lunedì 10 gennaio 2022

Quando si esagera si perde il senso delle cose.


L'anarchia disvaloriale in cui si dibatte l'Italia è figlia della degenerazione del dibattito politico avvenuto in televisione e sulla stampa nell'ultimo ventennio.
Complici i nuovi venuti del M5S grillino e del nuovo leghismo salviniano, oltreche alla insipienza dei resti dei partiti tradizionali. Avere sdoganato i peggiori mali nazionali, le peggiori penne e soprattutto i peggiori volti televisivi ha portato all'imbarbarimento e alla trasgressione della comunicazione, soprattutto nei dibattiti politici.
Invece di licenziare conduttori televisivi provocatori, direttori di rete meschini e politici velenosi li si è incensati come salvatori di piccole patrie regionalistiche. Ecco il risultato.

sabato 26 dicembre 2020

A proposito di competenza normativa e lessicografica della legge Superbonus 110%


Oggi desidero parlare di un fatto curioso dal doppio carattere normativo e linguistico. Mi riferisco al D.L. n. 34/2020 grossolanamente chiamato legge del Superbonus 110% che il Parlamento ha recentemente approvato, e che il Presidente della Repubblica ha promulgato e la Gazzetta Ufficiale ha pubblicato. In questa rivoluzionaria e audace legge si dice tra l'altro in sintesi che se la diagnosi di efficientamento energetico di un fabbricato è verificata mediante un salto di 2 classi energetiche lo Stato italiano si caricherà di tutte le spese per la sua realizzazione. Anzi, farà di più, oltre al pagamento dell'intero lavoro regalerà addirittura il 10% della spesa, alla stessa maniera dell'attuale cashback.
Si tratta del più sorprendente e generoso intervento legislativo a favore delle case private degli italiani mai varato in tutta la storia della Repubblica dalla fine della seconda guerra mondiale.
Ho letto l'intero testo normativo e mi sono convinto che si tratta di una legge da prendere con le molle perchè piena di sorprese normative celate, di trappole linguistiche, le quali se non comprese e criticamente consapevolizzate fanno correre seri rischi di dover pagare penali costose.
Molto brevemente si tratta di due aspetti che danno fastidio al solo immaginarne le conseguenze e che la grande stampa nella sua folle corsa sul viale del gossip quotidiano ha ignorato. Ecco di che si tratta.
1) Un condominio di 160 unità immobiliari della città di Roma vota a favore e si impegna con una impresa edilizia firmando il contratto e la relativa cessione del credito. Espletate le formalità di controllo degli enti preposti l'impresa realizza il lavoro. Tutti felici e contenti come in una fiaba. Lo Stato com'è noto anticipa 30000 euro a unità immobiliare. Facciamo un piccolo conto: 160 appartamenti per 30000 euro (aumentati del 10%) fanno 5,06 milioni di euro.
Trascorrono 5 anni e l'Agenzia delle Entrate con i suoi tecnici scrupolosi verifica che il lavoro non soddisfa il criterio normativo, perchè il salto di classe energetica non è di due ma di una sola classe energetica e appioppa ai 160 condomini individualmente tutte le spese sostenute del 110%, più gli interessi e le sanzioni aggiuntivi, diciamo il 120%! In soldoni a ogni condomino la multa e gli interessi costerebbero grosso modo 10000 euro e il totale da pagare sarebbe circa 30000+3000+7000=40mila euro!
Perchè la stampa nazionale non ha messo in evidenza adeguatamente questa pericolosa trappola?
2) Il secondo evento che la medesima stampa non ha criticato adeguatamente è di carattere linguistico. E cioè la locuzione "efficientamento energetico" contiene il sostantivo maschile efficientamento che è un neologismo che sa di burocrazia. La parola è nuova e si è fatta strada nel mondo delle norme tecniche e che il Parlamento, a mio parere, non avrebbe dovuto adoperare nel suo lavoro legislativo. Il motivo riguarda il fatto che questa parola non si trova nei vari vocabolari e dizionari cartacei della lingua italiana. Io ho consultato 1) il Dizionario della lingua italiana De Felice-Duro di 2221 pagine. A seguire 2) il Dizionario fraseologico della Zanichelli di 1088 pagine e 3) il Dizionario italiano della DeAgostini di 1100 pagine. Anzi questo lemma non solo non esiste ma non esistono neanche le parole associate con questo sostantivo. In altre parole non esiste il verbo efficientare, né il sostantivo femminile efficientazione. I soli tre lemmi che si riscontrano sono l'aggettivo maschile efficiente, l’avverbio efficientemente e il sostantivo femminile efficienza. In realtà questo termine si trova in internet nei siti che trattano questioni tecniche di tipo edilizio. Sarei tentato di chiedere ai nostri rappresentanti politici onorevoli e senatori (ben 945) e agli organi istituzionali del Parlamento quali Presidenti di Camera e Senato, Capi uffici addetti alla redazione delle proposte di legge, Presidenti delle Commissioni parlamentari, Presidenti e Segretari nazionali dei partiti di maggioranza, etc. come mai si sono inventati questo neologismo quando invece esiste la parola efficienza?

