lunedì 31 maggio 2004

Una questione di stile

La notizia è di quelle che fanno sorridere. E di questi tempi è bene darle. Non capita spesso poter essere di buonumore. Dunque, al telegiornale di prima sera viene proiettato un servizio in cui si vede il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi che partecipa a una cerimonia di commemorazione di un evento che lo ha visto protagonista appena due anni fa a Pratica di Mare. L’Aeronautica italiana scopre una lapide che ricorda la cerimonia avvenuta nel Marzo 2002 in questo piccolo centro, vicino a Roma, in cui si associò alla NATO la Federazione Russa, chiudendo di fatto la contrapposizione storica tra i due blocchi della guerra fredda. Il fatto stonato è tuttavia un altro. Riguarda una questione di misura, o se si vuole di buon gusto. La targa commemora l’evento e le parole con le quali si ricorda il fatto storico sono tutte scritte in caratteri piccoli, minuscoli, tranne quelli di Silvio Berlusconi, insieme alle due sole parole NATO e Russia, che sono scritte in corpo di misura doppia. Sapevamo delle manie del Presidente del Consiglio di voler essere il più grande. Ma adesso ha proprio esagerato. Essere addirittura grande come lo sono la NATO e la Russia è veramente troppo. Tra le tante cose i protagonisti di quell’evento non furono proprio dei “giganti”. Berlusconi, Putin, Lord Robertson e lo stesso Bush, diciamolo senza malizia, non sembrarono essere dei veri marcantoni: al massimo poterono rassomigliare a dei nanerottoli. Tali e quali la politica che stanno continuando a fare in questi ultimi anni che, invece di migliorare la vita dei cittadini di tutto il pianeta, la stanno rendendo sempre più invivibile.

domenica 30 maggio 2004


Assemblea della Banca d'Italia: fa ancora gli interessi degli italiani?

Non c'e' ombra di dubbio che se si afferma che la Banca d'Italia e il suo Governatore hanno rappresentato negli anni, anzi nei secoli, una istituzione importantissima per la Nazione a causa della loro infaticabile opera a favore dell'onestà e dell'interesse nazionale si dice una cosa sacrosanta che nessuno può smentire. Chi non ricorda un Governatore della Banca d’Italia, con la G maiuscola, che ha dato in pasto all’opinione pubblica la propria onorabilità per tutelare gli interessi nazionali di questa importante istituzione? Mi pongo una semplice domanda: adesso, in questi ultimi anni, si può dire la stessa cosa? In altre parole, l'attuale Governatore Fazio come ha operato e opera nella sua veste di Garante delle operazioni monetarie e finanziarie del Paese? Non sono un conoscitore delle questioni economiche e monetarie italiane, ma non faccio mistero delle mie perplessità nei confronti del dott. Fazio. Che sia una persona onesta o meno non sta a me dirlo. La presunzione di innocenza mi è chiara come parametro essenziale di giustizia che caratterizza il nostro ordinamento penale. Tuttavia, mi si consenta di dire solo che intorno alla figura dell'attuale Governatore aleggia una atmosfera di mistero. Dai suoi interventi criptici noi, non addetti ai lavori, non capiamo assolutamente nulla. Non capiamo se Egli opera a favore dei cittadini italiani pretendendo moralità, incorruttibilità e correttezza nelle operazioni finanziarie oppure, al contrario, se è stato un passivo Governatore che ha tollerato o subito la buona riuscita di certi scandali recenti come i tanti bidoni rifilati ai risparmiatori italiani del tipo Cirio, Argentina, Parmalat, Giacomelli e non so quante altre operazioni speculative analoghe. Non entro nella polemica con l'attuale Ministro del Tesoro perché sposterei la questione sul piano politico, che qui non ha ragion d’essere. Di sicuro però posso dire di aver notato due cose. La prima è il suo fervore religioso, cattolico che lo segnala come paladino della spiritualità. Non ho dubbi che quanto fa trasparire in pubblico sia vero. Meno sicuro mi sento nel dare un analogo giudizio sull'altro aspetto della sua personalità che riguarda la mancanza di coraggio professionale. "Buttiamo giù la maschera e diciamoci la verità", dice ad un certo punto una bella canzone napoletana: non ha mostrato coraggio nel difendere i piccoli risparmiatori. Non solo non ha negato il suo no deciso a questi signori della speculazione nazionale, ma addirittura in un suo intervento che ho ascoltato con le mie orecchie ebbe a dire che l’intero ammontare delle perdite degli italiani era "soltanto" di qualche miliardo di euro. Capite? Per un pensionato che non riesce ad avere dieci euro di aumento all’anno nella sua pensione cosa volete che siano alcuni gigaeuro? Shakespeare e Totò avrebbero detto: che ci sia del marcio in Danimarca?

sabato 29 maggio 2004

Le vongole come tangente e le violenze dei falsi pacifisti come ideologia antiamericana.

Due fatti apparentemente diversi che hanno qualcosa in comune. Due poliziotti arrestati per concussione. Avevano preteso per tangente due sacchi di vongole. Il movimento pacifista che usa l’arma della violenza come metodo di protesta non ha infatti manifestato una sola volta contro la missione di guerra in Serbia mentre ha manifestato con migliaia di manifestazioni contro la missione di pace in Iraq e vuole manifestare violentemente il 4 Giugno contro il Presidente USA in visita a Roma. Ecco due fatti che si sono verificati e che hanno molta probabilità di verificarsi di nuovo in futuro. Per certa gente che parte dal presupposto di essere al di sopra degli altri, che ha la presunzione di possedere la verità o il potere di farla franca perché sfrutta qualche privilegio personale (in un caso la divisa dei cozzari e nell'altro il branco dei cialtroni), che fa spavaldamente razzie nelle rozze scorrerie delinquenziali che caratterizzano i loro atteggiamenti di protesta, siano esse le finalità delle mazzette o il soqquadro dei McDonald, esprimono la stessa cultura alla violenza, lo stesso degrado morale e la medesima sintonia che è il disprezzo dell’altro, considerato essere inferiore. Cos’hanno in comune i due eventi? Prima o poi pagheranno il conto con la giustizia. Avranno in regalo delle cozze che potranno mangiare in carcere perché condannati da un tribunale per i loro atti contrari alla legge. Così impareranno a essere prepotenti e prevaricatori.

venerdì 28 maggio 2004

A proposito della "standing ovation" a Marco Biagi.

