venerdì 31 agosto 2012

Fango e inconsistenza.


L’«operazione ricatto» al Presidente della Repubblica, ovvero la campagna denigratoria lanciata per prima da Di Pietro, Maroni e Travaglio e adesso dal settimanale berlusconiano Panorama contro Napolitano, ci fa provare disgusto. L’avversione, lo ammettiamo, l’abbiamo provata per prima con Berlusconi e il suo berlusconismo, per il semplice motivo che essa è derivata da un lato dalla disillusione che il Cavaliere ha prodotto in noi per la sua grama e vuota politica che ha trasformato l’agone politico in una guerra senza fine tra nemici e non tra avversari. Dall’altro per avere dato il via libera alle campagne denigratorie contro i suoi nemici con lo strumento della stampa asservita, direttamente e non, al suo potere di Editore, come Il Giornale, Libero e adesso Panorama. In questo momento delicatissimo della vita dell’Italia, invece di produrre sostegno politico all’azione di Monti lui che fa? Permette di dire a questo “novello Feltri”, certo Giorgio Mulè, una gran quantità di false insinuazioni. A tipi del genere noi preferiamo l’indifferenza, consapevoli che chi infanga non merita attenzione. Costui credeva di avere successo con il Cavaliere e invece gli ha procurato caduta e lussazione.

giovedì 30 agosto 2012

Paradossi civili e rispetto mancato.


Il Corriere della Sera di oggi pubblica la notizia che un notaio donna dello Stato di San Paolo in Brasile ha riconosciuto a un uomo e a due donne il diritto di costituire “un’unione stabile degna di riconoscimento formale” in materia di diritti civili. In breve, il terzetto ha ottenuto il riconoscimento perché ha vissuto sotto lo stesso tetto per tre anni dividendo le spese. Continuando di questo passo il Brasile diventerà l’unico paese emergente che innova e modifica gli ordinamenti tradizionali fino a produrre delle conseguenze deliranti e aberranti sulla morale e l’etica. Probabilmente tra poco ci sarà un altro ufficiale civile che riconoscerà l’unione tra “due uomini e una donna” con tutte le conseguenze rovinose del caso. Il Brasile è un grande paese emergente che ha un’idea un po’ strana dell’innovazione e del cambiamento mentre ha idee chiarissime sul diritto di asilo politico. Pensate che il Brasile è l’unico paese dove un terrorista pluriomicida italiano condannato all’ergastolo (tal Cesare Battisti) ha ricevuto asilo politico l’ultimo giorno in cui l’ex Presidente Lula è rimasto Presidente con i pieni poteri prima di passarli al suo successore l'attuale Presidente Dilma Rousseff. Lula ha permesso così a un assassino italiano, che ha ucciso quattro persone per motivi terroristici, di scorazzare per le città brasiliane come se avesse fatto una semplice birichinata. Peggio di così non si poteva offendere il diritto alla vita dei quattro assassinati. Che tempi!

sabato 25 agosto 2012

Condanne miti e società aperte.


Condannato a 21 anni di carcere il norvegese Anders Behring Breivik. Dunque, si è concluso il processo col quale la magistratura norvegese ha riconosciuto colpevole questo estremista di destra che ha fatto la strage di Utoya uccidendo 77 persone e ferendone più di 200. La magistratura ha dato il massimo della pena prevista dalla legge norvegese. Questo il fatto. Il nostro commento è semplice quanto inflessibile. Ventuno anni a un tizio che ammazza 77 persone e ne manda in ospedale altri 200 sono troppo pochi. Il Parlamento norvegese dovrebbe cambiare la legge, perché non è ammissibile che un estremista mascalzone uccida 77 innocenti, faccia una dichiarazione in cui afferma che avrebbe dovuto ammazzarne di più e poi venga condannato ad appena 21 anni. Un tizio del genere con una coscienza corrotta e depravata da criminale nazista, che si è messo sotto le scarpe il valore della vita di centinaia di persone, avrebbe dovuto essere condannato all’ergastolo. Altro che! La società norvegese è una di quelle società cosiddette aperte e comprensive. Ci va bene. Noi siamo per le società che funzionano e quelle scandinave funzionano molto meglio delle nostre. Da molti punti di vista sono invidiabili. Ma che possa dirsi giusta una sentenza del genere è quanto meno crudele, soprattutto nei confronti delle vittime. L’idea della inviolabilità e della sacralità della vita umana, i valori del diritto alla vita vengono prima di tutti i buonismi del mondo. Questo concetto deve essere chiaro altrimenti è finita. Il concetto di equità porta a concludere che questa sentenza, che riconosciamo è stata presa sulla base dell’attuale codice penale, deve rimanere come un simbolo per evitare che si verifichi di nuovo un cattivo esempio del genere. Ripetiamo che a nostro parere il Parlamento norvegese dovrebbe al più presto intervenire per aumentare la pena in caso di stragi. A guardare questo Breivik nella foto siamo dell’opinione che ha una faccia da prendere a schiaffi per settantasette volte sette. Chi ripagherà del dolore subito le famiglie di ben 77 innocenti?