venerdì 16 ottobre 2020

Una visita medica a Roma come una sofferenza.


Ecco cosa può succedere nella capitale d'Italia, la città di Roma.
1-Prenoto per telefono una visita dal mio medico di famiglia.
2-Il giorno seguente mi faccio visitare per avere una impegnativa con la quale effettuare una visita specialistica.
3-Prenoto per telefono una visita specialistica in un noto ospedale di Roma.
4-Mesi dopo, il giorno della visita mi reco in ospedale e per primo faccio la coda per ottenere da un totem il numeretto elimina code.
5-Con questo numeretto mi reco allo sportello per il pagamento ticket.
6-Qui pago e mi invitano ad andare in ambulatorio dove debbo fare la coda per ottenere un altro numeretto elimina code che contiene il numero di stanza del medico.
7-A questo punto mi reco in sala di attesa fino a quando non vengo chiamato per la visita specialistica.
Il medico ortopedico è velocissimo e intrattabile. Mi invita a sdraiarmi per una visita di 30 secondi al termine dei quali mi informa che i miei disturbi sono causati dall'età non più giovanile e che devo fare una certa terapia con l'elenco dei medicinali da prendere e di ritornare per un controllo fra qualche mese rifacendo la trafila non da lui ma da un fisiatra.
A che serve tutto questo? È questo il modo migliore di assistere un paziente nel sistema sanitario migliore al mondo?

martedì 5 maggio 2020

Si può imparare qualcosa da un virus?


L'esperienza degli “arresti domiciliari”, a cui sessanta milioni di cittadini del Bel Paese sono stati costretti a subire, lascerà dei segni nel loro futuro? Sono convinto che li lascerà e robusti anche.
Sono del parere che l'esperienza di vita maturata in questi due ultimi mesi dagli italiani e da tanti popoli nel mondo è da considerare comunque positiva più per la rottura dell'abitudine alle prassi precedenti che per altro. Certo se il covid-19 non fosse mai esistito sarebbe stato meglio. Molto meglio. Ma le cose non sono andate così.
Non so voi ma io sto riflettendo sulla novità assoluta della mia “indifferenza” verso il denaro alla luce della convivenza con il virus. In questo periodo di inattività, mai provata in tutta la mia vita, ho preso coscienza che si può vivere con poco denaro, pensando solo alle necessità primarie. Penso cioè che mai come in questi due mesi io abbia pensato così poco al denaro a come spenderlo o a come guadagnarlo. Certo lo stesso non si può dire per tutti quegli italiani che vivono di commercio o di lavoro precario azzerati nella loro capacità di spesa quasi totalmente. Ma io in questo momento parlo di me percettore di reddito fisso e non degli altri.
Sono del parere che in questo periodo il denaro abbia perso, e in quantità considerevole, senso e significato. Potrà riacquistarlo in futuro, anche più di prima tuttavia rimane il fatto che l’asserzione rimane valida. Complice di tutto questo sono state le novità della rivoluzione tecnologica in atto che con una carta di credito e acquisti effettuati online mi hanno permesso di fatto di azzerare l’uso del contante e l’abitudine alla manipolazione delle banconote.
Non potendo uscire da casa ho pensato bene di acquistare il cibo solo online. Devo dire che mi sono trovato bene. Sicuramente ho speso di più; per contro ho pagato sempre con carta di credito ricevendo sempre la ricevuta fiscale senza mai adoperare neanche 1 euro di contante. Niente a che fare con le utilizzatissime banconote da 20 euro che prima uscivano ed entravano nella mia tasca ogni giorno molte volte. Nessuna preoccupazione di dover reperire banconote da 5 euro per le spese alimentari al mercato o nelle bancarelle. Insomma ho vissuto due mesi senza pensare una sola volta al denaro.
Dunque risulta vero che il denaro non è tutto. Senza esagerare sembra che in questa asserzione ci sia una consistente parte di verità. Penso a questo punto a cosa succederà dopo il dramma del covid-19, nelle fasi 2 e 3. Temo che si riprenderà la brutta consuetudine dell'uso delle banconote e di tutto ciò che da esso deriva.
Il commercio della droga, il lavoro nero, l’uso che ne fa la criminalità organizzata, insomma l’uso cattivo del contante molto probabilmente ritornerà come prima anche se niente sarà più come una volta. Chissà quante persone hanno fatto prima di me la stessa riflessione non solo relativa alla tipologia di tipo economico-finanziario ma soprattutto dal punto di vista etico e morale, facendo perdere senso all’idea dell’accumulazione del denaro, rivalutando di fatto la dimensione umana delle persone.
Credo che l'intera società mondiale ne ricaverà benefici nel riflettere su ciò. Tutte le polemiche sorte in questi due mesi vengono azzerate dalla portata valoriale che questa nostra modalità di vita ha comportato in noi.

