sabato 2 maggio 2015

Danni e violenza dei black bloc a Milano.


Bene. Ce l'abbiamo fatta. Abbiamo vinto la scommessa. Ieri, giorno di inaugurazione dell'EXPO a Milano, è una giornata storica da ricordare, perché l'Italia ha mostrato a tutti che “si può fare”. Se si prendono le misure giuste e se si affrontano le difficoltà nella maniera corretta si vince sempre. Come ieri. Siamo veramente soddisfatti. Attenzione. Queste non sono parole copiate dal discorso di ieri del Presidente del Consiglio. No, avete sbagliato. Noi non ci stiamo riferendo alla cerimonia dell'inaugurazione dell'EXPO a Milano. Facciamo attenzione. Non confondiamo. Noi stiamo parlando della manifestazione di violenza dei black bloc per le strade della città di Milano. Cosa credevate che a fare bene siano stati soltanto le maestranze e l'organizzazione di Expo 2015? No cari. Assolutamente no. Noi vogliamo comunicare la nostra soddisfazione perché finalmente il Ministro degli Interni Angelino Alfano, in accordo con tutti coloro che giustamente si preoccupano di evitare la violenza della polizia, ha fatto bene a scegliere per la prima volta la nuova strategia per contrastare lo squadrismo dei black bloc. In poche parole il Ministro degli Interni ha dato ordine di non caricare i devastatori perché a suo dire in questo modo ha circoscritto le violenze. Sono parole del nostro ministro che con un colpo di mano magistrale ha letteralmente fregato i black bloc che si aspettavano combattimenti corpo a corpo e manganellate. Ci viene da dire ai mascalzoni senza frontiere di No Expo, teorici e massimi esperti di guerriglia urbana: “to’, prendi e porta a casa”. Ai produttori di violenza gratuita e dannosa il nostro Grande ministro Angelino ha opposto invece l’ordine che nessun poliziotto o carabiniere avrebbe dovuto scagliarsi contro i farabutti. La scelta audace e coraggiosa di una simile tattica non è di tutti. Solo un ministro in gamba come Angelino il Bello avrebbe potuto realizzare un disegno così diabolico e così inatteso, che ci ricorda le gesta dei grandi uomini della politica. Preoccupato di non ripetere un altro G8 di Genova, ha preso le distanze dalla vecchia politica delle manganellate di scelbiana memoria e ha fatto fessi i black bloc. Ci ricorda per certi versi il tafazzismo che coincide pienamente con il racconto di quel Signore che durante una colluttazione con un energumeno decise di scegliere la stessa modalità del Nostro Angelino. E cioè, è vero che l’energumeno lo mandò in Ospedale ma lui aveva deciso di farlo fesso perché così gli sporcò il vestito a colpi di lattuga raccolta fresca dal campo e ancora impregnata di terra. Ecco un grande esempio di lucida intelligenza, di controllo delle pulsioni e delle passioni e, in definitiva, di lungimiranza politica. Certo, i cento e più delinquenti hanno lasciato il segno producendo delle ferite alla città, rompendo vetrine di negozi e di banche, incendiando cassonetti e auto in sosta nelle vie, facendo danni di milioni di euro. Ma come contro altare rimane il fatto che la masnada si è sentita presa in giro dalle forze dell’ordine dopo che hanno fatto “temere il peggio” mentre poi hanno “assicurato loro il meglio”. Si poteva essere più abili e competenti di così? E poi dicono che noi italiani siamo inaffidabili. Con questa decisione tutta l’Europa ha capito veramente di che pasta siamo fatti. Te capì?

1 commento:

Giancarlo ha detto...

Un esempio di questa "strategia" si è avuto a Roma con la guerriglia, altra misura è vero, che sconvolse Piazza di Spagna, il responsabile ebbe a dichiarare che quella decisione consentì di avere "solo" danni materiali e non fisici !! Ebbene vi confesso che, visto come la città ha reagito, oggi mi sento milanese, l'orgoglio e la partecipazione dei cittadini sono stati encomiabili ! Direi, ma il senno del poi è d'obbligo, direi che i delinquenti, si non possono essere etichettati che in questo modo, i delinquenti, sia nostrani che di importazione, hanno avuto e ottenuto tutto il contrario di quello che la loro azione si aspettava. Hanno ottenuto la esecrazione di tutta la cittadinanza, questa volta senza colore ne bandiere, esclusa, pare, una piccola contestazione che ha lasciato poco segno di se, hanno ottenuto quel risveglio del senso civico che tanti anni di applicazione totale della teoria del "lasciamoli fare" ha prodotto. La città non è dei centri sociali, termine vago, che dice tanto ma non dice nulla, sono sociali nella occupazione di case popolari o nella loro distruzione, sono sociali nella loro opera di graffitaggio, tanto cara ai cultori della street art ma tanto apportatrice di degrado. Le nostre leggi non consentono altra strategia che il controllo, la paura di un nuovo G8 è latente, ma non abbiamo una via di mezzo? Come si fronteggiano queste situazione in altri Paesi? Come si può paragonare quello che è accaduto ed i suoi risultati, in termni di arresti, con la inaugurazione della Banca Europea ? Ormai è assodato c'è una organizzazione europea che ha come attività principale queste cosidette manifestazioni di scontento ed è a questa organizzazione che si deve fare attenzione per il contrasto, modificare le leggi, in particolare colpirle nella parte più sensibile per ogni essere umano, il portafogli, instituire il concetto di cauzione, tanto avversata perchè favorirebbe il ricco a danno del povero. Noi ci troviamo davanti ad una organizzazione che ha mezzi e possibiltà economiche quindi colpire in quel campo potrebbe essere uno dei mezzi di contrasto. Altra, forse, sarebbe al momento possibile, altra cosa è il mantenimento dei centri che se fanno attività sociale che dovrebbero essere i benvenuti ma se, invece, fanno attività sovversiva, chiusi. Senza se e senza ma ! Oggi mi sento milanese.

Support independent publishing: buy this book on Lulu.