venerdì 24 agosto 2012

Governo Monti e crescita.


Il governo Monti sta facendo molto, checché ne dicano i suoi detrattori, interessati più alla rovina del paese che non ad altro. Chi sono questi soggetti? Ne nominiamo i tre più attivi: Travaglio, Di Pietro e Maroni. Vinceranno? No, non vinceranno, perché la loro azione è scopertamente strumentale e i cittadini l’hanno capito. Torniamo a Monti. In relazione al suo governo straordinario, costituito in tutta fretta in una situazione drammatica di emergenza, sta facendo moltissimo. E nei mesi che ci attendono, prima delle elezioni politiche del 2013, farà ancora molto. Tuttavia il governo Monti potrebbe fare qualcosina in più sulla strada delle riforme e della crescita. Che cosa? Intervenire nella legislazione inerente al funzionamento dei Condomini. Non è poco. Mario Monti potrebbe fare una legge, semplice ed essenziale, per modificare il testo del codice civile relativo all’attuale legislazione condominiale che è, a detta di tutti, un “nebbione” pieno di contraddizioni ineliminabili. Nell’interesse dei cittadini potrebbe snellire e risolvere i molti problemi irresolubili che l’attuale testo così com'è pone. Come? Attribuendo più responsabilità e, quindi, più poteri di intervento all'Amministratore di Condominio sulle mille questioni relative alla vita condominiale. Qualche esempio, per essere più chiari. L’Amministratore di condominio potrebbe avere il 1) potere di irrogare multe ai condomini indisciplinati che si rifiutano di seguire il Codice civile e i Regolamenti di condominio. Potrebbe avere il 2) potere di imporre ai condomini, in tempi brevissimi, una soluzione, come se fosse un giudice di pace, nei casi di proteste e di conflitti condominiali. Potrebbe avere il 3) potere di polizia municipale su alcuni settori circoscritti, relativi alle funzioni di vigile urbano, come per esempio irrogando multe ai possessori di auto in divieto di sosta posti nel solo perimetro stradale del suo condominio, oppure nel campo della raccolta dei rifiuti urbani. E altro. Insomma, l'Amministratore come un vero giudice di pace e non come un Ponzio Pilato che se ne infischia dei problemi. La logica sarebbe quella di dare tempi certi e brevi alla soluzione dei problemi e nello stesso tempo di alleggerire i tribunali dall’ingorgo di cause civili di scarsa rilevanza, migliorandone l’efficacia. Naturalmente ogni condomino continuerebbe ad avere il diritto di adire alle vie legali, assumendosi però la responsabilità che se dovesse perdere la causa in tribunale avrebbe un’aggravante micidiale in grado di dissuadere i “drogati” delle cause civili, che non perdono occasione per fare causa a chiunque. A noi sembra una buona idea, perché si alleggerirebbe il lavoro dei tribunali liberando risorse ed energie per le cause più importanti. L’alternativa è quella di aspettare l’insediamento di un governo politico per poi rimanere in attesa dei tempi biblici per una legge che i politici non hanno voluto fare da trent’anni. Campa cavallo!

lunedì 20 agosto 2012

Evasori e furbizia.


