mercoledì 30 novembre 2011

TG1: inidoneità e liberazione di poltrona.

Ma chi e che cosa si aspetta a sollevare dall’incarico di Direttore del TG1, tale Minzolini Augusto? Mai visto un giornalista così sfrontato e inadeguato nel gestire il ruolo di Direttore del più importante telegiornale della Rai. Da quando nel 2009 ha ricevuto l’incarico di dirigere il TG1 è diventato il campione del mondo del "giornalismo all’ingiù". L’indice degli ascolti con lui è precipitato a livelli di mediocrità incredibili. Pensate che da sempre il TG1 è stato il telegiornale con la più alta percentuale di ascolti. Lui è riuscito in un solo colpo a farsi superare dal TG5 e dal TG3. Sfortuna? Coincidenze negative? No. A nostro parere intenzionalità bella e buona. Con le sue decisioni provocatorie e i suoi sconcertanti e faziosi interventi in video tutti a favore di Silvio Berlusconi ha fatto scappare dalla Rai milioni di telespettatori. Perché? Probabilmente ha voluto fare un favore al suo sponsor, l’ex Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, che con il TG5 è diventato leader degli ascolti dei telegiornali italiani. E questa sarebbe professionalità? Ma che cosa aspetta il Direttore Generale della Rai Lorenza Lei a rimuoverlo?

lunedì 28 novembre 2011

Politica e portafoglio di Umberto Bossi.

Il capo del partito della Lega, ha definito il governo Monti un governo che “fa schifo”. Complimenti a Bossi per l’elevato livello lessicale e culturale che è riuscito a esprimere con la sua mirabile sintesi. Cosa dire dell’ennesima perla di questo “politico di razza” che continua con il suo repertorio a far rivoltare nella tomba il suo corregionale Alessandro Manzoni? Poche osservazioni per far capire quanto questo paese deve cambiare profondamente la sua classe politica, che risulta essere inadeguata e non all’altezza del compito per far ritornare l’Italia nell’alveo delle nazioni più serie d’Europa. In primo luogo ricordiamo a questo guitto della politica italiana che fino a due settimane fa lui era al governo e sosteneva proprio coloro (Berlusconi e Tremonti) che colpevolmente hanno sempre detto che in Italia non c’era alcuna crisi. Il politico Umberto Bossi, col sostegno a colui che per anni ha chiamato Berluscaz, è tanto screditato che è inutile rimarcarlo. Le sue sparate sono ormai conosciute anche all’estero per quello che sono, cioè fanfaronate. Quello che ci preoccupa non è tanto la sua volgarità, né la sua tracotanza, né che faccia sempre la parte dell’oracolo volgare. No. Quello che ci preoccupa è il politico che ha votato, senza turarsi il naso, tutte le sconcertanti trentatre leggi ad personam di Berlusconi non riconoscendo la pesantissima responsabilità che gli deriva dall'avere sostenuto il gigantesco conflitto di interessi del Sultano di Arcore. Come corollario ci preoccupa il fatto che con le sue “sparate” potrebbe nuocere di più in futuro, perché ci ricorda quei matti del manicomio che si sentono Napoleone. In realtà, il furbastro brianzolo, si è inventata un’allucinazione, la cosiddetta Padania, per il solo motivo che, contrariamente agli altri che hanno sempre mirato alla zucca, lui mira da sempre all’intero campo di zucche. Una sola zucca non gli basta. Vuole tutto il cocuzzaro. Degli interessi della Nazione e degli italiani non gli interessa un “fico secco”. Ecco chi è Bossi.

venerdì 25 novembre 2011

Tragedie e pseudodemocrazia.

