lunedì 28 novembre 2011

Politica e portafoglio di Umberto Bossi.

Il capo del partito della Lega, ha definito il governo Monti un governo che “fa schifo”. Complimenti a Bossi per l’elevato livello lessicale e culturale che è riuscito a esprimere con la sua mirabile sintesi. Cosa dire dell’ennesima perla di questo “politico di razza” che continua con il suo repertorio a far rivoltare nella tomba il suo corregionale Alessandro Manzoni? Poche osservazioni per far capire quanto questo paese deve cambiare profondamente la sua classe politica, che risulta essere inadeguata e non all’altezza del compito per far ritornare l’Italia nell’alveo delle nazioni più serie d’Europa. In primo luogo ricordiamo a questo guitto della politica italiana che fino a due settimane fa lui era al governo e sosteneva proprio coloro (Berlusconi e Tremonti) che colpevolmente hanno sempre detto che in Italia non c’era alcuna crisi. Il politico Umberto Bossi, col sostegno a colui che per anni ha chiamato Berluscaz, è tanto screditato che è inutile rimarcarlo. Le sue sparate sono ormai conosciute anche all’estero per quello che sono, cioè fanfaronate. Quello che ci preoccupa non è tanto la sua volgarità, né la sua tracotanza, né che faccia sempre la parte dell’oracolo volgare. No. Quello che ci preoccupa è il politico che ha votato, senza turarsi il naso, tutte le sconcertanti trentatre leggi ad personam di Berlusconi non riconoscendo la pesantissima responsabilità che gli deriva dall'avere sostenuto il gigantesco conflitto di interessi del Sultano di Arcore. Come corollario ci preoccupa il fatto che con le sue “sparate” potrebbe nuocere di più in futuro, perché ci ricorda quei matti del manicomio che si sentono Napoleone. In realtà, il furbastro brianzolo, si è inventata un’allucinazione, la cosiddetta Padania, per il solo motivo che, contrariamente agli altri che hanno sempre mirato alla zucca, lui mira da sempre all’intero campo di zucche. Una sola zucca non gli basta. Vuole tutto il cocuzzaro. Degli interessi della Nazione e degli italiani non gli interessa un “fico secco”. Ecco chi è Bossi.

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