Il Presidente del Consiglio Mario Monti davanti alla platea di CL ha dichiarato che "farà opera di rieducazione alla Rai per evitare che gli evasori possano ancora essere definiti furbi". Questa la notizia. E adesso il nostro commento. “Furbi” è plurale di furbo, ed è un aggettivo qualificativo che definisce una categoria di persone che evidenziano un legame di proporzionalità inverso tra il loro numero e il grado di civiltà della società in cui vivono. In parole più semplici, più un paese ha molti furbi e peggio è il senso civico. L’Italia in questa speciale classifica primeggia, alla grande. Perché? La ragione sta nella definizione dell’aggettivo. Il vocabolario spiega che “furbi” sono coloro che “spogliano il prossimo defraudandoli”. E’ sinonimo di “ingannatori, fraudolenti, imbroglioni, frodatori, truffatori, falsi, scorretti, disonesti, sleali, bugiardi, insinceri, lestofanti, impostori, ipocriti” e analoghi aggettivi. Vi meravigliate? I politici e molti cittadini indifferenti all’etica in Italia hanno permesso che gli evasori (chiamiamoli con il loro vero nome, cioè parassiti che commettono dei reati) aumentassero a dismisura mettendo in crisi l’intera società. Giuseppe Prezzolini nel Codice della vita italiana disse che “il furbo è sempre in un posto che si è meritato non per le sue capacità, ma per la sua abilità a fingere di averle” e François de La Rochefoucauld, nelle Massime, aggiunse che “si può essere più furbo di un altro, ma non più furbo di tutti gli altri”. I due aforismi hanno lo scopo di marchiare come incivili, rei e rozzi questa categoria di persone, le quali sono abili nel nascondere le proprie incapacità (mentendo spudoratamente) con il risultato di mettere in difficoltà l’intera società e, in particolare, i più deboli. Seguiamo l’esempio di Monti: la prossima volta definiamoli con il loro vero nome, e cioè frodatori fiscali che commettono reati contro lo Stato.

mercoledì 8 agosto 2012

Dichiarazioni spread da correggere.


“Se il precedente governo fosse ancora in carica lo spread a quest’ora sarebbe 1200”. L’impegnativa dichiarazione è di Mario Monti. Non l’avesse mai detto. Il Pdl, e tutto lo stato maggiore del partito di Berlusconi, è insorto per “lesa maestà”, con dichiarazioni durissime contro lo stesso Monti. Questo il fatto che vogliamo commentare brevemente. Diciamo subito che noi non siamo d’accordo con Monti. La sua è stata una dichiarazione errata; nel senso che se Berlusconi fosse stato ancora Capo del governo italiano, a nostro giudizio, lo spread non sarebbe arrivato a 1200, come detto da Monti, ma sarebbe stato molto vicino a quello greco, che è 2300. Ne siamo più che convinti. Perché? Perché se con Monti, interlocutore politico più ricercato da molti Capi di stato stranieri e uno dei più seri e preparati Presidenti del Consiglio che l’Italia abbia mai avuto, non si è ancora riusciti ad abbassare lo spread sotto la soglia di sicurezza, immaginate voi cosa sarebbe successo se il Sultano di Arcore fosse ancora premier. Tra notti con nipoti minorenni di Mubarak e cene erotiche con veline spogliarelliste altro che spread a 1200! A quest’ora l’Italia sarebbe a chiedere l’elemosina con il cappello in mano a UE e FM, perdendo la faccia e la propria indipendenza politica. Ma con le prossime elezioni si riaggiusterà tutto e i sultani, che com'è noto hanno fatto i soldi con le leggi ad personam, ritorneranno nel deserto da dove sono venuti.

lunedì 6 agosto 2012

Il nazionalismo delle Olimpiadi.


