lunedì 11 maggio 2015

Di chi la colpa dei mali della scuola?


Rare volte siamo stati presi da irritazione per qualche evento politico-sindacale avvenuto nel nostro paese. Questa volta il limite è stato superato decisamente e pertanto abbiamo deciso di pubblicare il post seguente. Riprendiamone il titolo. Di chi la colpa dei mali della scuola? Del governo? Ammettiamo di si. Di quale governo? Solo di quello di Renzi? Dunque, la colpa dei mali di decenni di “discesa agli inferi “ della scuola italiana è dovuta al solo ultimo anno con Renzi, ultimo Capo del governo? Via, dai! Per favore, siamo seri. Se fosse così allora i Sigg. Letta, Monti, Berlusconi e Prodi non hanno responsabilità alcuna perché è tutta da attribuire all’ultimo premier? Finiamola con queste prese in giro e cerchiamo di capire di chi è veramente la responsabilità. Noi un’idea ce l’abbiamo e crediamo che non sia per niente peregrina. Partiamo da una dichiarazione: "il sindacato ha rovinato la scuola e l'Italia. Oggi insegnanti scadenti sfornano studenti analfabeti". Sono parole di una insegnante, Paola Mastrocola, che di scuola se ne intende. Ha scritto una decina di libri, alcuni anche ironici, denunciando da sempre lo scadimento irreversibile del nostro sistema di formazione. Ha forse torto nel dichiarare quello che è sotto gli occhi di tutti? Nei decenni passati mentre tutti (proprio tutti) mostravano indifferenza e consideravano il problema scuola irrilevante, il nostro sistema scolastico si dequalificava sempre più raggiungendo spessori di inaudita ignoranza. Studenti usciti con un diploma liceale o di istruzione tecnica ai test di ingresso universitari hanno mostrato che non avevano le basi per frequentare con dignità. Una ignoranza talmente gigantesca nella loro preparazione di base, in grado di stupire persino il più buonista docente universitario del primo anno, che ha portato i professori a dichiarare che almeno un terzo degli studenti immatricolati non sapevano “scrivere e far di conto”. Questa è la realtà ormai dimostrata da decine di verifiche e di indagini scientifiche di organizzazioni nazionali e internazionali. Naturalmente esiste una certa percentuale di studenti bravi e preparati su un campione di molti milioni di studenti, i quali sono diventati bravi più per le loro qualità intrinseche che per effetto dei processi di apprendimento in essere nelle loro scuole. Vogliamo riprendere il tema della individuazione delle responsabilità soprattutto dopo lo sciopero della scuola, sfrontatamente acclamato come sciopero unitario contro il governo. In realtà tutte le sigle sindacali hanno aderito allo sciopero. E’ vero. Fatto quasi unico. Ma c’è un motivo. Noi siamo del parere che il sindacato può indire tutti gli scioperi che vuole ma non può dire il falso a proposito delle cause che hanno prodotto la pessima situazione in cui versa la scuola oggi imputabile a Renzi. Ebbene la scuola è in crisi perché, oltre alle evidenti ragioni dovute a una classe di governo incapace, inadeguata e mediocre (come quella di centrosinistra- centrodestra- di nuovo centrosinistra- di nuovo centrodestra- governo Monti- governo Letta e, adesso, governo Renzi , per fare un elenco degli ultimi), ha avuto la sfortuna di avere i peggiori sindacati scuola (CGIL, CISL, UIL, SNALS, Cobas e Gilda) dell’intero pianeta, che sono stati protagonisti in negativo e collaborazionisti con i vari governi dell'aumento siderale dello sfascio della scuola. Questa è la triste verità. E’ cieco chi non vede e, peggio, è un disinformatore specializzato chi non vuole vedere. Fatti suoi. Noi gli occhi ce li abbiamo e da decenni abbiamo visto e continuiamo a vedere che l’intero mondo della scuola è caratterizzato da facce tristi, stanche, mancanti di entusiasmo e di forza di reazione. Abbiamo visto solo proteste e trasgressioni a non finire. Scioperi (degli studenti, degli insegnanti e del personale amministrativo), vacanze per tutti (studenti e insegnanti), occupazioni illegali (studenti aiutati dagli insegnanti), scuse per evitare i controlli (No Invalsi, No esami di Stato con vigilanza rigorosa), ecc. Tutti i sindacati hanno perseguito da sempre un solo scopo: quello di esercitare il potere all'interno del sistema scolastico, quello di decidere come spendere i pochi finanziamenti ricevuti e, soprattutto, a chi attribuire il denaro, naturalmente in collaborazione con i dirigenti scolastici (altra organizzazione ambigua e cinica, mai sottoposta a controllo dei risultati conseguiti). Oggi con lo sciopero vorrebbero dare la colpa al governo Renzi. Che quest’ultimo non brilli per progetti chiari e solari è un fatto. Ma è falso dare la colpa a Renzi, perché a comandare nella scuola di questi ultimi trentanni sono stati loro, ovvero i Sigg. sindacalisti delle tessere, spesso in collaborazione con gli stessi dirigenti scolastici che, per quieto vivere consociativo, sono diventati corresponsabili della pessima qualità della didattica. Attenzione, i più pericolosi avversari della scuola sono spesso la categoria speciale dei ‘presidi-sindacalisti’ che con i loro politici di riferimento di sinistra e di destra, hanno devastato la scuola producendo uno sfascio ormai irrimediabile. E' veramente molto triste vedere come è diventata la scuola di oggi. La scuola italiana sforna analfabeti, ragazzi che non sanno più studiare, né pensare, né apprendere e, men che mai, decidere. E questa non è colpa del governo Prodi, Berlusconi, Monti, Letta e adesso Renzi. No, la colpa ricade principalmente sulle spalle del sindacato (e qui non fa differenza se si tratta di microsindacati o di corazzate sindacali), che si sono sempre e solo concentrati a gestire potere e finanziamenti, lucrando a mani basse con i loro corsi e corsetti di ‘aggiornamento-formazione’, autentiche prese in giro sul piano della qualità professionale. Un solo esempio per tutti. La maggior parte dei docenti che hanno vinto i concorsi per dirigenti scolastici sono ex insegnanti sindacalisti che hanno avuto dai rispettivi sindacati il via libera, a mo’ di premio finale per la loro comprovata fedeltà, al tanto agognato ruolo dei presidi prima e dei dirigenti dopo. Tutti voluti soprattutto dal centrosinistra e dai sindacati tutti. Del centrodestra è inutile parlare perché la pochezza culturale e politica di questo raggruppamento è conosciuta anche su Marte. Insomma un pantagruelico pranzo col denaro di tutti. Te capì?

