mercoledì 2 luglio 2014

Lo scandalo della compiacenza.


Dopo la condanna passata in giudicato di Silvio Berlusconi il suo rapporto con la magistratura sta cambiando. Cortesia e gentilezza sembra siano diventati i pilastri del nuovo approccio relazionale da parte del Tribunale di sorveglianza di Milano nei suoi confronti. Tuttavia il problema non finisce qui perché se è “cosa buona e giusta” quella dei nuovi giudici di trattare il condannato con prudenza e grazia, aumenta spropositatamente il disequilibrio dei loro comportamenti tra un Berlusconi da una parte e gli altri cittadini dall’altra. Tanto che siamo costretti a dichiarare che la magistratura italiana sta diventando ogni giorno di più meno seria di quanto avrebbe dovuto essere e, soprattutto, che sta invadendo terreni non suoi quando giudica. La mancanza di serietà dei magistrati del tribunale di sorveglianza di Milano è grave perché si vede in questi "piccoli fatti" come viene snaturato il diritto in questo paese e come persistono atteggiamenti discriminatori nei confronti dei più deboli. Noi siamo dell’avviso che se invece di Berlusconi si fosse trattato di un comune cittadino altro che garbo e gentilezza! Leggiamo che i giudici del tribunale di sorveglianza danno un ulteriore avviso a Berlusconi che le sue dichiarazioni contro la magistratura non potranno più essere tollerate. Ma lo avevano già detto decine di volte prima della condanna definitiva e ben due volte dopo l’assegnazione ai servizi sociali! In pratica si è verificato quanto segue: un condannato, che normalmente avrebbe dovuto essere in galera o al massimo ai domiciliari, viene gratificato con i servizi sociali. E fin qui tutto bene. Gli si chiede però delle condizioni, come quella minima di assumere comportamenti consoni al suo nuovo status di operatore dei servizi sociali e soprattutto di non calunniare la magistratura. E Berlusconi che fa? Per numerose volte consecutive, in circostanze differenti (comizio pubblico, interviste e come testimone in un processo) continua a calunniare la magistratura come se nulla fosse. Insomma ha continuato a fare come dice la canzone di Tony Dallara “come prima e più di prima”, infischiandosene degli obblighi. E i giudici che fanno? Lo graziano per la terza volta con l’aggravante questa volta di snaturare il loro ruolo di giudici con quello di natura pedagogica di docenti per giunta montessoriani che, com’è noto, educano gli studenti ribelli e discoli con l’arma del buonismo. Negli USA per un centesimo delle calunnie dette, a quest’ora Berlusconi sarebbe stato dirottato definitivamente in carcere a San Quentin in California con in più un’altra condanna per il reato di oltraggio alla magistratura. Evidentemente qui non siamo negli USA. E’ vero, ma i giudici qui non sono neanche seri.

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