sabato 26 dicembre 2020

A proposito di competenza normativa e lessicografica della legge Superbonus 110%


Oggi desidero parlare di un fatto curioso dal doppio carattere normativo e linguistico. Mi riferisco al D.L. n. 34/2020 grossolanamente chiamato legge del Superbonus 110% che il Parlamento ha recentemente approvato, e che il Presidente della Repubblica ha promulgato e la Gazzetta Ufficiale ha pubblicato. In questa rivoluzionaria e audace legge si dice tra l'altro in sintesi che se la diagnosi di efficientamento energetico di un fabbricato è verificata mediante un salto di 2 classi energetiche lo Stato italiano si caricherà di tutte le spese per la sua realizzazione. Anzi, farà di più, oltre al pagamento dell'intero lavoro regalerà addirittura il 10% della spesa, alla stessa maniera dell'attuale cashback.
Si tratta del più sorprendente e generoso intervento legislativo a favore delle case private degli italiani mai varato in tutta la storia della Repubblica dalla fine della seconda guerra mondiale.
Ho letto l'intero testo normativo e mi sono convinto che si tratta di una legge da prendere con le molle perchè piena di sorprese normative celate, di trappole linguistiche, le quali se non comprese e criticamente consapevolizzate fanno correre seri rischi di dover pagare penali costose.
Molto brevemente si tratta di due aspetti che danno fastidio al solo immaginarne le conseguenze e che la grande stampa nella sua folle corsa sul viale del gossip quotidiano ha ignorato. Ecco di che si tratta.
1) Un condominio di 160 unità immobiliari della città di Roma vota a favore e si impegna con una impresa edilizia firmando il contratto e la relativa cessione del credito. Espletate le formalità di controllo degli enti preposti l'impresa realizza il lavoro. Tutti felici e contenti come in una fiaba. Lo Stato com'è noto anticipa 30000 euro a unità immobiliare. Facciamo un piccolo conto: 160 appartamenti per 30000 euro (aumentati del 10%) fanno 5,06 milioni di euro.
Trascorrono 5 anni e l'Agenzia delle Entrate con i suoi tecnici scrupolosi verifica che il lavoro non soddisfa il criterio normativo, perchè il salto di classe energetica non è di due ma di una sola classe energetica e appioppa ai 160 condomini individualmente tutte le spese sostenute del 110%, più gli interessi e le sanzioni aggiuntivi, diciamo il 120%! In soldoni a ogni condomino la multa e gli interessi costerebbero grosso modo 10000 euro e il totale da pagare sarebbe circa 30000+3000+7000=40mila euro!
Perchè la stampa nazionale non ha messo in evidenza adeguatamente questa pericolosa trappola?
2) Il secondo evento che la medesima stampa non ha criticato adeguatamente è di carattere linguistico. E cioè la locuzione "efficientamento energetico" contiene il sostantivo maschile efficientamento che è un neologismo che sa di burocrazia. La parola è nuova e si è fatta strada nel mondo delle norme tecniche e che il Parlamento, a mio parere, non avrebbe dovuto adoperare nel suo lavoro legislativo. Il motivo riguarda il fatto che questa parola non si trova nei vari vocabolari e dizionari cartacei della lingua italiana. Io ho consultato 1) il Dizionario della lingua italiana De Felice-Duro di 2221 pagine. A seguire 2) il Dizionario fraseologico della Zanichelli di 1088 pagine e 3) il Dizionario italiano della DeAgostini di 1100 pagine. Anzi questo lemma non solo non esiste ma non esistono neanche le parole associate con questo sostantivo. In altre parole non esiste il verbo efficientare, né il sostantivo femminile efficientazione. I soli tre lemmi che si riscontrano sono l'aggettivo maschile efficiente, l’avverbio efficientemente e il sostantivo femminile efficienza. In realtà questo termine si trova in internet nei siti che trattano questioni tecniche di tipo edilizio. Sarei tentato di chiedere ai nostri rappresentanti politici onorevoli e senatori (ben 945) e agli organi istituzionali del Parlamento quali Presidenti di Camera e Senato, Capi uffici addetti alla redazione delle proposte di legge, Presidenti delle Commissioni parlamentari, Presidenti e Segretari nazionali dei partiti di maggioranza, etc. come mai si sono inventati questo neologismo quando invece esiste la parola efficienza?

Support independent publishing: buy this book on Lulu.