martedì 21 aprile 2020

Sovranismo e furbetti del quartierino.


Due turisti tedeschi rinunciano alla caparra versata all'hotel sardo e scrivono una lettera: "Cara Italia, ci vergogniamo di questa Germania". Subito dopo l'onorevole Meloni leader di FdI ammette che c’è più solidarietà in questa lettera nei confronti dell’Italia che in tutto quello fatto dal premier Merkel e dall’Ue a trazione tedesca". Orbene, il fatto merita attenzione e qualche puntualizzazione necessaria per non lasciare l’idea che le cose abbiano questa lettura.
Cominciamo col dire che la questione degli eurobond non è così semplice come possa apparire a prima vista. In altre parole è falsa la rappresentazione sovranista che siccome l'Italia sta pagando un tributo di vite umane notevole dovuto alla pandemia prodotta dal covid-19 la Germania deve come minimo permettere l'emissione di bund a spese dell'intera UE per aiutare l'Italia. Si comprende subito che il problema è mal posto.
Per farlo capire meglio invertiamo la questione. Se fosse la Germania a chiedere l'emissione di bund a carico di tutti i paesi dell'Eurozona per motivi di debito contratto negli anni passati dal suo governo spendaccione, l'Italia sarebbe d'accordo di accollarsi i debiti che ricadrebbero anche sui cittadini italiani senza che la Germania si impegnasse a qualche condizione? Ecco dunque che le cose non stanno come i due sovranisti “di noantri” Meloni e Salvini vogliono far intendere. Non parliamo poi dei Ponzio Pilato del M5s e del PD che sprecano denaro preso a debito per spendere a favore di politiche ideologiche di sinistra o peggio per pensioni di cittadinanza da corrispondere a chi non ha mai versato in vita sua 1 solo euro di contributi previdenziali. Di Berlusconi infine è meglio tacere per non sparare sulla Croce Rossa.
Gli slogan della destra italiana e la contemporanea incapacità della sinistra spendacciona “a prescindere” portano a capire che la loro Italia dovrebbe chiedere condizioni zero e ottenere un lasciapassare per poter ingannare i tedeschi, i quali sarebbero costretti a pagare la loro parte della nostra sfrenata libertà a fare debiti. In fondo in fondo questa è la verità della polemica delle destre contro tutto e tutti che nessuno ha il coraggio di affermare. In realtà si vuole condizionare i paesi rigoristi del nord Europa, colpevoli secondo loro di avere i conti al sicuro ed essere senza debiti!
Questo fatto ci ricorda decenni fa di un produttore siciliano di arance che dopo aver invitato nei suoi aranceti due rappresentanti tedeschi per verificare la bontà dei suoi frutti fece firmare un contratto in cui si impegnava a spedire in Germania 5 vagoni ferroviari pieni di arance tarocco speciali. L'unica variante fu che spedì è vero 5 vagoni di arance, ma scadenti e ammuffite. I tedeschi sparirono per sempre dall'orizzonte come compratori e si rivolsero agli spagnoli dai quali comprarono decine di vagoni di arance. E il produttore siciliano ancora si vanta di avere gabbato i tedeschi.
E passiamo all'altro aspetto della notizia che è la lettera di scuse dei due turisti tedeschi. Abbiamo provato affetto per questi due signori sensibili e generosi perchè anche a noi anni fa è toccato scrivere qualcosa del genere a un giornale tedesco il giorno in cui Silvio Berlusconi, allora potente premier italiano pimpante, nel Parlamento europeo offese il presidente Martin Schultz chiamandolo kapò. Noi ci indignammo e scrivemmo una lettera di scuse al Presidente del Parlamento europeo Schultz, vergognandoci in quel momento di essere cittadini dello stesso paese di Silvio Berlusconi.

giovedì 9 aprile 2020

Virus e società.


Per la prima volta nella sua storia l’Italia sperimenta la democrazia autentica, sebbene parziale, in cui tutti sono costretti a realizzare la famosa Égalité francese: tutti i cittadini sono uguali nel rispettare l’obbligo degli “arresti domiciliari”. Niente differenze fra italiani ma uguali diritti e soprattutto doveri.
In verità questo principio c’è già da più di 70 anni nei tribunali, in cui si dice che tutti davanti alla legge sono uguali. In realtà non è così. Il ricco soprattutto se premier ha stuoli di avvocati che lo difendono egregiamente finendo per non pagare mentre il povero con l’avvocato d’ufficio paga subito e spesso severamente. È dovuto apparire un male, un terribile virus, che imponendo a tutti alcuni obblighi, ha permesso di realizzare la massima francese della uguaglianza.
Penso che questa conseguenza della pandemia del covid-19 sia una delle piccole cose che gli italiani assoceranno ai ricordi di questo terribile male. La fila ai supermercati o all’ufficio postale rende uguali tutti, ricchi e poveri, professori e operai, avvocati e nullatenenti. Nessuno è privilegiato, né può sentirsi tale.
Certo dal punto di vista economico le differenze rimangono. Il ricco con la sua quotidiana spesa online si fa portare a casa le bottiglie di champagne e mangia pasti cucinati da cuochi costosi mentre il salariato in cassa integrazione stenta a comprare pane e companatico. Mi piacerebbe che le forze dell’ordine fossero severi anche dopo la fine della attuale restrizione della libertà.

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