domenica 15 marzo 2015

L’enigma Tosi e la lotta per il governo regionale del Veneto.


Vediamo un po' come stanno le cose in Veneto. La corsa alle elezioni regionali per la poltrona più importante che ci si sia nella ex "Repubblica veneziana" si fa più incandescente e interessante. La spaccatura del Carroccio (ormai la Lega Nord con Salvini è talmente meneghinizzata che non ha più senso parlare di Liga Veneta) sta facendo aumentare le probabilità di vittoria degli avversari. Non sappiamo quanto il Sindaco di Verona sia forte nell'intero Veneto. Sappiamo però che anche poche unità percentuali in meno possano far vincere l'Avversaria cortese, quella Moretti che "tomo tomo cacchio cacchio" rappresenta il vero pericolo per l'attuale governatore Zaia, oggetto del contendere leghista. Zaia è un fedelissimo di Salvini. E’ un vero e proprio esecutore di ordini lombardi e sta giustamente molto a cuore al Segretario della Lega Nord. La ragione dello scontro interno alla Liga Veneta sta tutta qui. La scelta interna al “Partito dei veneti” sta nella opzione tra un Governatore veneto che privilegi gli interessi dei veneti in modo culturalmente significativo o un Governatore che sia l’Attendente del Capo, in grado di far digerire all’intera classe politica veneta il rospo delle pessime alleanze di Salvini con la più retriva, conservatrice, xenofoba e razzistica concentrazione politica nazionale che si sia mai vista all’interno dei confini italiani. Il "far finta" di niente di Salvini, tipico atteggiamento dell’uomo solo al comando (non per nulla si chiama di nome Matteo), nell’aver imbarcato il peggio del neofascismo romano è una vera e propria provocazione per i veneti che hanno a cuore gli ideali dell’antifascismo ma anche del pragmatismo e della funzionalità della politica. Sull’antirazzismo dei veneti ci andremmo con i piedi di piombo perché a nostro giudizio i veneti non sono razzisti ma sono stati costretti a diventarlo per il modo in cui la sinistra prima e il berlusconismo dopo hanno imposto alla PMI di fare le valigie e andare all’estero. Francamente il popolo veneto non meritava di essere trattato come dei lestofanti e piccoli evasori da un concentrato micidiale di sinistrismo invidioso da una parte e di creatività finanziaria furbesco-contadina del tremontismo berlusconiano lombardo dall'altra. La ragione del contendere è che i veneti sono la popolazione più lavoratrice che esiste in Italia. Superano i sudtirolesi dell’Alto Adige e di parecchio i lombardi. Con tutti gli altri non c’è partita, perché più ci si allontana dal Veneto e più l’indolenza, la malavoglia inoperosa e la pigrizia italica diventa meridionalistica e, quindi, parassitaria. Noi non siamo in grado di prevedere il risultato delle elezioni regionali in Veneto. Siamo però dell’avviso che potrebbero riservare delle sorprese rilevanti per i possibili scenari che potrebbero aprire nella curiosa politica nazionale che vede un altro uomo solo al comando della nave, con una parte della ciurma che si è ammutinata al richiamo del peggiore sinistrismo. Noi speriamo che il Veneto - come parte più efficiente e significativa del paese che si riconosce nei valori della grande tradizione veneziana nel campo economico-culturale - non venga penalizzato dallo scontro di bottega tra piccoli politici regionali che perseguono interessi limitati all’oggi. I veneti meritano molto altro e non dimentichiamo che alcune decine di anni fa furono il vero motore economico, e non solo, dell'Italia. Te capì?

2 commenti:

Giancarlo ha detto...

Ci andrei cauto nelle definizioni, gli unici che depredarono la Capitale dell 'impero romano d'oriente , caduta già sotto la dominazione ottomana, furono i veneziani. Fino a quel momento tutte le religioni, dalla cristiana alla ebrea furono rispettate, la conquista aprì anche una carneficina alla quale non sfuggì nessuno. Torniamo ai nostri, attuali competitori. Il Veneto terra di migranti è anche terra, o bacino, elettorale della vecchia DC , i nomi dei suoi politici sono stati famosi nella prima repubblica, quindi iniziamo col dire che quella terra è fondamentalmente conservatrice! Non ho le misure della visone politica del sindaco Tosi, la sua genesi politica, Liga Veneta, mi induce ad avere un minimo di riserbo, dovuto sopratutto alla caratteristica di quella formazione politica, ma se la sua è una proposta di destra sul modello europeo ben venga, ma ne ho dubbi , ma prima di emettere sentenze, chi sono io per farlo? Voglio vedere quali saranno i suoi compagni di viaggio, quale sarà la sua posizione su una questione per me essenziale, come l'unità delle Nazione, e quale sarà il suo atteggiamento nei confronti delle Istituzioni Nazionali. Insomma non mi piace chi antepone alla comune appartenenza una locale, pur se legittima, rivendicazione di indipendenza.

Tsubo ha detto...

Non mi dispiace la mossa di Tosi, anche perchè è previsto da un principio democratico.
Inoltre penso che il segretario della lega nord, un certo salvini, sta cercando di trascinare li liga veneta verso una estrema destra per lei innaturale.
Fa bene Tosi a frapporsi perchè sarebbe una catastrofe che i veneti non meritano.
Dalle porcherie della gestione bossi ora assistiamo a quelle della gestione salvini che già in parlamento europeo si è beccato del "FANNULLONE".
Peccato che la gente gli crede.

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