mercoledì 4 febbraio 2015

Verità scomode di una capitale corrotta.


Alla prova dei fatti possiamo dire che era vero. Avevamo clamorosamente ragione quando lustri fa fummo i soli a denunciare su questo blog l’illegalità diffusa a Roma. Adesso, dopo rapide indagini della magistratura, sono stati arrestati nella capitale decine di scellerati per associazione a delinquere. A Roma, da Berlusconi in poi, è esistita sempre una conventicola criminale autoctona, che qualcuno ha definito anche mafiosa, che adesso è stata fortunatamente bloccata dall’arrivo del nuovo Procuratore capo della Repubblica. Dopo decine di arresti a ondate successive, sia di elementi politici e di cricche delinquenziali sia di dirigenti, funzionari e impiegati del Comune di Roma ormai è lapalissiano che è esistita, e forse per inerzia continua ancora ad esistere, un diffuso sistema antivaloriale che ha perseguito, e tuttora persegue, un disegno razzista di sfruttamento criminale della popolazione onesta romana, togliendole risorse. Si tratta di una consorteria indigena, nativa, che ha sempre operato per realizzare scientificamente la corruzione organizzata e la illegalità, togliendo risorse agli onesti per riversarli nelle tasche degli sfrontati dissoluti e degli “amici”. Clan, famiglie, tribù, amicizie tra tifoserie opposte di calcio, collateralismo politico neofascista e bulletti di periferia “alla Gigetto” sono la linfa nella quale si nutrono questi elementi criminali che hanno finora operato indisturbati. In generale questi "operatori del saccheggio" hanno operato spesso con la complicità di molti, coperti dal potere politico locale e da quello sportivo con strumenti tipici della mafia siciliana come l’omertà, l’arroganza, la violenza e lo sfregio delle regole. In particolare si sono mossi agevolmente con la complicità di una parte considerevole di “cittadinanza politica attiva” che nascondendosi dietro all’impegno politico di destra, e qualche volta anche di sinistra, hanno sempre sostenuto più o meno direttamente, ma sempre consapevolmente, elementi delinquenziali che spartivano denaro, prebende e favori. Certe volte queste “benevolenze” erano più importanti del denaro. Le compiacenze e le protezioni spesso erano più redditizie dello stesso denaro perché hanno fatto ottenere incarichi e impieghi che, a cascata, hanno prodotto voti per gli interessi elettorali dei loro referenti politici. In realtà questi malandrini sono doppiamente criminali. Una prima volta perché hanno commesso dei reati e una seconda volta perché i crimini hanno avuto come ricaduta la spoliazione dei diritti dei cittadini onesti. Sudiciume romano che adesso è attestato da indagini e provvedimenti giudiziari che confermano la nostra intuizione. Un vero e proprio lerciume consumato ai danni dei probi. Racconta Giovanna Vitale sulla Repubblica di ieri che “a Roma sembra che i corrotti siano ovunque non solo negli uffici. E spesso vestono la divisa. Come l’ex comandante della polizia municipale Giuliani accusato di gravi reati”. Pubblichiamo questo post perché lo dobbiamo a quegli amici romani che ci hanno sempre criticato accusandoci di avere dei falsi pregiudizi sui romani. In realtà le prevenzioni non le abbiamo avute noi. Le hanno avute gli altri perché si è scoperto proprio ciò che avevamo intuito e pubblicato. Confessiamo che quando abbiamo pensato al titolo di questo blog ci siamo riferiti proprio a costoro, romani de Roma, ovvero la "società dei magnaccioni", ai quali è sempre mancata la cultura della legalità e l’accettazione delle regole. Prima di chiudere, una semplicissima domanda: come mai il nuovo Procuratore Giuseppe Pignatone è riuscito in pochi mesi a fare arrestare tutti questi malviventi mentre tutti i procuratori precedenti non si sono accorti di nulla?

1 commento:

Giancarlo ha detto...

La risposta alla sua domanda è semplice, non a caso la Procura di Roma in tempi passati venne definta il porto delle nebbie. Ma, la domanda è, parafrasando una pubblicità, la domanda è come è possibile che tutto questo sia accaduto, ed accada ancora, senza che non vi sia una ribellione da parte di chi, ve ne sono, è oggetto della cupidigia dei corrotti ? Facciamo un piccolo esempio, per divertirci, abbiamo conoscenza diretta di un episodio di questo genere, perchè dobbiamo fare dei lavori per i quali vi è la necessità di una autorizzazione, subiamo il ricatto , o paghi o sei bloccato dal solito documento incompleto e/o mancante, come difenderci ? Due sono i passi, ci rechiamo dai carabinieri esponiamo il fatto e concordiamo il tranello per il delinquente, oppure paghiamo, se siamo dell'avviso che altro non è possibile fare! Nel primo caso ci sarà l'intervento dei magistrati,una volta ricevuta la denuncia inizia l'iter, il che significa che avrai sempre, davanti, il funzionario che hai denunciato preposto alla tua pratica, inutile passare oltre ! Paghi ed assumi in quel momento il ruolo di vittima e di corruttore. Nel primo caso, quello che tutti noi auspichiamo, inizia l'iter delle indagini e relativo rinvio a giudizio, che sarà sicuramnete più lungo e farraginoso di quello universale ! Conclusione? Nel primo caso si avrà, se tutto va bene dopo anni nel secondo caso avrai non poche noie per il tuo ruolo, di corruttore ! Esiste una alternativa ? No il nostro Paese garantista non concede deroghe , si è colpevoli alla fine del percorso e solo in quel caso il delinquente avrà il suo premio. Che potrebbe anche essere una semplice tirata d'orecchi o più semplicemente il non luogo a procedere per intervenuta decorrenza dei termini !! Abbiamo una soluzine intermedia? Se ho il sospetto, o la certezza, che una mia pratica è sotto "esame" di un parassita a chi posso rivolgermi? Nebbia solo nebbia, malgrado tutte le regole, i controlli, le certezze, il nome di chi cura la tua partica, malgrado tutto ciò non hai niente e nessuno a cui rivolerti, neppure il famoso ed ormai dimenticato difensore civico, neppure una possibile ma inascoltata denuncia anonima. Ed ecco spiegata la ragione, reale, di tanta resistenza alla rotazione che il nuovo Sindaco sta facendo. Resta, comunque, intera la responsabiltà di una classe politica , nessuna esclusa, che ha tollerato tutto questo, lo ha fatto per ignavia, per convenienza, per interesse ? Non lo sappiamo sappiamo che lo ha fatto e questo la condanna, come si dice senza se e senza ma !

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