1 commento:

Giancarlo ha detto...

La scuola.
Argomento, e problema, del quale se ne sono occupati molti, e giustamente come lei scrive di tutti i colori, sia politici che non. Responsabilizzare l'ultimo è sbagliato fa parte anch' esso della serie, o se vogliamo dei medici curanti.
Rammento, questa è la mia esperienza, rammento mio figlio che inizia la sua formazione scolastica, come tutti i bambini con le elmentari, buona ma non ottima scuola, ma sono elementari. Il passaggio alle medie fu un piccolo dramma, per lui e per noi, si veniva da una scuola privata si è passati ad una pubblica, insegnanti diversi , diversi gli approcci, erano in vigore i famosi, per dire decreti Malfatti, onomatopeico. Partecipare fu una scelta che mi è venuta di istinto, ma la esperienza fu tragica, partecipare significava stare ad ascoltare il corpo insegnanti, alle loro lamentele, valutazione sui ragazzi, senza poter dire, alla Professoressa tale, lei non dovrebbe leggere il giornale in classe, oppure ascoltare il Professore tal altro, dichiarare che la classe è composta da mediocri ragazzi che nulla potranno fare, tantomeno aspirare, nella vita, infine la Professoressa di lingue che dichiara, Urbi et Orbi, sarebbe preferibile avere un genitore di lingua madre per essere un buon alunno della sua materia!!
Il passaggio alle superiori fu quello che dette il colpo finale ! Scioperi , dalle motivazioni più strane, ma si sa i ragazzi cominciano ad avere le proprie necesstà di partecipazione, struttura che è ospitata in una palazzina con aule piccole e, regolarmente sporche, dulcis in fundo, Professoressa , vice preside, titolare di una materia importantissima , mai presente, sapete ho altri incarichi e non li posso soddisfare tutti !! La mia soluzione? Ovvia!! Scuola privata con la quale il mio ragazzo ha conseguito il diploma, non avrei potuto continuare, ne lo avrei potuto pretendere da lui.

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