venerdì 13 marzo 2015

Il coraggio dell'uomo solo al comando.


Un uomo solo al comando che decide (nel bene e nel male) oppure molti uomini insieme che non decidono (nulla)? Ecco la domanda che ci siamo posti all'indomani della presentazione da parte del premier Renzi del ddl relativo alla "Buona scuola". Si, ci sono state le solite diapositive che hanno fatto da sfondo alla spiegazione del contenuto della riforma della scuola. E allora? Lo abbiamo ascoltato con interesse e curiosità. Ecco in breve cosa pensiamo di questo ennesimo tentativo di riforma del funzionamento della scuola mai riuscito a nessun governo se non pezzetti, tesserine di mosaico, faccenduole private, che hanno finora fornito ai sindacati o ai partiti o alla Chiesa cattolica interessi di bottega.
Intanto facciamo chiarezza su un punto essenziale della questione. Su qualsiasi riforma che possa essere presentata da un qualsiasi premier, non ci sarà mai unanimità o, peggio, disponibilità ad ascoltarne le ragioni. Anche se un Essere Superiore "in persona" presentasse il migliore disegno di legge dell’Universo la maggioranza degli italiani la criticherebbe comunque per mille motivi. Dunque, toglietevi dalla testa che qualcuno - e meno che mai l'odiato Renzi - possa ottenere non diciamo maggioranza ma addirittura consenso. Non entriamo nel merito delle ragioni di questo comportamento. Diciamo solo che è necessario prendere atto che la litigiosità dell'informazione e dei soggetti istituzionali in Italia impedisce qualunque discorso serio sui contenuti perché il discorso sulla scuola è sempre stato in Italia ideologico e basta.
Del discorso di Renzi ci ha colpito la competenza manifestata su ogni aspetto delle tematiche scolastiche affrontate. Altro aspetto positivo che ci ha meravigliati è stato il lessico adoperato. Non una sola sbavatura, nessun errore, nè di linguaggio nè di quadro conoscitivo. Insomma, una perfetta competenza su tutti gli aspetti trattati. Ci basta questo per avere comprensione per alcuni temi scottanti da lui affrontati con la solita temerarietà. Non entriamo ovviamente nel merito dei dieci temi proposti. Ci vorrebbe un libro per essere completi.
Prima di concludere vogliamo proporre alcune domande banali: quanti di voi sanno che cos'è l'organico funzionale? Conoscete la differenza tra flessibilità didattica e organizzativa? Sapete che differenza passa tra orario di cattedra e orario di servizio? E quale differenza c’è fra organico di fatto e organico di diritto? No? E come volete giudicare una riforma se non conoscete l'abc del linguaggio della scuola? Si? E allora diteci quali sono le criticità da voi individuate e perché! E cosa avreste proposto voi al posto di Renzi?
Il fatto vero è che questo Paese è sempre stato governato da persone che avevano tutto l’interesse di non decidere. Solo non decidendo si sono presi l’intero potere politico, sindacale ed economico della scuola. I sindacati hanno fatto soldi e carriere sulla non decisione. I politici hanno cercato di metter insieme il diavolo e l’acqua santa (ricordate l’inciucio tra PCI e DC nella politica scolastica?) e hanno peggiorato il sistema scolastico trasformandolo da una perla che era a una capsula di cianuro che è, rovinando una ottima scuola per ideologia e solo per ideologia. Perché la scuola di oggi è una vera e propria perversione educativa. Solo il potere giudiziario le sta a ruota e ne vediamo ogni giorno gli effetti perversi delle decisioni in centinaia di sentenze ingiuste. Almeno questo testardo e ambizioso toscanaccio sta tentando di realizzare qualcosa di diverso e forse di meglio. Sicuramente non potrà peggiorare qualcosa che attualmente è al massimo del suo degrado. E poi, la garanzia della bontà della proposta ce la danno in modo lampante gli avversari di Renzi che sono tutti d’accordo tra di loro. Francamente, vedere criticare Renzi da opposte personalità come Brunetta e Camusso, Meloni e Fassina, Salvini e Vendola, i Centri sociali e il neofascismo razzista, ci fa capire che quasi con certezza la proposta di Renzi è proprio la migliore. Te capì?

1 commento:

Giancarlo ha detto...

Come dicevano i latini è nel mezzo la virtù. Le navi che sparano bordate al Presidente del Consiglio, attuale, lo fanno chi da babordo chi da tribordo, quindi la sua si trova al centro, non che sia automaticamente nel giusto ma un pensierino bisognerebbe farlo. Ho un ricordo non certo esaltante della scuola, i termini che lei enuncia mi sono sconosciuti per due ragioni, la prima perchè sono per addetti a lavori, ed io ero un usufruitore dei servizi, la seconda per evidenti, per me, limiti di comprensione. Ricordo, però dato che in quei tempi vigevano i decreti Malfatti, che cercai, come il mio solito, di partecipare alla vita dell'istituto frequentato da mio figlio. In generale l'esperienza non fu esaltante, anzi, conobbi professionisti di grande umanità e volontà di lavorare , per il bene dei ragazzi, e professionisti che avevano un solo scopo arrivare alla fine del mese per riscuotere lo stipendio, questo ovviamente non determina il mio giudizio ma lo influenza enormemente! Condivido il suo apprezzamneto sull'operato e sulla volontà riformatrice dell'attuale PdC, che, ovviamente messo a confronto con i parolai che cita ne esce, sicuramente, vincente.

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