Durante il cosiddetto "Congresso" di Forza Italia tenuto in questi giorni ad Assago la platea dei delegati del partito di plastica (così viene chiamato il "non partito" di Berlusconi) ha applaudito a forza-9 rendendo omaggio a Marco Biagi, assassinato dai mascalzoni delle Brigate Rosse. La famiglia di Marco Biagi ha detto che non voterà l'ex Segretario Generale della CGIL, Sergio Cofferati, candidato del centro-sinistra a Bologna alle prossime elezioni a Sindaco. Ecco due eventi diversi, svolti in posti diversi che hanno in comune qualcosa di diverso. Il primo riguarda una cosa giusta (l'applauso) rivolto da persone sbagliate (i delegati di plastica del partito di plastica di Forza Italia). Il secondo riguarda una cosa sbagliata (il non voto a Cofferati) rivolto da persone giuste (i familiari del compianto Biagi, eccellente servitore dello Stato che gli italiani intelligenti non dimenticheranno). Purtroppo, questa è la politica italiana. Pasticci a ripetizione tra persone giuste che fanno cose sbagliate e persone sbagliate che fanno cose giuste. Che ci volete fare.

giovedì 27 maggio 2004

La visita di Bush e la ricorrenza dell’arrivo degli americani a Roma nel ’45.

Il fatto politico del giorno è la preparazione della celebrazione della imminente ricorrenza dell’arrivo dell’esercito statunitense in Italia nel ’45 a salvarci dall’occupazione nazista. La sinistra dice ripetutamente che alla luce dell’occupazione militare americana in Iraq vale l’equazione "USA=Germania nazista". Mi chiedo: è corretto considerare gli americani come se fossero dei nazisti? E’ evidente, dice la sinistra, che il problema non è se gli americani siano nazisti o meno. Il problema è politico, visto che stanno occupando il territorio iracheno con la forza e atteso che si stanno comportando con i prigionieri come si comportarono a suo tempo le SS. Dunque, a maggior ragione vale la eguaglianza matematica di cui sopra. Fin qui le dichiarazioni. A mio modesto parere il fatto politico grave del centrosinistra non è che si critichi la politica del presidente statunitense. Il fatto politico grave è che si prende a pretesto questa antipatia per lasciare campo libero all’antiamericanismo come ideologia e collante tra gli estremismi di sinistra, producendo una forzatura che ha il solo scopo di mostrare una unità di intenti tra i partiti del centrosinistra che in politica estera non vi è e non vi sarà mai. Far vincere a sinistra Bertinotti con il suo piccolo 5% è la stessa cosa che far vincere a destra Bossi con il suo striminzito 3%. Pater, remitte illis, quia nesciunt quid faciunt.

mercoledì 26 maggio 2004

Lo sciopero dei magistrati

Dunque, è fatta! Dopo mesi e mesi di annunci, lo sciopero dei magistrati è stato effettuato. Che poi l'adesione sia stata notevole o modesta non ha importanza. Ciò che conta è che l'ultima istituzione che finora aveva resistito a utilizzare questa forma estrema di lotta ha ceduto. L'estremismo ha vinto. Vedere uno dei tre poteri dello Stato protestare contro gli altri due fa impressione. I tempi sono veramente cambiati. In peggio! Che pena.

martedì 25 maggio 2004

La diminuzione delle tasse: tutto giusto o niente vero?

Il governo ha aumentato gli stipendi di 28 milioni di italiani perché, afferma, ha diminuito le tasse. Questo ha detto il Presidente del Consiglio Berlusconi a Milano durante una manifestazione elettorale. La questione è delicata e merita una attenta e ponderata riflessione, onde evitare pericolosi giudizi pro o contro senza essere suffragati da prove inoppugnabili. Ci si rende conto che se la dichiarazione risultasse falsa il governo si giocherebbe in una sola volta tutta la credibilità e la fiducia di cui ha goduto finora. Cerchiamo allora di capire come stanno veramente le cose e, soprattutto, mettiamo alla prova la sua dichiarazione. Certo che 28 milioni di persone sono tanti. Rappresentano quasi il 50% dell’intera popolazione italiana. Il che significa che se si tolgono bambini e vecchi si tratta di quasi il 90% dell’intera categoria dei lavoratori italiani. Ho verificato attentamente i cedolini del mio stipendio. Anzi, ho addirittura fatto il conto tra le entrate dello scorso anno e quelle di quest’anno. Dal confronto emerge che non solo non ho avuto nemmeno un centesimo di euro di aumento ma che nientemeno ho registrato una diminuzione di due euro al mese. A questo punto la situazione è la seguente. Se appartengo al gruppo di coloro che hanno avuto l’aumento allora o è falso quanto dice il Presidente del Consiglio oppure qualcuno mi ha fregato l’aumento. Se invece non appartengo al gruppo dei superfortunati, o si dice con chiarezza che alcuni lavoratori come me sono rimasti a secco e in tal caso gradirei spiegazioni del perché solo io mi trovo in questa infelice condizione, oppure mi si vuole prendere in giro e qualcuno bara. In realtà le cose stanno diversamente. Il Presidente del Consiglio, quando è a corto di successi politici dice delle balle, ovvero delle frottole colossali. Il fatto grave, tuttavia, non è che dice delle bugie. Prima di lui tanti altri politici lo hanno fatto. Quello che è esclusivo e non ha eguali in tutto il mondo è che egli ci crede veramente. Crede veramente che ha dato a 28 milioni di cittadini italiani un aumento che in realtà o non esiste, o peggio, ha favorito i ceti più abbienti. Capite la singolarità dell’evento? Vuoi vedere che se continua con queste fanfaronate tra due anni perderà le elezioni e continuerà a credere di averle vinte? Non è straordinario?

lunedì 24 maggio 2004

Un anonimo lavoratore italiano all’estero: un vero campione di correttezza professionale e di dedizione.

