domenica 25 settembre 2016

"Occhio per occhio, dente per dente" nella lotta al lavoro.


In Svizzera il Canton Ticino ha votato il referendum "Prima i nostri", proposta dal partito populista di destra Udc con il 58% dei voti. I cittadini elvetici hanno chiesto e ottenuto che si pongano limiti contro i 60000 lavoratori frontalieri tra i quali la maggioranza è proprio italiana. “Il lavoro prima a noi” è stato lo slogan della campagna referendaria. Adesso ci sarà la contromossa italiana.
"Occhio per occhio dente per dente" sarà la giusta risposta alla decisione svizzera di limitare il lavoro agli italiani. Il Governo Renzi sta passando alle contromisure che si prevedono essere dure e franche. Il progetto sarà quello di far dichiarare la guerra al Canton Ticino dalla Lombardia, che in tema di leghe se ne intende a cominciare dal fatto che anche noi abbiamo una Lega non ticinese ma lombarda.
In poche parole, il Governatore della Regione Lombardia Maroni, farà fare lo stesso referendum a insaputa di Renzi che non interverrà a livello di governo centrale e farà finta di niente (come sempre) perchè distratto dal suo referendum sulla riforma costituzionale.
A referendum vinto i lavoratori svizzeri si vedranno costretti a rimpatriare dalla Lombardia in Canton Ticino perchè al loro posto verranno, per decisione di mafia e 'ndrangheta, i lavoratori siciliani e calabresi che li sostituiranno. La proposta "Prima i Nostri", questa volta con la enne maiuscola, permetterà di beneficiare di ben 6 posti liberi al posto degli analoghi transfrontalieri svizzeri che saranno costretti a lasciare il lavoro a Milano. Ben detto e ben fatto! Così il mondo intero prenderà atto come le cose cambieranno se a decidere sarà la Lega di Salvini. Te capì?

sabato 3 settembre 2016

Scenari M5S non impossibili ma probabili.


La Giunta Raggi al Comune di Roma sta preoccupando molti. Noi siamo tra quelli. Fantasticando sulle possibili conseguenze del corto circuito politico-amministrativo municipale romano abbiamo immaginato il seguito politico nazionale.
Anno 2018. Dopo la bocciatura della Riforma costituzionale voluta da Renzi l’esecutivo, per volere del Presidente della Repubblica, non si è dimesso e con un nuovo voto di fiducia alle Camere ha transitato il Paese alle elezioni nazionali con le proteste di Brunetta.
Dunque si è votato. Dopo una campagna elettorale tiratissima con polemiche al veleno tra Pd e M5S, dalle elezioni è uscito un verdetto favorevole al M5S perché ha conseguito la maggioranza assoluta in entrambe le Camere, sebbene al Senato la maggioranza sia risicata: appena un voto in più dell’intera opposizione. Felicità dei grillini e orecchie tese degli investitori stranieri stanno caratterizzando questa fase della politica italiana.
Dopo due mesi dal voto però il nuovo Presidente del Consiglio incaricato Di Maio non ha ancora potuto portare il nuovo governo in Parlamento per la fiducia perché i suoi propositi sono in contrasto con il Direttorio nazionale formato da quattro Saggi: Grillo, Casaleggio jr, Di Battista e Fico. I quattro contestano al Presidente incaricato la lista dei ministri. Già siamo alla nona modifica dopo che l’ottava proposta di Di Maio al direttorio ha ricevuto il no con conseguenti dimissioni di cinque ministri incaricati.
Le cose si stanno mettendo male per due motivi principali. Il primo è che lo spread ha raggiunto quota 500 e la tendenza è quella del fuggi fuggi gnerale dei capitali stranieri dall’Italia.
Il secondo è che i motivi di litigio sono tali che il direttorio è spaccato a metà: da una parte Grillo e Di Battista e dall’altra Casaleggio e Fico. Non essendoci una maggioranza nel Direttorio si continua a litigare, soprattutto per lo stipendio dei ministri di 19999 euro lordi, che è ritenuto troppo basso e uguale a quello di un ausiliario al catasto di Genova. Gli uscieri del Parlamento hanno dichiarato uno sciopero a oltranza perché si rifiutano di accettare la proposta di uno stipendio da bidello della scuola Elementare di Voghera di 14444 euro lordi.
Intanto gli spagnoli alla sesta elezione hanno votato ancora una volta senza trovare una maggioranza valida. Lo spread della Spagna tuttavia è diminuito fino a raggiungere quota 1, a ridosso di quello tedesco e il Pil spagnolo viaggia su valori cinesi del 9%. Il 90% dei turisti americani, asiatici e del nord Europa fanno le vacanze in Spagna.
Il Presidente della Repubblica Mattarella ha emesso in questi ultimi giorni un comunicato con il quale fa appello alle forze politiche di suggerire al M5S alcuni nomi per i ministri dimissionari ma il movimento grillino si è rifiutato di ascoltare suggerimenti e consigli, forte della maggioranza al Parlamento e dichiarando che le difficoltà incontrate sono frutto dei Poteri forti che ostacolano il cambiamento. La ricerca di sostituti continua al grido : "onestà, onestà". Intanto l’Autorità anticorruzione di Cantone ha informato il Presidente del Consiglio incaricato che è da rivedere al ribasso il prezzo del caffè alla bouvette di Montecitorio che ha raggiunto i 55 centesimi, prezzo troppo costoso e mai visto in 70 anni di vita della Repubblica.
Al Parlamento europeo il capogruppo del Pd Pittella afferma che in Italia non c'è da preoccuparsi perchè Renzi farà una proposta di modifica dell'Italicum per raggiungere la coesione del partito con la sinistra di Bersani.
Da notizie ufficiose si viene a sapere che molto probabilmente Grillo si dimetterà dal Direttorio e al suo posto verrà nominato Dario Fo che ha dichiarato che non accetterà la proposta finchè non avrà ultimato la sua nuova commedia dal titolo “Chiarezza seria”. Travaglio è irritato con il M5S perchè lui si sarebbe aspettato che il prezzo della tazzina di caffè a Montecitorio non avrebbe dovuto essere superiore a 44 centesimi di euro. Si rimane in attesa di un miracolo.

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