sabato 2 maggio 2020

Il linguaggio educato e i toni moderati sono sempre d’oro.


Una notizia in rete di oggi afferma che negli ospedali di Mantova i morti per covid-19 sono diminuiti in modo eccezionale a causa dell’uso di plasma iperimmune ricavato dal sangue dei guariti. Le buone notizie come si suole dire sono sempre gradite. E questa lo è particolarmente. Dunque bene Mantova, bene il suo sistema sanitario pubblico e benissimo le conseguenze di questa efficace cura terapeutica contro il covid-19.
Potremmo fermarci qui se non esistesse una coda sgradevole che necessita di un chiarimento. Leggendo la risposta data sui social a questa notizia abbiamo trovato odiosa tutta una serie di polemiche inserite che stonano su un tema di così alta delicatezza che riguarda le cure sanitarie e la vita dei pazienti, nonchè la ricerca medica in atto per aiutare gli ammalati. Non è importante chi l’abbia scritta, né perché. È importante far notare che non va bene usare una notizia di sanità pubblica manipolandola per fini utilitaristici.
Chi legge la risposta data da un medico ha la sensazione di capire che l'intera notizia sia lo strumento più elegante per perseguire una polemica strumentale e pregiudiziale. Stona il contenuto della polemica ma stona di più il linguaggio e il tono dello scritto. Ci ricorda la stessa sensazione che proviamo quando tentiamo, senza riuscirci, di seguire le vicende della politica nazionale tra maggioranza e opposizione.
Rimanendo in posizione di terzietà, si è costretti ad allontanarsi subito con sgradevole sensazione di soffocamento quando si nota che i 3/4 degli interventi dei politici di questi ultimi anni sono volti a polemizzare tra di loro con toni e metodi di violenza verbale inaudita che ci disgusta. Ecco, questa è la sensazione che abbiamo provato alla lettura del messaggio polemico relativo alla nuova terapia. In questi casi il silenzio avrebbe dovuto essere la migliore risposta.

martedì 21 aprile 2020

Sovranismo e furbetti del quartierino.


