sabato 3 settembre 2016

Scenari M5S non impossibili ma probabili.


La Giunta Raggi al Comune di Roma sta preoccupando molti. Noi siamo tra quelli. Fantasticando sulle possibili conseguenze del corto circuito politico-amministrativo municipale romano abbiamo immaginato il seguito politico nazionale.
Anno 2018. Dopo la bocciatura della Riforma costituzionale voluta da Renzi l’esecutivo, per volere del Presidente della Repubblica, non si è dimesso e con un nuovo voto di fiducia alle Camere ha transitato il Paese alle elezioni nazionali con le proteste di Brunetta.
Dunque si è votato. Dopo una campagna elettorale tiratissima con polemiche al veleno tra Pd e M5S, dalle elezioni è uscito un verdetto favorevole al M5S perché ha conseguito la maggioranza assoluta in entrambe le Camere, sebbene al Senato la maggioranza sia risicata: appena un voto in più dell’intera opposizione. Felicità dei grillini e orecchie tese degli investitori stranieri stanno caratterizzando questa fase della politica italiana.
Dopo due mesi dal voto però il nuovo Presidente del Consiglio incaricato Di Maio non ha ancora potuto portare il nuovo governo in Parlamento per la fiducia perché i suoi propositi sono in contrasto con il Direttorio nazionale formato da quattro Saggi: Grillo, Casaleggio jr, Di Battista e Fico. I quattro contestano al Presidente incaricato la lista dei ministri. Già siamo alla nona modifica dopo che l’ottava proposta di Di Maio al direttorio ha ricevuto il no con conseguenti dimissioni di cinque ministri incaricati.
Le cose si stanno mettendo male per due motivi principali. Il primo è che lo spread ha raggiunto quota 500 e la tendenza è quella del fuggi fuggi gnerale dei capitali stranieri dall’Italia.
Il secondo è che i motivi di litigio sono tali che il direttorio è spaccato a metà: da una parte Grillo e Di Battista e dall’altra Casaleggio e Fico. Non essendoci una maggioranza nel Direttorio si continua a litigare, soprattutto per lo stipendio dei ministri di 19999 euro lordi, che è ritenuto troppo basso e uguale a quello di un ausiliario al catasto di Genova. Gli uscieri del Parlamento hanno dichiarato uno sciopero a oltranza perché si rifiutano di accettare la proposta di uno stipendio da bidello della scuola Elementare di Voghera di 14444 euro lordi.
Intanto gli spagnoli alla sesta elezione hanno votato ancora una volta senza trovare una maggioranza valida. Lo spread della Spagna tuttavia è diminuito fino a raggiungere quota 1, a ridosso di quello tedesco e il Pil spagnolo viaggia su valori cinesi del 9%. Il 90% dei turisti americani, asiatici e del nord Europa fanno le vacanze in Spagna.
Il Presidente della Repubblica Mattarella ha emesso in questi ultimi giorni un comunicato con il quale fa appello alle forze politiche di suggerire al M5S alcuni nomi per i ministri dimissionari ma il movimento grillino si è rifiutato di ascoltare suggerimenti e consigli, forte della maggioranza al Parlamento e dichiarando che le difficoltà incontrate sono frutto dei Poteri forti che ostacolano il cambiamento. La ricerca di sostituti continua al grido : "onestà, onestà". Intanto l’Autorità anticorruzione di Cantone ha informato il Presidente del Consiglio incaricato che è da rivedere al ribasso il prezzo del caffè alla bouvette di Montecitorio che ha raggiunto i 55 centesimi, prezzo troppo costoso e mai visto in 70 anni di vita della Repubblica.
Al Parlamento europeo il capogruppo del Pd Pittella afferma che in Italia non c'è da preoccuparsi perchè Renzi farà una proposta di modifica dell'Italicum per raggiungere la coesione del partito con la sinistra di Bersani.
Da notizie ufficiose si viene a sapere che molto probabilmente Grillo si dimetterà dal Direttorio e al suo posto verrà nominato Dario Fo che ha dichiarato che non accetterà la proposta finchè non avrà ultimato la sua nuova commedia dal titolo “Chiarezza seria”. Travaglio è irritato con il M5S perchè lui si sarebbe aspettato che il prezzo della tazzina di caffè a Montecitorio non avrebbe dovuto essere superiore a 44 centesimi di euro. Si rimane in attesa di un miracolo.

2 commenti:

Jonny Dio ha detto...

Nonostante i toni apocalittici, non mi pare uno scenario peggiore della realtà in cui viviamo, nella quale diritti acquisiti con decenni di lotte e sangue vengono cancellati con una semplicità inimmaginabile fino anche a solo dieci anni fa, e nella quale la forbice sociale si sta allargando a livelli da anteguerra, e non se ne vede la fine.
Con l'aggravante che quella paventata è solo un'ipotesi, mentre lo sfacelo sociale attuale è sotto gli occhi di tutti.

Zeno ha detto...

Caro Jonny Dio,
grazie di essere ritornato su questo blog. Entrando nel merito del suo commento penso che nonostante la mia ironia la faccenda sia veramente seria. Tra le due l'una: o ci accontentiamo del renzismo e navighiamo a vista, oppure cambiamo tutto con il M5S ma alla fine (si veda il caso Raggi) ci troveremo con dei perfetti dilettanti della politica che non riescono nemmeno a fare l'elenco sicuro della spesa del giorno al mercato. Certo si può dire che è meglio un inesperto incompetente al governo che quei marpioni dei professionisti della politica ma non credo che il paese possa fare in entrambi i casi passi avanti.
La verità è che siamo in attesa del risultato del referendum. Poi potremo ancora dire qualcosa.
Lei parla di diritti acquisiti che vengono cancellati con semplicità. Quali sono questi diritti acquisiti? La pensione di quel signore dirigente siciliano che prende una pensione di 92000 euro al mese? Oppure il vitalizio dei politici? Questi diritti acquisiti sono una presa in giro da una concezione del Diritto che si dice sia una scienza ma che in realtà è uno strumento da Azzeccagarbugli che si propone l'obiettivo di non cambiare nulla e di continuare a incassare lauti stipendi senza averne titolo sostanziale.
La mia non è una ipotesi. Qualunque governo in Italia farà sempre peggio del precedente. Purtroppo. La saluto e torni quando può.

Support independent publishing: buy this book on Lulu.