domenica 30 ottobre 2011

Premier e giochi d’azzardo: un altro conflitto di interessi.

Pluriseparato e divorziato, pinocchiesco, barzellettiere bestemmiatore, utilizzatore finale di minorenni, fomentatore di odio in politica e, ora, anche croupier, ovvero titolare di siti web per giocatori d’azzardo. Mica una cosetta da nulla per un Primo Ministro che si dichiara cattolico. Con l'ultima novità Berlusconi Silvio ci sorprende ancora una volta. Il Corriere della Sera di oggi pubblica un lungo e circostanziato articolo in cui viene messa in evidenza la sua ultima trovata miliardaria: la Mondadori, casa editrice di sua proprietà, detiene la quota del 55% di una società che fa azzardo on line. In poche parole Berlusconi incasserà del denaro dal gioco del pocker on-line che permetterà alla sua Mondadori di non ricorrere alle banche. Il bello è che è tutto "in regola" perché ha avuto l’autorizzazione anche dal fisco (Monopoli di Stato, Ministero delle Finanze, ecc..) che dipende dal suo governo. Insomma, il suo conflitto di interesse invece di diminuire, come il debito italiano, aumenta sempre. Una sola domanda e non a lui col quale non si può mai discutere, ma agli Eccellentissimi et Eminentissimi Cardinali Italiani di Sacra Madre Chiesa Cattolica Romana et Apostolica: ma un individuo di questo genere non avrebbe dovuto essere scomunicato da un bel pezzo?

lunedì 24 ottobre 2011

Sacrifici ed egoismi: a mali estremi, estremi rimedi.

Se abbiamo capito bene l’Europa ci impone una terza tornata di sacrifici per tentare di arginare la crisi che diventa ogni settimana sempre più pericolosa. Quali sacrifici? Uno di questi è l’età pensionabile che dovrebbe essere portata a 67 anni, per tutti. Addirittura si parla di ultimatum dell’UE per il nostro paese e si recita il solito ritornello: “all'Italia servono misure per la crescita e per la riduzione del debito”. Una domanda: perché dobbiamo fare tutto questo? La risposta sta nelle scelte elettorali sbagliate effettuate dai cittadini italiani in questo ultimo decennio. Hanno votato male, promovendo degli “incantatori di serpenti” invece di politici saggi e raziocinanti. Se il problema è l’età pensionabile si faccia una legge che imponga questa età pensionabile. Ma a una condizione: che contemporaneamente si proceda a una riduzione soft del debito obbligatoria per tutti. Come? Cominciando a considerare quali sono attualmente la retribuzione media e i risparmi medi di tutti gli italiani e subito dopo imporre a tutti coloro che guadagnano almeno mille euro all’anno in più e/o posseggono denaro in quantità maggiore di questo valore medio, l’obbligo immediato di acquistare, con questo surplus dalla media, dei titoli di stato, in modo da ridurre vertiginosamente la dipendenza dello Stato italiano dai mercati esteri ed evitare l’intervento della BCE sul mercato internazionale per difendere il valore dell’euro. Semplice, no? “A mali estremi, estremi rimedi”. Una legge del genere dovrebbe essere effettuata nel giro di una settimana con conseguenze positive per la nostra moneta. Nessuno perderebbe un solo euro e quando le condizioni economiche del paese lo consentiranno si potrà restituire quanto prestato. Sarebbe una legge etica, nel senso che andrebbe incontro ai valori religiosi della solidarietà e della difesa dei ceti più deboli. Gli italiani non sono quasi tutti cattolici? E, dunque, lo si faccia velocemente prima che si coli a picco tutti con ... l'intera nave.

domenica 16 ottobre 2011

L'Italia piroettata nel medioevo da cricche e gruppi delinquenziali.

Oggi vogliamo mettere in evidenza, senza giri di parole, l'involuzione della società italiana di questi ultimi anni e la dura realtà socio-politica e culturale nella quale noi italiani siamo costretti a vivere perché vittime del potere. Politica e società oggi in Italia sono nelle mani di delinquenti che ci stanno privando del diritto stesso a una vita normale. Siamo diventati ostaggi di cricche e gruppi di potere che hanno preso il comando della società e ci stanno facendo arretrare in un nuovo medioevo. Però è altrettanto vero che gli italiani hanno una responsabilità collettiva per la pessima vita sociale e politica di oggi. La ragione l’ha chiarita Ermanno Rea nel suo ottimo libro La fabbrica dell’obbedienza in cui dimostra che gli italiani sono sempre stati complici con il potere. Prendiamo spunto da un fatto reale e concretamente visibile a tutti. E' domenica sera e siamo davanti al televisore. Scegliamo due programmi, li confrontiamo e proviamo a descrivere le sensazioni che possiamo provare ragionando sulle loro conseguenze.
1.Scegliamo due canali televisivi che utilizzano lo stesso strumento di comunicazione (Rai e France TV) e guardiamo due trasmissioni giornalistiche che parlano entrambi di politica e società (RaiNews e FR24). Qui finiscono le analogie e iniziano le differenze.
2.Due mondi completamente differenti (Italia e Francia) e due modalità diverse di espressione delle idee politiche delle due società lontane anni luce tra di loro (i danni e la violenza dei centri sociali a Roma e il dibattito sereno e pieno di ottimismo manifestato dai risultati delle primarie del partito socialista francese).
3.Vedere la tv francese è un piacere. Vedere la tv italiana è una tortura. Informazione completa e obiettiva la prima, informazione parziale e settaria la seconda. La prima ci fa vedere argomenti di alto valore sociale e politico, come le votazioni per la scelta del candidato alla presidenziali politiche, con un confronto civile. Al contrario, in Italia, la seconda ci fa vedere scene di guerriglia e di polemiche politiche tra maggioranza e opposizione. Informazione (pubblica della Rai e privata di Mediaset) col bavaglio e al servizio dei partiti in Italia, mentre in Francia (France Tv) informazione autonoma e credibile in dibattiti civili.
Questa è la drammatica realtà nella quale viviamo oggi in Italia. Qui non si tratta solo di Berlusconi e della sinistra. Qui si tratta del fatto che l'intera società (si legga Ermanno Rea) è in mano a poteri delinquenziali che stanno rovinando la stessa essenza della vita civile e stanno mettendo in crisi la stessa Repubblica. Fino a quando si continuerà a fare così? E, soprattutto, di chi la colpa? L'introduzione delle categorie dell'odio e degli interessi privati nella politica è senza ombra di dubbio la ragione della perdita di credibilità della nazione in questi ultimi anni. I responsabili sono l'intera classe politica, Governo e parlamentari. Tutti nessuno escluso, inaffidabili e incapaci a essere all'altezza del compito. La maggiore responsabilità però va a Silvio Berlusconi che ha imposto l'eliminazione della preferenza nella scelta dei parlamentari, sganciandoli così dal condizionamento e dal giudizio dell'elettore. Berlusconi si è macchiato di una responsabilità politica e morale che lo perseguiterà per tutta la vita. Anche Bersani, l'oppiaceo segretario del Pd, ha le sue responsabilità nel perseguire una ridicola e inefficace opposizione nel paese. Entrambi dovrebbero dimettersi. Ma siccome sono tutti e due dei mediocri ce li dovremo sorbire fino in fondo. Come la cicuta che bevve Socrate. Il risultato? La morte di entrambi: di Socrate e dell'Italia. Nel frattempo i cittadini meno avvantaggiati dalla politica pagano con una vita di stenti. Farabutti i responsabili.

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