Due turisti tedeschi rinunciano alla caparra versata all'hotel sardo e scrivono una lettera: "Cara Italia, ci vergogniamo di questa Germania". Subito dopo l'onorevole Meloni leader di FdI ammette che c’è più solidarietà in questa lettera nei confronti dell’Italia che in tutto quello fatto dal premier Merkel e dall’Ue a trazione tedesca". Orbene, il fatto merita attenzione e qualche puntualizzazione necessaria per non lasciare l’idea che le cose abbiano questa lettura.
Cominciamo col dire che la questione degli eurobond non è così semplice come possa apparire a prima vista. In altre parole è falsa la rappresentazione sovranista che siccome l'Italia sta pagando un tributo di vite umane notevole dovuto alla pandemia prodotta dal covid-19 la Germania deve come minimo permettere l'emissione di bund a spese dell'intera UE per aiutare l'Italia. Si comprende subito che il problema è mal posto.
Per farlo capire meglio invertiamo la questione. Se fosse la Germania a chiedere l'emissione di bund a carico di tutti i paesi dell'Eurozona per motivi di debito contratto negli anni passati dal suo governo spendaccione, l'Italia sarebbe d'accordo di accollarsi i debiti che ricadrebbero anche sui cittadini italiani senza che la Germania si impegnasse a qualche condizione? Ecco dunque che le cose non stanno come i due sovranisti “di noantri” Meloni e Salvini vogliono far intendere. Non parliamo poi dei Ponzio Pilato del M5s e del PD che sprecano denaro preso a debito per spendere a favore di politiche ideologiche di sinistra o peggio per pensioni di cittadinanza da corrispondere a chi non ha mai versato in vita sua 1 solo euro di contributi previdenziali. Di Berlusconi infine è meglio tacere per non sparare sulla Croce Rossa.
Gli slogan della destra italiana e la contemporanea incapacità della sinistra spendacciona “a prescindere” portano a capire che la loro Italia dovrebbe chiedere condizioni zero e ottenere un lasciapassare per poter ingannare i tedeschi, i quali sarebbero costretti a pagare la loro parte della nostra sfrenata libertà a fare debiti. In fondo in fondo questa è la verità della polemica delle destre contro tutto e tutti che nessuno ha il coraggio di affermare. In realtà si vuole condizionare i paesi rigoristi del nord Europa, colpevoli secondo loro di avere i conti al sicuro ed essere senza debiti!
Questo fatto ci ricorda decenni fa di un produttore siciliano di arance che dopo aver invitato nei suoi aranceti due rappresentanti tedeschi per verificare la bontà dei suoi frutti fece firmare un contratto in cui si impegnava a spedire in Germania 5 vagoni ferroviari pieni di arance tarocco speciali. L'unica variante fu che spedì è vero 5 vagoni di arance, ma scadenti e ammuffite. I tedeschi sparirono per sempre dall'orizzonte come compratori e si rivolsero agli spagnoli dai quali comprarono decine di vagoni di arance. E il produttore siciliano ancora si vanta di avere gabbato i tedeschi.
E passiamo all'altro aspetto della notizia che è la lettera di scuse dei due turisti tedeschi. Abbiamo provato affetto per questi due signori sensibili e generosi perchè anche a noi anni fa è toccato scrivere qualcosa del genere a un giornale tedesco il giorno in cui Silvio Berlusconi, allora potente premier italiano pimpante, nel Parlamento europeo offese il presidente Martin Schultz chiamandolo kapò. Noi ci indignammo e scrivemmo una lettera di scuse al Presidente del Parlamento europeo Schultz, vergognandoci in quel momento di essere cittadini dello stesso paese di Silvio Berlusconi.

giovedì 9 aprile 2020

Virus e società.


Per la prima volta nella sua storia l’Italia sperimenta la democrazia autentica, sebbene parziale, in cui tutti sono costretti a realizzare la famosa Égalité francese: tutti i cittadini sono uguali nel rispettare l’obbligo degli “arresti domiciliari”. Niente differenze fra italiani ma uguali diritti e soprattutto doveri.
In verità questo principio c’è già da più di 70 anni nei tribunali, in cui si dice che tutti davanti alla legge sono uguali. In realtà non è così. Il ricco soprattutto se premier ha stuoli di avvocati che lo difendono egregiamente finendo per non pagare mentre il povero con l’avvocato d’ufficio paga subito e spesso severamente. È dovuto apparire un male, un terribile virus, che imponendo a tutti alcuni obblighi, ha permesso di realizzare la massima francese della uguaglianza.
Penso che questa conseguenza della pandemia del covid-19 sia una delle piccole cose che gli italiani assoceranno ai ricordi di questo terribile male. La fila ai supermercati o all’ufficio postale rende uguali tutti, ricchi e poveri, professori e operai, avvocati e nullatenenti. Nessuno è privilegiato, né può sentirsi tale.
Certo dal punto di vista economico le differenze rimangono. Il ricco con la sua quotidiana spesa online si fa portare a casa le bottiglie di champagne e mangia pasti cucinati da cuochi costosi mentre il salariato in cassa integrazione stenta a comprare pane e companatico. Mi piacerebbe che le forze dell’ordine fossero severi anche dopo la fine della attuale restrizione della libertà.

Support independent publishing: buy this book on Lulu.