martedì 31 marzo 2020

Programma politico e realtà disastrosa di fronte alla crisi dell'UE.


Ecco quattro temi urgenti: 1)Prevenire il collasso sociale del paese. 2)Dare la possibilità di lavorare a chi è in sicurezza. 3)Difendere l’Europa dagli sciacalli. 4)Riconoscere lo scenario da incubo per le dottrine populiste.
Quattro punti efficaci che meriterebbero più attenzione dai politici. Li ha espressi Renzi. Il personaggio non merita attenzione. I suoi spunti si. Sta tutta qui la contraddizione del soggetto.
Dei primi due non intendo dire nulla perchè sono verità incontestabili sui quali il potere politico faccia attenzione a non sbagliare più. I politici trovino la soluzione più adatta. Il Parlamento e il governo lavorino in sinergia senza polemiche tra gruppi di maggioranza e d'opposizione. Ne va della vita dei cittadini. Punto. Altro discorso sono gli altri due punti rimanenti.
Sul terzo punto si è definitivamente rotta l'Unione Europea. Sentire le parole e il tono dello sciacallo olandese che gode delle disgrazie dei paesi mediterranei alle prese con la terribile pandemia del covid-19 fa venire in mente l'idea dello sciacallo che a tradimento fa fuori la sua gustosa preda inconsapevole. Si tratta del discorso ripugnante del ministro delle Finanze olandese Wopke Hoekstra che impedisce all'Ue di dare aiuto a Italia e Spagna sottoforma di prestito finanziato da bond europei.
Ma non è da meno il quarto punto con il primo ministro ungherese Viktor Mihály Orbán che con la scusa della difesa del suolo ungherese si è fatto dare dal Parlamento i "pieni poteri” a tempo indeterminato, generando allarme in Ungheria e producendo di fatto un colpo di Stato a tutti gli effetti nella democratica Unione Europea.
In conclusione due nomi impronunciabili, due individui spregevoli con due interventi inaccettabili caratterizzano una Europa ridotta ormai a brandelli di democrazia da gentaglia che non avrebbe dovuto avere la comprensione avuta dall'"amico" tedesco, supervisore della politica estera ed economica dell'Unione. E i vari sovranisti Salvini & Meloni che non nascondono la loro simpatia all'ungherese.
Un vero disastro proveniente da quaquaraquà continentali.

lunedì 30 marzo 2020

Fine del globalismo e inizio del glocalismo.


Il titolo non è uno sciogli lingua né un gioco di parole. È una bozza del futuro. Addio al mondo in perenne movimento da un continente all'altro e da un paese all'altro. Addio aerei in coda sulle piste aeroportuali di partenza e di arrivo. Addio al lavoro ovunque, da chiunque. Quando finirà la carneficina il mondo e noi stessi non saremo più quelli di prima. Certo ci saranno molti che tenteranno di fare "come prima". Ripetere abitudini acquisite e utilizzate non significherà tuttavia ritornare "come prima". Piuttosto significherà qualcosa che ha a che vedere con il famoso proverbio che recita testualmente: "l'amicizia ripigliata è come la minestra riscaldata". Si. Ripeteremo gesti antichi ma il risultato non cambierà. Al ristorante non troveremo più quelli "di prima", né si apprezzeranno più le pietanze di prima "come prima". In vacanza non si andrà più "come prima". All'estero non si viaggerà più "come prima". I rapporti fra i cittadini dell'unione europea non saranno più gli stessi "di prima". Ognuno penserà per se stesso e al diavolo gli altri, specie se stranieri. Il first America di Trump o il prima gli italiani di Salvini cosa sono se non il tentativo autarchico di richiudersi su se stessi? Mangia italiano, compra italiano, spendi solo per il made in Italy, significa rifiuto del globalismo e certezze solo sul locale, sul km zero, ovvero sulla fattoria che produce i formaggi e il vigneto del contadino che produce il vinello di borgata. Scusate chi di noi dopo il messaggio cinico del governo olandese che con disprezzo ha chiuso la richiesta di bond europei formulata da una decina di premier europei, compreso il nostro Conte, comprerà più al supermercato il formaggio leerdammer o il maasdammer? Nella storia ci sono stati sempre cambiamenti epocali dopo epidemie e guerre. Temo che ci saranno anche domani. Per adesso è necessario sopravvivere e stare e casa. In attesa del ragazzo che ci porta la spesa acquistata online.

domenica 29 marzo 2020

Assordanti silenzi su cosa succederà dopo la quarantena.


Sul fronte migranti il ministro degli Interni Lamorgese ha detto che in questo mese sono arrivati 240 migranti, i quali sono stati messi in isolamento per 14 giorni. E ha chiuso la discussione. Desidereremmo riaprirla, dopo aver ringraziato il ministro degli Interni per essersi impegnata a fondo nel fare la dichiarazione, alla fine risultata incompleta.
In verità la domanda intendeva chiedere soprattutto che cosa succederà dopo i 14 giorni di isolamento. È ovvio che i 240 migranti dovrebbero avere una casa e del denaro per sopravvivere. Chi glieli fornirà? E se questi signori beccano il virus chi se ne accorgerà? Lei signor ministro?
I 240 migranti saranno delle brave persone ma non sanno nulla di cosa stia succedendo nel paese e soprattutto non conoscono le misure restrittive e gli obblighi imposti ai cittadini. D'altronde basterà che uno solo di loro prenda il virus e sicuramente contagerà tutti gli altri. Pertanto il ministro sappia che si sta assumendo una grossa responsabilità nel prendere decisioni che possano favorire l'emulazione di altri migranti che desiderano trasferirsi in Italia. Sarebbe da irresponsabili far finta che questi rischi non ci siano e dunque non se ne debba parlare.
Come al solito i ministri decidono non tenendo conto di esigenze macroscopiche dei cittadini. Non è cosa buona e giusta fare gli gnorri in una situazione potenzialmente esplosiva come questa. Lo sappia, signor ministro.

sabato 28 marzo 2020


È inutile illudersi. Se anche nei momenti di tragedia nazionale, come quella attuale dovuta al covid-19, giornalisti, politici e soggetti appartenenti ai cosiddetti "social" si lanciano nelle più tremende meschinità pur di assaporare il gusto della polemica contro l'avversario vuol dire che gli italiani sono un popolo moribondo. E' perfettamente inutile cantare l'inno di Mameli e/o esporre la bandiera nazionale ai balconi quando poi in modo volgare si continua ad insultare l'avversario considerandolo un nemico politico. Non ne uscirà nulla di buono.

Il Blog riprende vita


Il Covid-19 e le sue conseguenze sociali, economiche, politiche e morali mi impongono di rivedere la decisione di congelare questo blog. Penso che ad accadimenti eccezionali debbano corrispondere "scongelamenti straordinari". Da oggi il blog è riaperto e non cambia strategia sui contenuti. Dare legnate virtuali a tutti gli imbroglioncelli delle fake news della rete è una delle mission prioritaria. C'è anche il resto. Noi ci siamo.

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