martedì 15 novembre 2011

Spread, finanza ed esperti: qui ci stanno prendendo in giro.

Oggi vogliamo dire la nostra sul famoso “spread”, cioè sul differenziale del tasso di interesse esistente tra i buoni del tesoro decennali dell’Italia e quelli analoghi della Germania. Dire che lo spread è a 100 punti significa che il governo tedesco quando chiede soldi in prestito pagherà un interesse del 1,8% mentre l’Italia pagherà di più e cioè il 2,8%. Il perché è dovuto al fatto che 100 punti equivalgono all’1%. Attualmente lo spread è a 520! Significa che mentre la Germania pagherà l’1,8% noi pagheremo 1,8+5,2=7,0%! Con questo post vogliamo sapere chi, come e perché se lo spread oggi è a 450 punti e domani sale a 480 punti, si è proceduto per ottenere questo numero? In altre parole, vogliamo sapere quali parametri influenzano il valore dello spread e come si concretizzano questi parametri nel giudicare che lo spread oggi aumenta e domani diminuisce. E’ evidente che per apparire nella "casella spread" un numero qualcuno lo deve scrivere. Chi è questo qualcuno? E perché quel tal giorno ha scritto 5,2 invece di 5,3? Noi non lo sappiamo spiegare. Ma la cosa che più ci rende perplessi è che non esiste un solo giornalista che sia riuscito a rispondere su un giornale alla nostra domanda. Diciamo questo perché se l’Economia e la Finanza sono scienze allora deve essere possibile spiegare scientificamente come mai si verifica un evento e quali sono i nessi causali esistenti tra causa ed effetto. Invece nessuno lo dice e tutti fanno finta di saperlo ma invero tutti navigano nel buio. E’ mai possibile un così colossale buco nero in questo importante settore dell’informazione? Il bello è che se chiediamo a qualcuno, che dice di essere un esperto di finanza, di spiegarci l’arcano si trincererà e dirà che noi non possiamo capire. Ma vi sembra serio tutto ciò? Noi diciamo a chiare lettere che qui qualcuno bara. Saranno i mercati, saranno le autorità di borsa, saranno gli esperti, sarà chi sarà, fatto sta che non è possibile continuare in questo modo. O si chiariscono, e bene, questi dubbi oppure, diceva Totò, “c’è del marcio in Danimarca”. Per non dire che ci stanno prendendo per i fondelli due volte. La prima quando ci deprezzano i nostri risparmi (con lo spread che sale) e la seconda quando non ci spiegano le ragioni del deprezzamento. Al danno si aggiunge così la beffa.

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