Abbiamo ascoltato il grido di dolore di molta gente colpita dalle piene dei fiumi. In particolare vogliamo ricordare qui la tragedia subita nel messinese dai cittadini di Giampilieri prima e Saponara e Barcellona Pozzo di Gotto dopo. Molti alluvionati hanno protestato contro le Autorità locali colpevoli, a loro dire, di essere rimasti inerti o addirittura assenti durante i brutti momenti della catastrofe. Questo il fatto che commenteremo senza peli sulla lingua. Ci dispiace che questi cittadini non siano stati aiutati dagli organi locali preposti (Comune, Vigili del fuoco, Protezione civile, ecc..) nei momenti di grande paura vissuti durante gli straripamenti dei fiumi. In altre città al nord, al contrario, le Autorità locali hanno fatto miracoli nell’aiutare la popolazione. Dobbiamo dire a questo proposito con franchezza che la maggior parte dei cittadini che hanno protestato sono tra coloro che con i loro voti hanno permesso di eleggere nei loro territori le persone sbagliate ai posti di comando. Nel messinese c’è da sempre la più sconcertante e colpevole corresponsabilità dei cittadini all’amministrazione della cosa pubblica. In pratica, la fuga dalle responsabilità della popolazione di questa provincia è quanto di peggio si possa immaginare in materia di diritti civili. Queste responsabilità riguardano sia l’azione delle autorità politiche preposte ai ruoli chiave della società di quel disgraziato territorio, sia i cittadini medesimi. Per quanto riguarda i primi è opinione comune che essere eletti Sindaco, Assessore, Presidente della Provincia, Capo dei servizi sanitari, Protezione civile, ecc.. , vuol dire in breve ricevere una “delega in bianco” a fare i propri interessi nel sistemare i familiari e gli amici nei pochi posti pubblici disponibili e a pretendere prebende, favori e tangenti in ogni occasione. Dall’altro lato, abbiamo dei cittadini che non sono veri cittadini ma “pseudo cittadini” che si rifiutano di eleggere politici nuovi, onesti e intraprendenti in grado di sradicare il ruolo subalterno degli elettori al servizio del potente di turno e/o del capo mafia della zona. C’è un circolo vizioso tra eletti ed elettori, realizzato con voti di scambio e favori reciproci ai danni dei più deboli, che si concretizza con il sottrarre risorse per prevenire disastri come quelli in oggetto. Questi cittadini, se vogliono, possono cambiare le cose. Possono modificare, se lo desiderano, il percorso sciagurato dell’involuzione della loro società che li ha portati allo stadio più basso della civiltà. Ma non lo faranno, perché essi sono parte integrante del cancro incivile della loro società e tutto rimarrà come prima e come sempre.

lunedì 21 novembre 2011

Il confronto penoso tra chi chiede l’ascolto e chi ha fatto gli imbrogli.

Il gradimento degli italiani per il nuovo Presidente Monti è arrivato, dopo solo pochi giorni dall’insediamento, al 73%. Una cifra inverosimile per un uomo quasi sconosciuto ai più fino a due settimane fa. Che si sia trattato di un premio alle qualità di Monti non ci sono dubbi. Monti è stato in grado di invertire lo stile e il modo di fare di un primo ministro scegliendo la sobrietà, la misura ma anche la competenza. Oggi abbiamo un Capo del governo che esce a piedi da casa e va con la moglie in un museo dove paga di tasca sua il biglietto. Prima c’era un soggetto narciso e disonorevole che ha avuto due mogli ma non è stato in grado di conservarne nemmeno una, non ha mai frequentato i musei, non ha mai pagato di tasca sua il biglietto e preferiva l’harem con decine di scosciate veline in cerca di guadagni facili. Vi sembra poco? In più faceva il Pinocchietto. Cioè diceva le bugie come quella che la crisi in Italia non è mai esistita. Lo dimostra a suo dire il fatto che i ristoranti erano pieni e i posti in aereo introvabili perché gli italiani erano quasi tutti in volo per fare vacanza. Insopportabile. Altra bugia che era stata nascosta è quella relativa al decreto su “Roma Capitale”. Che cosa è successo? Che Monti al primo Consiglio dei ministri lo ha presentato prima che scadesse, aiutando indirettamente il Sindaco di Roma, berlusconiano di bottega, che non lo merita. In precedenza lo stesso decreto era stato affossato sistematicamente dai due padani Pinocchietti Silvio Berlusconi e Umberto Bossi, i quali avevano fatto l’accordo segreto di non farlo mai passare in Consiglio dei Ministri. In cambio Bossi avrebbe votato qualunque legge ad personam Berlusconi avesse proposto in Parlamento. Un duetto plebeo e volgare di furbi e di birbanti che invece di fare gli interessi degli italiani facevano gli interessi propri ai danni degli italiani. Il Presidente del Consiglio Mario Monti ha detto in Parlamento a chiare lettere che come nuovo governo desidera che tutti i politici prima di applaudire o meno sarebbe meglio che ascoltassero. Tutti devono ascoltare. E soprattutto tutti devono essere più trasparenti e non nascondere nulla. Berlusconi e Bossi invece di essere trasparenti nascondevano tutto e facevano gli imbrogli. Il loro è sempre stato il governo degli imbrogli. Speriamo che gli italiani capiscano veramente di che pasta sono fatti gli imbroglioni e non li seguano più.

giovedì 17 novembre 2011

L’imbroglio della sconfitta della politica.