Grillo ha ragione quando afferma che le Olimpiadi sono il trionfo del nazionalismo. Ha ragioni da vendere nel denunciare lo stato febbrile delle Olimpiadi di Londra come il festival del nazionalismo. Quel nazionalismo che è il male oscuro della politica e che ha sempre portato grossi guai. Sempre. Grillo ha colto il senso della degradazione dei valori nel coinvolgimento emotivo dello sport ormai nelle mani di multinazionali e del business. Nessun altro politico o comico (tanto in Italia sono ormai la stessa cosa) l’ha fatto notare. Il nazionalismo e l’attenzione spasmodica del numero delle medaglie del medagliere costituiscono un magma incandescente di nazionalismo e di patria nel senso più deteriore e meno onorevole del termine. Giornalisti (compresi quelli famosi per sobrietà della BBC) che hanno perduto la flemma se mai l’hanno avuta, telecronisti che sono sembrati cani da guardia nel gridare e tifare spudoratamente senza ritegno, commentatori che invece di dare la notizia hanno fatto sproloqui sulle capacità, la passione e le virtù di questo o quell’atleta, ecc.. Si osannano ricchissimi calciatori, facoltosi giocatori di pallacanestro e di tennis dimenticando le difficoltà di vita di molti piccoli e sconosciuti atleti (soprattutto gli ultimi) che sono il vero sale dello spirito di Olimpia. Da questo punto di vista, a nostro giudizio, l’atleta da ricordare non è il vincitore Usain Bolt ma il “perdente” Oscar Pistorius che ha corso con delle protesi al posto delle gambe. Non c’è atleta che vince l’oro che non “sbocconcella” in modo vergognoso la medaglia d’oro, emarginando tutti gli altri. Non c’è atleta che non si faccia fotografare con la bandiera nazionale, avvolto come una mummia intorno ai colori nazionali. Nessuno, diciamo nessun atleta dell’UE ha avuto il coraggio, come ha suggerito Aldo Cazzullo, di sbandierare la bandiera europea al posto di quella nazionale, non solo per mostrare fiducia nel difficile processo di costruzione dell’Unione Europea ma, soprattutto, per lasciare nudi i nazionalisti di tutti i 27 paesi, in cui “vince chi perde” per primo il proprio nazionalismo, il suo conformismo deteriore, il suo campanilismo limitato, la sua identità sciovinista. Tutto è poco dignitoso. Come minimo.

giovedì 2 agosto 2012

Pd e Sel insieme: per la vittoria o per la sconfitta?


Di che si tratta? La risposta è una sola: la sinistra si è ricompattata ed è pronta a vincere le prossime elezioni. Che poi dai protagonisti dell’accordo (Bersani e Vendola) il riposizionamento dei due venga chiamato “centrosinistra” ha il sapore della beffa. Ma vi immaginate che tipo di centrosinistra sarebbe quando a comandare la politica economica dell’Italia ci fosse come primo ministro l’ultimo comunista d’Italia. Si potrebbe ribattere dicendo che l’importante è che si sia arrivati all’accordo. Il punto delicato è però un altro. Immaginate un potenziale elettore antiberlusconiano che aspetta da ben cinque anni di votare contro Berlusconi. Immaginate altresì che Vendola vinca le primarie (cosa non difficile visti i precedenti) e sia lo sfidante ufficiale del centrodestra. A questo punto l’elettore di centrosinistra è fregato. Infatti, anche se vincesse Vendola il suo sogno di cambiamento sparirebbe immediatamente perché il governo del cobas Niki sarebbe "a tempo", come quello di Prodi nel 2006. Tra l’altro sarebbe anche l’addio definitivo a una politica moderata e riformista di centrosinistra e l’avvio a tappe forzate di un indirizzo politico estremista che ci ricorda le cose dette con stile vendicativo da Vendola a Milano la sera della vittoria di Pisapia a Sindaco. Ma il fatto più grave sarebbe quello di creare le condizioni per riproporre di nuovo un “contratto di intenti comuni” del centrodestra, con berlusconiani, centristi, fascisti, chiesa cattolica, banche e Confindustria tutti accomunati da un patto di sopravvivenza. E i mercati secondo voi gradirebbero una prospettiva del genere?

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