Poche parole per un signor lavoratore che non si esibisce in pubblico, non frequenta i salotti letterari e televisivi, non urla quando è intervistato, non offende quando gli viene richiesto un parere, ragiona pacatamente, non parla in politichese e, dulcis in fundo, dice cose importanti che in questo periodo interessano tutti gli italiani. Sto parlando di questo semplice e straordinario italiano a Bagdad che risponde al nome del Commissario straordinario della Croce Rossa Italiana, Sig. Maurizio Scelli. Desidererei spendere poche parole per affermare che sono un suo convinto ammiratore, per l’eccellente lavoro che sta svolgendo in Iraq a capo della missione italiana della Croce Rossa. In pochi giorni lo abbiamo visto a Bagdad, in aereo alla partenza dall’Iraq, in aereo all’arrivo a Roma, di nuovo in aereo alla partenza per Bagdad e, adesso, di nuovo in aereo all’arrivo a Ciampino con la salma del povero italiano giustiziato dai terroristi. Instancabile, tenace, convinto e convincente, sta svolgendo un lavoro encomiabile. Insomma, un vero campione del lavoro italiano. Ma quando si riposa? Spero che il Presidente della Repubblica gli dia una medaglia. Grazie Sig. Scelli per ciò che sta facendo.

domenica 23 maggio 2004

Sondaggi per le elezioni europee: la lista Prodi al xx%, Forza Italia al yy%

"Sonora sconfitta di Forza Italia, bloccata al 20%, perde quasi dieci punti percentuali. La lista «Uniti nell’Ulivo» si mantiene in testa con il 33%. E per il 13 giugno si conferma il sorpasso del centrosinistra con il 48% rispetto al 43% del centrodestra". "Vittoria del centro destra alle europee: Forza italia di gran lunga il primo partito italiano con il 33%, segue a distanza la lista Prodi che perde più del 7% a favore dei partiti della maggioranza."
Ecco due modi assolutamente stupidi di pubblicare sondaggi sui giornali italiani. In realtà, i Direttori dei quotidiani politicamente schierati con il potere di turno non stanno pubblicando sondaggi, cioè intenzioni o opinioni di voto. Credono di gabbare i cittadini cercando di condizionarli con queste scemenze di inutili pseudo-informazioni. A parte il fatto che è poco serio proporre questi titoloni sulle prime pagine, dico senza esitazione che comunque andrà a finire la consultazione europea queste elezioni non avranno e non dovranno avere alcuna rilevanza sulla tenuta del Governo. La ragione è che non sono queste le elezioni per il rinnovo del Parlamento Italiano. Quelle sono ancora da venire. Sono sicuro tuttavia che all'indomani del 13 Giugno non perderà nessuno. Chi vivrà, vedrà.

sabato 22 maggio 2004

L’ennesima indignazione romana.