Il governo Monti è accusato, da destra a manca, di essere un governo tecnocratico, cioè formato solo da tecnici e da nessun politico. Questa è la notizia che desideriamo commentare senza peli sulla lingua. Se si fa attenzione alla semantica il giudizio è vero perché in effetti nel governo Monti non ci sono parlamentari eletti (si fa per dire) dai cittadini alle ultime elezioni. Il fatto è che chi dà questo giudizio non lo fa secondo il significato delle parole ma con altri scopi, non certo nobili. E qui casca l’asino perché il doppio livello di significato, quando nasconde faziosità e settarismi vari, è pericoloso perché si falsa la realtà e si fanno intendere menzogne al posto della verità. Ma procediamo per ordine. Dicono che con una nomina estranea al risultato delle elezioni è stato commesso un “ribaltone antidemocratico”. Dicono che è stata alterata la “dinamica della democrazia”. Dicono che è stata messa la “politica nella naftalina”. In più, si entra nella polemica dei volti e dell’abbigliamento, dicendo che si è passati “dalla bandana al loden”. Dicono che è il governo delle “lobby e dei poteri forti”. Dicono che questo nuovo governo non ha “titoli politici” e che è stato sostituito da un “Consiglio di facoltà” o, peggio, che è la trappola dei banchieri che “esautora la politica”. Dicono. Dicono. Si potrebbe continuare ancora per molte righe. In tutte queste dichiarazioni emerge un disprezzo per le regole e una polemica feroce che non ha precedenti. A questa gente non interessa nulla che ci sia un appoggio parlamentare che sfiora il 90%. Che siamo in una emergenza finanziaria che mina la credibilità internazionale dell’Italia e ci sta portando al disastro economico-finanziario. Questa gente non si pone il concetto di legittimità parlamentare dove il Parlamento alla fine vota in un senso o nell’altro. Scusate: ma chi dovrebbe essere la politica, quella condotta da soggetti come Scilipoti & C. che hanno permesso la sopravvivenza del Governo Berlusconi per un anno? Noi siamo consapevoli che questo governo nasce da una emergenza politica e che quindi si tratta di una fase di transizione temporanea per permettere una condizione più consona al confronto politico. Noi rifiutiamo il giudizio dato sulla base dell’emotività della caduta di Silvio Berlusconi, cioè dell’uomo che ha portato il paese al minimo storico di credibilità internazionale. Questa gente dà giudizi inutili e dannosi, per giunta basati solo sulla forza della polemica e sul vuoto delle idee. Tra le tante cose come si può dare un giudizio di merito su un governo di cui ancora non si conosce il programma e gli intenti specifici? Noi siamo stati abituati a dare giudizi solo se in possesso di dati e di informazioni certe. In caso contrario, si può solo sospendere il giudizio e rimandare al dopo le proprie critiche. A leggere gli scritti del quartetto Cetra (ovvero gli estremisti di destra Ferrara-Sallusti-Belpietro e Feltri) o ad ascoltare le interviste del trio Lescano (ovvero gli estremisti rossi di sinistra Ferrando-Ferrero-Vendola) ci sentiamo di affermare che tra la sobrietà di Mario Monti e la spregiudicatezza di Berlusconi preferiamo il primo perché fa odore di colonia e non puzza di bruciato.

martedì 15 novembre 2011

Spread, finanza ed esperti: qui ci stanno prendendo in giro.

Oggi vogliamo dire la nostra sul famoso “spread”, cioè sul differenziale del tasso di interesse esistente tra i buoni del tesoro decennali dell’Italia e quelli analoghi della Germania. Dire che lo spread è a 100 punti significa che il governo tedesco quando chiede soldi in prestito pagherà un interesse del 1,8% mentre l’Italia pagherà di più e cioè il 2,8%. Il perché è dovuto al fatto che 100 punti equivalgono all’1%. Attualmente lo spread è a 520! Significa che mentre la Germania pagherà l’1,8% noi pagheremo 1,8+5,2=7,0%! Con questo post vogliamo sapere chi, come e perché se lo spread oggi è a 450 punti e domani sale a 480 punti, si è proceduto per ottenere questo numero? In altre parole, vogliamo sapere quali parametri influenzano il valore dello spread e come si concretizzano questi parametri nel giudicare che lo spread oggi aumenta e domani diminuisce. E’ evidente che per apparire nella "casella spread" un numero qualcuno lo deve scrivere. Chi è questo qualcuno? E perché quel tal giorno ha scritto 5,2 invece di 5,3? Noi non lo sappiamo spiegare. Ma la cosa che più ci rende perplessi è che non esiste un solo giornalista che sia riuscito a rispondere su un giornale alla nostra domanda. Diciamo questo perché se l’Economia e la Finanza sono scienze allora deve essere possibile spiegare scientificamente come mai si verifica un evento e quali sono i nessi causali esistenti tra causa ed effetto. Invece nessuno lo dice e tutti fanno finta di saperlo ma invero tutti navigano nel buio. E’ mai possibile un così colossale buco nero in questo importante settore dell’informazione? Il bello è che se chiediamo a qualcuno, che dice di essere un esperto di finanza, di spiegarci l’arcano si trincererà e dirà che noi non possiamo capire. Ma vi sembra serio tutto ciò? Noi diciamo a chiare lettere che qui qualcuno bara. Saranno i mercati, saranno le autorità di borsa, saranno gli esperti, sarà chi sarà, fatto sta che non è possibile continuare in questo modo. O si chiariscono, e bene, questi dubbi oppure, diceva Totò, “c’è del marcio in Danimarca”. Per non dire che ci stanno prendendo per i fondelli due volte. La prima quando ci deprezzano i nostri risparmi (con lo spread che sale) e la seconda quando non ci spiegano le ragioni del deprezzamento. Al danno si aggiunge così la beffa.

