’è un’opposizione completamente cieca che si ostina a non voler vedere. Ennio Flaiano disse: “L’italiano è mosso da un bisogno sfrenato di ingiustizia”. Ecco. E’ l’unica risposta sensata agli sconclusionati di turno.

2 commenti:

Giancarlo ha detto...

Nella ultima parte del suo intervento fa una bella sortita con le sue domande, Perchè, si chiede, perchè il leader di Sel attacca Renzi per questo ? Già perchè , non sarà forse perchè ha bisogno di corrodere il consenso che Renzi ha nel Paese? Non sarà forse che non ha altro da opporre, a livello politico, che una polemica morta sul nascere ? Non sarà forse, e questa è la cosa peggiore, che in barba al cosidetto faro, il bene comune, quello che importa è poratre a casa una parte di malcontento con una azione di delegittimazione ! L'ex cavaliere ha fatto la sua mossa , ha venduto una parte, neppure consistente delle azioni mediaset, incassando un bel gruzzolo di denaro,ora quel denaro dovrà pur investirlo, si direbbe, si , forse ! Al momento di certo c'è la possibiltà , concreta, di acquisire la RCS mentre quella della Rai è ancora teorica, anche se dobbiamo dirlo la posta sul piatto è di grande effetto, 1200 milioni di euro, si potrebbe dire che non sono bruscolini, ma la domanda che lei si fa è logica. Con tutti i suoi consulenti legali , possibile che nessuno ha detto all'ex che questo non è possibile? Le risposte le ha solo il diretto interessato, noi possiamo solo fare delle illazioni. La prima ha gettato il sasso nello stagno della cronica mancanza di fondi e delle regole , che a volte sono a dir poco aggirabili. La seconda è che l'aumento in borsa delle azioni , rimanenti, ha fatto tornare, in valore di capitalizzazione quelle che ha venduto. Da un lato incassa oltre 700 milioni vendendo il 5 % dall' altro ha un aumento, in valore, delle rimanenti che compensa quelle vendute. Che dice ? Guadagno due volte !

Interior Decorators Hayward ha detto...

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