Mi dispiace ammetterlo, ma è così. Abito da più di vent’anni in questa città straordinaria e meravigliosa per l’arte, la cultura, la musica, il teatro. Qui a Roma quasi tutto è bello. La cucina, il clima, i colori, l’atmosfera di certe serate romane, le manifestazioni artistiche e gli eventi culturali. Purtroppo vi è un difetto, un grande neo, un fortissimo limite: la gente. O meglio, una parte della gente che vive ed opera in città. Vediamo perché. L’altro ieri, 20 maggio, sulle pagine romane di un quotidiano nazionale, si trova un articolo dal titolo: “Maleducati sui bus romani. Protesta al Foreign Office”. Si tratta dell’ennesima perla di alcuni cittadini romani che fanno di tutto per essere antipatici ai turisti, e non solo a quelli. Al di là della questione specifica rimane il fatto che vi è un grave problema che riguarda il comportamento poco civile di una larga parte della popolazione di Roma. Lo si vede dai modi di fare quotidiani dei cittadini di questa città, dagli usi e dalle prassi consolidate nel tempo che caratterizzano i modi di fare di questa componente della società romana. Si tratta di persone di tutte le età, accomunate da una rozza, arrogante e prepotente concezione della vita, che si può tradurre in forma sintetica con la battuta che “il romano prende in giro tutti e fa fessi gli altri”. Perché? Perché questo incivile modo di comportarsi? E perché non si riesce a sradicare questa modalità di essere nella vita quotidiana di questa gente? Le cause sono molteplici. Una in particolare interessa in questo caso sottolineare e, brevemente, commentare. Retaggio antico e tradizione consolidata. Una pericolosa miscela di autoesaltazione mitica di tutto ciò che ha a vedere con la parola Roma. Eredità vecchia di secoli e sorprendentemente ancora in uso, sopravvissuta al nuovo che incalza ma che non scalfisce riti e ritmi di una modalità di approccio alla vita arretrata, di basso profilo, che ricorda la “gente de cortello”, di duelli rusticani, di passioni elementari e di codici improntati a una morale arcaica. Quello dell’onore, sostituito di recente dall’esasperato tifo calcistico per la propria squadra, sono modalità di vita e quadri culturali in grado di condizionare chiunque non sia in grado di distinguere dove finisce la propria libertà e inizia quella dell’altro, dove termina la tradizione e dove inizia il localismo, ovvero quella forma esacerbata di campanilismo tipico delle società chiuse. Ancorati a una morale che esiste solo in certi strati della società romana, presente quasi sempre o nelle borgate, in periferia, o in alcune ristrette zone centrali della città, è conseguenza di un falso senso dell’onore e di una falsa idea di solidarietà. La si riconosce da piccoli particolari come la gestualità, la mimica, la cadenza dialettale, i tipi di discorsi che vengono affrontati, il senso di solidarietà esistente solo tra simili e quasi mai per gli altri, dal nepotismo dilagante e chiave di successo economico, dall’abbigliamento, dall’uso sfrenato ed accentuato della moto superaccessoriata o dal fuoristrada , simboli di potenza e di presunta superiorità degli interessi del gruppo. Interessi che riguardano il desiderio di vedere affermata la superiorità della propria tradizione, mai palesata in forme di modestia, di altruismo disinteressato. I romani sono fatti al contrario. Non ci credete? Ecco una serie di caratteristiche che altrove sarebbero considerate incivili. Sono fieri dei loro difetti; si sentono orgogliosi nell'esprimere la loro ammirazione per la persona che non paga le tasse; stimano il solito furbetto del quartierino che viaggia in metro o in autobus senza pagare il biglietto; addirittura provano ammirazione per la donna che tradisce il marito. Una sintesi abbastanza fedele della romanità la fece Alberto Sordi in una battuta di un suo film: "Io sono io, e voi non siete un cazzo!". Ma il massimo dell’idea deteriore di “romanità” la si nota nella sistematica attività di demolizione e nella non accettazione delle idee moderne di civiltà che vanno dalla correttezza e dall’onestà nell’amministrare la cosa pubblica al consenso nel concetto di norma valida per tutti. Gli aspetti negativi di questo modo di intendere la vita cittadina vanno dal completo disfacimento dell’idea di accettazione dei codici di comportamento, come del codice stradale nella guida degli automobilisti, alla totale assenza di interiorizzazione di regole civili di convivenza. In breve, si può dire che si va dagli abusi edilizi, peraltro effettuati in maniera sfrontata, ai reati più disparati che vedono spesso connivenze tra corruttori e burocrati, che è l'aspetto più odioso che si possa verificare. Dalla mancanza di rispetto delle norme di convivenza civile (buttare i sacchetti dell’immondizia nelle strade, svuotare le cicche dei portasigarette ai bordi delle strade, non rispettare i diritti di precedenza come nelle code sia in auto, sia negli uffici pubblici e privati) alle tragedie quotidiane del rifiuto esplicito ed arrogante delle norme di comportamento della sicurezza stradale (non rispetto della distanza di sicurezza tra autoveicoli, il sorpasso a destra come una costante della superiorità sugli altri, il percorrere i marciapiedi con le moto, il posteggiare su doppia e tripla fila, il passare con il rosso, ecc…). Ogni regola, pensata e scritta per produrre una società civile, qui a Roma, è vissuta come una corsa alla deregulation, in cui ci si diverte a non rispettare le buone regole di cittadinanza. Dal biglietto non obliterato sugli autobus e sulla metro alla sigaretta fumata in luogo pubblico, dalla gomma masticata e abbandonata sulla strada allo stereo e alla TV suonati a tutto volume, dal parcheggio delle auto che creano ostacoli alla circolazione al mancato rispetto del semaforo rosso, dalle manovre spericolate sui motorini agli elettrodomestici vecchi e non più funzionanti abbandonati sui marciapiedi. Insomma, la negazione dei doveri espressa da una cultura della cittadinanza irresponsabile che sta purtroppo alla base di una modalità del “non essere”. L'intreccio perverso, poi, tra chi dovrebbe controllare che non si verifichino reati e chi li commette è un'altra costante della vita sociale e politica della capitale. Impiegati, funzionari, vigili, dirigenti ministeriali, burocrati privati e pubblici di tutte le specie, negozianti, liberi professionisti, tutti accomunati da un’idea: quella di turlupinare gli altri. Truffe di tutti i tipi: truffe di privati ai danni di privati. Truffe di privati ai danni dello Stato. Truffe di mascalzoni che operano nel pubblico ai danni dei cittadini più deboli. Si potrebbe fare un elenco interminabile. Attenzione. Questo non lo dico solo io. Si trova su tutti i giornali. Basta leggere gli articoli scritti quotidianamente sulla stampa. Una cosa che non ha eguali al mondo. Peccato. Si riesce a rovinare tutto con poco.

venerdì 21 maggio 2004

Un fatto che provoca meraviglia

Sfogliando il sito web della BBC ci si accorge di un fatto che meraviglia non poco. In poche parole, nelle pagine web chiamate BBC World Service vi sono presenti le news in 43 lingue. Non ci crederete ma manca solo l’italiano. Non è possibile che sia una dimenticanza. Molto probabilmente è stato fatto intenzionalmente. Ecco le lingue nelle quali si possono leggere le news: arabo, cinese, russo, spagnolo, albanese, azero, bengalese, bulgaro, brasiliano, burmese, caribbean, croato, ceco, francese, tedesco, greco, hausa, hindi, ungherese, indonesiano, kazaco, somalo, usbeco, urdu, ucraino, turco, tailandese, tamil, swahili, slovacco, sloveno, serbo, rumeno, polacco, persiano, nepalese, macedone, kirundi, e ancora tante altre lingue dalla grafia difficile da interpretare e dal suono impronunciabile. Intendiamoci, la BBC può tradurre le sue notizie come vuole e nelle lingue che desidera. Non è questo il problema. Tuttavia è difficile non considerare questa scelta una circostanza a dir poco inconsueta. Ecco il testo del messaggio che ho inviato al Direttore. “Dear Director, it is surprising to discover that on the World Service page of its website the prestigious BBC publishes the news in 43 languages excluding Italian. It is difficult to understand the reason for which among so many languages the one in which Dante Alighieri wrote is missing. Maybe you are not too keen on spaghetti? I would be curious to know the reason for this.Thanking you in advance for your reply.
Risponderà? E cosa dirà? Vedremo.