domenica 13 novembre 2011

Napolitano e Monti tentano l’impossibile.

Il Senatore professor Mario Monti ha ottenuto dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano l’incarico di formare il nuovo governo. Questa la notizia di questa sera. Noi siamo contenti dell’incarico a Monti. In due nostri post precedenti lo avevamo previsto (vedi il post1 e il post2). Speriamo altresì che egli riesca nel suo lavoro di formazione urgente del nuovo governo. Con tutta la buona volontà però abbiamo delle forti riserve che ci riuscirà. In altre parole crediamo che il suo nobile tentativo non sortirà alcun effetto. La ragione è duplice. Da un lato Monti non ha presentato, contestualmente all'incarico, la lista dei ministri e dall'altro conosciamo, purtroppo, i politici nostrani, i quali faranno di tutto per rovinare non solo Monti ma anche l’Italia. Questo post si pone il problema di dire con chiarezza come stanno le cose. Nonostante le belle parole del Presidente della Repubblica e del Presidente del Consiglio incaricato (due grandi figure che esprimono serietà e sobrietà) e nonostante che quasi tutti dicano che lo appoggeranno in realtà noi siamo scettici sul tentativo Monti, perché stanno per coalizzarsi insieme egoismi e interessi contrapposti che probabilmente ne annulleranno il risultato. Conosciamo chi sono costoro. In primo luogo la Lega Nord di Bossi che vede Monti come il diavolo. In secondo luogo di Berlusconi e dell’ala estremista del Pdl (compresa quella del giornalismo da gallo cedrone del “quartetto Cetra” Ferrara-Sallusti-Feltri-Belpietro). In terzo luogo dal partito di Di Pietro che è preoccupato di perdere visibilità con un governo come quello di Monti. In quarto luogo la sinistra estremista e lo stesso Niki Vendola che non possono tollerare che a coordinare la politica economica in Italia sia un economista come Monti che è anticomunista. In quinto luogo tutte quelle frange dell’autonomismo impazzito che fa proseliti stupidi in alcune regioni come la Sicilia, la Campania, la Sardegna, etc. In sesto luogo il sindacato CGIL che prima o poi comincerà a criticare e a scioperare per la politica economica e finanziaria che Monti sarà costretto a fare. In settimo luogo l’estrema destra che tra fascismo e folklore non potrà mai vedere Monti come la soluzione del problema. A seguire alcune frange del PD che proveranno anche loro a differenziarsi dal resto del partito. Tutte queste forze centrifughe, ipocrite, false e maldestre, faranno finta di accettare la richiesta di pacificazione e di coesione nazionale chiesta ripetutamente da Napolitano. In realtà trameranno contro. Noi diciamo a tutta questa gente che stanno facendo la fila per essere chiamati con il loro vero nome, e cioè cialtroni, adulatori e/o denigratori di professione. L’orticello di casa loro è il solo obiettivo che riescono a vedere in tutta la loro vita. Che pena che ci fanno. Come ci fanno pena coloro che la sera delle dimissioni di Berlusconi lo hanno atteso davanti al Quirinale e con cori da stadio in maniera squallida gli hanno gridato epiteti e parolacce. Cambiano i colori delle casacche ma non cambiano gli stili. Tutti da incivili.

martedì 8 novembre 2011

I nodi vengono sempre al pettine.