giovedì 20 maggio 2004

Il principio di non contraddizione

E' difficile capire il cambiamento di linea politica avvenuto nelle forze della lista unitaria di Prodi nella faccenda Iraq. Non si comprende, infatti, come mai fino ad alcuni giorni fa si affermava che era necessaria una svolta con l'entrata in gioco delle Nazioni Unite, mentre adesso che si profila proprio la discesa in campo dell'ONU la lista del Presidente della Commissione Europea vota una mozione contro. Mah! Vai a capire la logica del centro sinistra. Da questo piccolo particolare comprendo come sia stato difficile a Galileo Galilei, quasi quanttrocento anni fa, dimostrare la non veridicità della teoria aristotelica del moto proprio mediante l'uso del principio di non contraddizione. Certo che preferire Pecoraro Scanio all'inviato dell'ONU Brahimi e Agnoletto al Segretario Generale delle Nazioni Unite Kofi Annan è difficile da capire. Rimango dell'idea che è meglio preferire la soluzione del conflitto sotto l'egida dell'Onu piuttosto che scappare immediatamente dall'Iraq come hanno fatto gli spagnoli.

mercoledì 19 maggio 2004

Ora capisco perchè: prima o poi la cattiveria umana emerge sempre

Avevo vent’anni. Ero universitario. Mi trovavo nel pieno delle emozioni della vita. Vedevo il futuro come una piacevole sfida ed ero sicuro che mi avrebbe riservato appaganti gratificazioni sia sul piano degli ideali e dei valori in cui credevo, sia dal punto di vista economico. Insomma, ero in una situazione invidiabile tipica dei giovani pieni di ottimismo e di entusiasmo. Ne ero cosciente e provavo sensazioni forti, decisamente gradevoli. Durante l’estate conobbi una ragazza, studentessa liceale, bella, radiosa, e me ne innamorai. E persi le mie sicurezze. Come se non le avessi mai avute. Mi ritrovai pieno di inquietudini, di incertezze, di dubbi sulle mie capacità di poter essere all’altezza dell’ingrato compito di piacerle. Non so cosa avrei dato per avere un minimo di garanzie sull’amore che desideravo da parte sua. In verità, quando le ero vicino lei mi incoraggiava; sentivo che c’era intesa tra noi, che potevo aver fiducia. Ma improvvisamente l’atmosfera cambiò radicalmente. Lei mi sfuggiva e faceva di tutto per non incontrami. Anzi, ad un certo punto andò addirittura via dal paese dove ci trovavamo. E sentivo che l’avevo perduta. Così feci l’estremo tentativo di chiarire in modo risolutivo i nostri rapporti. La andai a trovare in città dove frequentava la scuola. Le portai un mazzo di fiori e le dichiarai tutti i miei sentimenti. Mi disse che non era possibile e mi congedò amichevolmente. Rimanemmo amici, ma non la incontrai mai più. Mi rimase la sensazione che non era stato possibile amarci perché la condizione sentimentale e psicologica della donna era, dopo questa esperienza, impossibile da decifrare. Mi rimase il dolce ricordo dei felici momenti trascorsi insieme nelle incantevoli passeggiate pomeridiane dei viali alberati del paese di montagna in cui abitavo. Nulla di più.Sono passati tanti anni e quel ricordo sgradevole di licenziamento mi rimase impresso nella mente per decenni.Pochi mesi fa, dopo una intera vita trascorsa a pensare ad altro e all’insegna del senso di responsabilità, delle preoccupazioni per la famiglia e per il lavoro, mi ricordai di un altro episodio che fino a quel momento non lo avevo considerato legato alla situazione precedente. Mi ricordai di un mio amico, che aveva una sorella carina, seria, piacevole, che io evitavo di frequentare perché ero dell’idea che non era corretto corteggiare le sorelle dei miei amici. Ebbene, questo amico nello stesso periodo del mio innamoramento mi trattava male, era diventato scortese e faceva di tutto per mettermi in difficoltà con il padre della bella ragazza di cui io ero innamorato. Da una serie di elementi che solo adesso sono riuscito a collegare, capii che aveva informato anonimamente il padre della ragazza parlandogli male di me. Ecco spiegata finalmente la ragione del rifiuto. Non provo nulla per quell’amico. Comprendo tuttavia cosa può produrre l’invidia e la vendetta su una persona. Ecco perché i peggiori nemici dell’uomo sono i disvalori appresi in gioventù nelle società che permettono di rendere fertili questi cattivi sentimenti.

sabato 15 maggio 2004

Dare ai giovani italiani una istruzione di qualità.

Oggi sciopero contro il Ministro della Pubblica Istruzione per protestare contro il programma di politica scolastica del governo di centro-destra. Come se il problema della qualità dell'istruzione in Italia dipendesse dal colore del governo. E' dal 1970 che si susseguono governi di tutti i colori: democristiani, socialisti, monocolori, tecnici, di centro-sinistra, di centro-destra e mai si è realizzata una sola vera legge a favore della scuola. E' ridicolo come si tenta di prendere in giro i cittadini cercando di far capire che se la scuola non va è colpa del governo di turno. Abbiamo, viceversa, potuto verificare che sia con i governi di centro-sinistra (Ministro della P.I. Berlinguer), sia con il governo di centro-destra (Ministro della P.I. Moratti) il governo della scuola è stato un disastro. L'istruzione ormai è diventata distruzione, i compiti della scuola sono diventati sempre più globali, i docenti sono sempre più inaffidabili, i dirigenti scolastici pensano solo al contratto dirigenziale a pieno titolo, i sindacati sono preoccupati solo di avere più potere nelle varie commissioni scolastiche per spartirsi meglio le cariche e le famiglie sono interessate solo a parcheggiare i loro figli a scuola il mattino e di non averli fra i piedi nella rimanente parte della settimana. Purtroppo, questa è la scuola di oggi, che i nostri politici hanno voluto. Tutto il resto è ridicolo. Sono bugie e menzogne ripetute. La polemica politica tra i due schieramenti trova la sua maggior giustificazione proprio sul terreno della politica scolastica. E allora giù, a polemizzare sterilmente per una piccola e inutile soddisfazione contro l’avversario. Ma avete assistito a un confronto sui temi della scuola tra due politici dei due schieramenti? E’ una pena assoluta. C’è da vergognarsi. La scuola italiana attuale non ha più nulla in comune con quella di una volta. Produce solo una enorme quantità di pseudo-diplomati, che nella maggior parte dei casi non sanno né parlare, nè scrivere correttamente in italiano e non conoscono nemmeno i fondamenti delle discipline che avrebbero dovuto studiare per cinque lunghi anni alle superiori. Lo dicono tutte le indagini internazionali effettuate sulla scuola italiana. Le ragioni che hanno portato a questo disastroso stato di destrutturazione della cultura scolastica sono molteplici e hanno molte cause. Ne cito solo una tra le tante. L’ostinazione con la quale il Ministro, i pedagogisti, i filosofi, i politici improvvisati cosiddetti esperti di cose scolastiche e, in generale, tutti i notai e gli azzeccagarbugli del potere scolastico, perseguono l’obiettivo di considerare al centro dell’apprendimento e come unico soggetto dell’educazione lo studente, escludendo sistematicamente dai processi decisionali e gestionali gli insegnanti. Come dire che a decidere programmi, metodi, didattiche e, in generale, le filosofie dell’educazione sono tutti i soggetti possibili tranne gli insegnanti, i quali devono soltanto obbedire. Questo fatto mi ricorda quell’aneddoto secondo il quale lo Zar della Russia, avendo preso atto del disastro in cui versava nell’Ottocento l’insegnamento della matematica in quel grande paese, decise che si doveva introdurre l’insegnamento della geometria a scuola. Però, aggiunse subito dopo, senza dimostrazione dei teoremi! L'Italia se ne accorgerà in futuro che la demagogia dei partiti di centro-sinistra e di centro-destra ha impoverito drammaticamente l'intero paese. "Ma mi faccia il piacere" diceva Totò.

venerdì 14 maggio 2004

L'"Italiana" Sonia Gandhi vince le elezioni in India.

Più volte etichettata come "l'italiana", la "straniera", "quella che non pronuncia bene le parole indiane", "l'enigmatica", "il primo ministro cattolico-romano", la vedova di Rajiv Gandhi ha vinto le elezioni generali in India. Tutti i giornali del mondo hanno rimarcato, spesso in modo negativo, che la Sig.ra Sonia Gandhi, non è indiana e, peggio, e' italiana. Sono del parere che tutti questi autorevoli giornali internazionali, secondo un vezzo molto provinciale che a quanto sembra non e' solo italiano, sbagliano clamorosamente a mischiare la questione della *non indianità* della Sig.ra Gandhi con quella della vittoria della stessa alle elezioni. Io penso che sarebbe necessario rispettare il senso dell'evento politico che non è il pettegolezzo delle origini della Sig.ra Gandhi ma che Ella ha vinto le elezioni. E le elezioni le ha vinte non perchè è italiana o indiana ma perchè ha saputo proporre argomenti politici ed economici più efficaci del Sig. Atal Behari Vajpayee, primo ministro uscente. Quello che mi sorprende è che in questa campagna di derisione per le origini italiane della Sig.ra Gandhi si è messa in mostra, con grande evidenza, la BBC e una buona parte della stampa britannica. Non credo che il giornalismo anglosassone abbia fatto una bella figura. Dopo la manipolazione delle foto delle violenze sui prigionieri iracheni pubblicate dal quotidiano Daily Mirror la credibilità del giornalismo inglese è in ribasso. Lascia poi perplessi il fatto che la mitica BBC, nelle pagine World Service del suo sito web http://www.bbc.co.uk, pubblica le notizie in 43 lingue escludendo volutamente quella italiana. Forse al Direttore della prestigiosa televisione non piacciono gli spaghetti.

giovedì 13 maggio 2004

Ritiro dei militari italiani senza se e senza ma.