Sera di martedì 8 Novembre 2011. Da poco è terminata la votazione sul Rendiconto dello Stato. I voti sono stati 308 a favore della maggioranza e 321 astenuti. Il Governo dovrebbe essere contento della votazione plebiscitaria. Vincere per 308 a 0 dovrebbe essere un evento di grande felicità. Invece, tutti i ministri hanno facce scure. Berlusconi è nero. Quando si rende conto della “vittoria-sconfitta” il suo occhio sinistro gli diventa estraneo, assume una forma vitrea, come se stesse per uscire dall’orbita. Ha le labbra serrate e l’umore pessimo. Sente per la prima volta che non è come le tante altre volte in cui si è salvato per il "rotto della cuffia". Questi i fatti ed ora la nostra opinione. E’ da anni che molti italiani aspettano il momento in cui darà le dimissioni. Vero che Berlusconi, se lo vuole, può ancora rimanere sulla poltrona fino a che non venga sfiduciato. Sul piano formale non ha obblighi di dimissioni. Ma solo sul piano formale. In ogni caso in queste ore non deve sentirsi a suo agio. Ci ricorda il dittatore Adolf Hitler, quando chiuso nel suo bunker a Berlino, con l'esercito tedesco che si arrendeva alle forze alleate su tutti i fronti, lui spostava sul tavolo della stanza soldatini che prendevano il posto di divisioni immaginarie, che non esistevano più, dicendo: Adesso io spostare 42ma divisione di Kettering da fronte est a fronte ovest dove la farò incontrare con 52ma divisione di Pottering. Poi faccio arrivare da sud 78ma divisione di Konningen che unendosi a 33ma divisione di Hansering produrrà nostra vittoria finale! Ma dove essere 55ma divisione? Perché non essere ancora arrivata 67ma divisione? Hitler non voleva capire che non c'era più alcuna divisione da spostare per vincere. Il fatto era che aveva perduto la guerra. L'ex ministro degli esteri Antonio Martino intervistato da una giornalista sulle possibili dimissioni di Berlusconi ha avuto il coraggio di dire che “è necessario pensare a una maniera dignitosa per far uscire di scena il nostro amato Presidente Berlusconi”. Capito? Il Senatore Martino sente l’obbligo di informare i giornalisti e l’opinione pubblica che non è immaginabile pensare a una uscita immediata dalla scena politica di Berlusconi senza il paracadute della dignità di un’uscita dolce, perché il “beneamato” Cavaliere non può essere considerato come una qualunque persona normale. Il Senatore del Pdl Antonio Martino dovrebbe vergognarsi di avere fatto questa dichiarazione. La sola cosa che può fare Berlusconi in questo momento è uscire di scena il più presto possibile. Berlusconi Silvio la dignità l’ha perduta irrimediabilmente nel momento in cui il suo conflitto di interessi ha prodotto alle sue aziende guadagni di miliardi di euro a spese degli italiani. E si ricordi che se ci sarà giustizia in questo paese, quando sarà ritornato un cittadino comune dovrà risarcire lo Stato di tutti gli averi che è riuscito a guadagnare ingiustamente con il suo colossale conflitto di interessi. Altro che dignità.

venerdì 4 novembre 2011

Crisi di fiducia per l’opposizione e sfiducia della crisi per la maggioranza.

Nei confronti dell’Italia c’è una crisi di fiducia senza precedenti dell’Europa e del mondo intero. Adesso lo dicono tutti. Improvvisamente i media hanno scoperto che c’è un deficit di credito nel paese che fa vedere nero i mercati sulle prospettive di risanamento del debito. In altre parole tutti, tranne uno, hanno scoperto che gli stranieri non si fidano dell’Italia. E il governo italiano cosa dice? Silvio Berlusconi, che del governo è il Capo, afferma che non è vero che c’è la crisi perché l’Italia è la stessa di prima, ricca, bella, elegante, con i ristoranti e gli aerei pieni di gente allegra che fa turismo. Questi i fatti della giornata. Ed ora il nostro commento. Cosa dire dell’ennesima perla del nostro Presidente del Consiglio? Poche cose. La prima è che Berlusconi è ridicolo e bugiardo nel negare l’evidenza. La seconda è che Berlusconi soffre di una grave crisi di dissociazione, che ricorda quei picchiatelli che abbandonati da tutti ripetono che loro sono Napoleone Bonaparte o Giulio Cesare e i loro parenti li ascoltano con sguardi di perplessità. E pensare che tutti i nostri risparmi sono nelle mani di un dissociato, attaccato alla poltrona con la colla del potere per continuare a fare i propri interessi ai danni della collettività. Sarà penoso vedere il nostro Cavaliere quando sarà rimosso da quella poltrona. Guai ai vinti!

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