Il centro-sinistra a proposito del ritorno dei militari italiani dall'Iraq ha deciso di sposare la tesi dei pacifisti. E' una presa di posizione lecita e legittima che fa parte della libertà decisionale di questo grande raggruppamento di centro-sinistra. Ho idea che la decisione soffra però di luci e di ombre. Che sia una decisione "illuminata" lo si deduce dal fatto che di colpo tutta l'opposizione si è compattata contro la maggioranza di governo che la pensa in modo diametralmente opposto. Da questo punto di vista è una soluzione che dovrebbe tornare utile alle prossime elezioni europee perchè potrebbe portare molti voti sull'onda dell''effetto Zapatero'. Tuttavia vi sono anche delle piccole ombre che potrebbero oscurare non poco la scelta. Di cosa si tratta? Due mi sembrano le principali oscurità. La prima è che se l'ONU dovesse decidere di intervenire in prima persona in Iraq con un contingente militare di caschi blu il centro-sinistra dovrebbe di nuovo cambiare posizione, col rischio di produrre l’altro effetto chiamato "effetto bandiera": dove spira il vento, il triciclo veleggia. Ricorderebbe così la pubblicità televisiva di un’azienda petrolifera araba in cui si vedeva una barca veleggiare su una strada asfaltata. Diciamo la verità: non si tratterebbe di una bella immagine. L'altra oscurità è più seria perchè riguarda le ragioni della politica ovvero i motivi razionali per cui si fa politica che non possono essere dettate da ragioni basate sull'onda della emotività o di schieramento. Si tratta di ragionare su cosa potrebbe succedere in Iraq se tutti ritirassero i loro contingenti militari. In pratica si darebbe al terrorismo di Al Qaeda il via libera a costituire il primo paese con la dittatura del terrorismo.Altro che Cuba. In queste condizioni il regime dei talebani in Afganistan al confronto dei mozzateste di Osama Bin Laden sarebbe un oratorio pieno di cherichetti da prima comunione. Alla faccia dell'aiuto alla povera popolazione irachena che il centrosinistra ha sempre riconosciuto dovesse essere necessario. Il fatto poi che attualmente sia in atto una guerra spietata, feroce, tra questi terroristi planetari che combattono spavaldamente le democrazie e i paesi democratici pieni di cittadini occidentali trasformati in spettatori passivi, al centro-sinistra non interessa per niente. Alla faccia del progresso della democrazia.

mercoledì 12 maggio 2004

Lo stile delle accuse e il linguaggio della difesa nella politica italiana: nessuna differenza.

La polemica sulle notizie se i militari italiani a Nassiriya sapessero o meno delle incivili torture effettuate dagli americani sui prigionieri iracheni è arrivata a punte di una asprezza che dire massima è poco. Cosa dire delle accuse che si scambiano da una parte e dall'altra i partiti sostenitori della maggioranza e dell'opposizione? Si tratta del solito volgare scontro politico tra due mondi che, al di là delle differenze di credo ideologico, in realtà nascondono lo stesso stile: quello di buttare fango sull'avversario e quello di difendersi alla stessa maniera, ricambiando il fango con altre meschinità. Volgari accuse e volgari controaccuse. Nessuno ragiona con calma, pacatamente, cercando di trovare la maniera migliore di affermare le proprie idee senza insultare, senza produrre disgustosi atteggiamenti di offesa. Tutti sfruttano la vicenda per dare addosso all'avversario. Lo scandalo non è solo nelle ripugnanti torture agli iracheni. Lo scandalo sta anche nelle modalità scelte da tutti i partiti per sviluppare la polemica. Sono indignato per il comportamento vergognoso di questo modo di fare politica.

Mandato d'arresto europeo. A che punto siamo?

Molto stranamente sui giornali italiani di oggi non c'è alcun commento circa la votazione alla Camera del provvedimento di legge relativo al mandato di cattura europeo. Tranne qualche quotidiano, la stampa italiana non si sta interessando adeguatamente al tema del mandato di arresto europeo. Eppure dovrebbe essere al contrario. Perbacco. Si tratta di una questione fondamentale circa l'efficacia giuridica di un provvedimento importantissimo che puo' essere preso da un giudice europeo per far arrestare qualche mascalzone che compie dei delitti in qualche paese europeo e poi si sposta in un altro paese dell'Unione per farla franca. Vedi per esempio il caso del terrorista rosso Cesare Battisti che, dopo essere stato condannato in Italia all'ergastolo per assassinio, si è rifugiato in Francia e la sta facendo franca in barba ai codici penali degli Stati. Sono perplesso e disorientato. Non capisco perche' su una materia cosi' delicata non c'e' alcun interesse da parte dei media italiani. Sembra di capire che, paradossalmente, il provvedimento e' passato in un ramo del Parlamento con il voto della maggioranza e il voto contrario dell'opposizione. La cosa mi puzza di bruciato. Ci deve essere qualcosa di insolito nascosta nelle pieghe del provvedimento. Non ho elementi per dare giudizi sul provvedimento cosi' come e' stato approvato. Dunque, mi astengo dal dare giudizi sulle forze politiche protagoniste del voto. Mi riservo di ritornare sull'argomento in seguito. Tuttavia qualche osservazioncella desidero comunque proporla.
"La Camera dei deputati ha approvato la legge sul mandato di cattura europeo. Il testo, che recepisce una decisione quadro varata nel 2002 dal Consiglio d'Europa, è stato approvato con 202 sì, 157 no e 30 astenuti. Hanno votato a favore Forza Italia, An e Udc. Contrari Lega, Ds e Margherita. Rifondazione, Comunisti italiani, Verdi e Socialisti democratici si sono astenuti. Il provvedimento dovrà ora passare al Senato".
Questo lo scarno commento di un'agenzia stampa. Su questa faccenda del mandato di arresto desidero essere chiaro.Sono e saro' contrarissimo a coloro i quali si opporranno in tutto o parzialmente al provvedimento. Anticipo che solo i disonesti potrebbero votare contro o limitare l'efficacia del provvedimento. Qui non e' in gioco un piccolo provvedimento nazionale. Qui e' in gioco l'onesta' politica e morale di chi crede che i farabutti devono essere perseguiti con tutta l'efficacia possibile e il solo tentativo di nascondersi dietro cavilli giuridici per impedire la possibilita' che possa essere incriminata una canaglia e' da bollare come strumentale e suscettibile di nascondere l'interesse privato e personale dei parlamentari manigoldi. E si sa che in Italia questi abbondano. Uomo avvisato è mezzo .... bollato di biechi interessi.

lunedì 10 maggio 2004

Una campagna elettorale all’insegna della parzialità e del settarismo

Siamo in campagna elettorale per le elezioni europee del 12 e 13 Giugno 2004. Dopo l’allargamento dell’Unione, da 15 a 25 Paesi, le elezioni del Parlamento europeo acquistano maggiore significato e importanza alla luce del futuro politico dell’Unione. Viviamo in un periodo di elezioni, cioè di bombardamento di messaggi elettorali, di comunicazione politica, di campagna pubblicitaria orientata a convincere, che altera la normalità della vita del cittadino. Se poi si ha anche un familiare ricoverato in ospedale le difficoltà di raccapezzarsi nell’universo della vita sociale e politica del paese aumentano. Camminando in città si possono vedere gli effetti della vistosa e rumorosa campagna mediatica perché le vie e le piazze sono piene di spazi pubblicitari dei candidati contenenti frasi ad effetto, slogan, promesse, impegni. Dico subito che tutta la pubblicità elettorale presente in questi giorni sulla stampa è ingannevole, perché disattende ciò che il cittadino si aspetta da una corretta campagna di informazione. Vediamo di che si tratta.
Su tabelloni, eccessivi nelle dimensioni ed esibizionistici nelle loro presentazioni, si parla di tutto tranne che dei programmi che il partito tal dei tali si propone di sviluppare nel futuro Parlamento europeo. Sembrerebbe che le elezioni europee non siano per niente differenti da quelle locali, siano esse regionali, provinciali o comunali. In entrambe si parla per slogan, di tutto e di più. Ma del programma di quel candidato non si parla di quale Europa si vuole realizzare, che tipo di Europa si intende proporre, quale modello di Unione si intende sostenere. Anzi. Si fa di tutto per nasconderlo con slogan che dicono tutto e il contrario di tutto. I partiti del centro-destra pubblicano quintali di notizie in cui il dibattito elettorale riguarda da una parte la cosiddetta Europa delle Nazioni, cioè un’idea di Europa limitata, superata e che fa puzza di vecchio; dall’altra si riferisce alla visione berlusconiana dell’Europa, cioè a una marmellata di paesi in cui dovrebbero convivere l’Inghilterra di Blair con la Turchia di Erdogan, i diffidenti svedesi con i popoli dell’ex URSS di Putin. Una confusione tremenda. Ma si sa che per il Presidente del Consiglio italiano l’Europa è una vetrina di immagine, di apparenza (ricordate lo scherzo con le corna in una foto dei leader europei?) per mettersi in mostra. Per il resto demagogia vecchia e in disuso. Non vi è molta differenza anche dall’altra parte, a sinistra. Rifondaroli comunisti, nuovi comunisti italiani, verdi e new global annaspano in un’altra marmellata, questa volta di color rosso ma anch’essa stantia che puzza di vecchio, di ideologico, con i soliti no al capitalismo e cose del genere. La musica non cambia anche con il triciclo, perché a tutt’oggi, non si è capito bene in cosa consista il modello di Europa che questo raggruppamento più moderato intende promuovere. Per fortuna che a rappresentare questo schieramento c’è un signore che di Europa se ne intende. Ha fatto il Presidente della Commissione per un mandato e, dunque, può parlare agli altri con voce competente. Speriamo che basti. Penso che tra tutte le marmellate di politica europea che si propongono in questo periodo questa del Partito di Prodi sia la meno rancida.

venerdì 7 maggio 2004

Confusione di ruoli e disorientamento

Nella scienza l’aumento del disordine è sinonimo di aumento di entropia, cioè di diminuzione della capacità di compiere un *buon* lavoro. Dunque, il disordine, la confusione, le inversioni di ruoli generano incapacità di produrre energia pregiata, impediscono il progresso e il miglioramento delle condizioni di vita di un sistema e veleggiano verso la degradazione. In Iraq si sta verificando una cosa del genere. Si sta procedendo su una via sbagliata in cui si stanno capovolgendo i canoni caratteristici e i tratti distintivi della società civile. Si credeva per esempio che gli USA avessero un esercito che realizzasse concretamente il fine di agevolare la creazione di una società democratica islamica. Si pensava cioè che l’esercito statunitense fosse costituito da gente dai comportamenti civili, in cui fossero al bando atteggiamenti disonesti e scorretti come l'uso della tortura. Al contrario, si credeva che il terrorismo islamico pensasse esclusivamente in chiave islamica, non occidentale, con schemi di comportamento totalmente diversi da quelli americani. Invece si è verificato il contrario, che ha dell’incredibile. I militari americani praticano in modo ripugnante la tortura che è una manifestazione tipica delle società primitive, mentre il terrorismo prodotto dal fondamentalismo islamico emette brutalmente delle taglie sulla vita dei militari occidentali come si faceva ai tempi del degradante e incivile West della storia americana. E come se non bastasse, in questi giorni, assistiamo al fatto che un anonimo artista padovano espone delle produzioni che considerarle *opere* è quanto meno azzardato, in cui un'opera d’arte contestata è rappresentata da tre manichini che rappresentano dei bambini impiccati in una piazza di Milano posti a penzolare a un'altezza di circa 5-6 metri. E qualcuno, come il Sindaco di Milano riesce ad applaudire alla trovata. Che spettacolo. Ma in che mondo viviamo?

martedì 4 maggio 2004

Rai, il Presidente Lucia Annunziata si dimette. Dunque?

«Mi dimetto, dice il Presidente della RAI, per sottolineare che i limiti del pluralismo sono stati superati e che questo Consiglio opera in condizioni di illegittimità». A provocare le dimissioni, tra i motivi principali, «una serie di nomine chiave per la gestione dell'azienda» proposte dal Direttore Generale di area di centro-destra.
A leggere la notizia cosi' come si presenta su tutti i mezzi di informazione non ci sarebbe da avere dubbi. Si dovrebbe trattare dell'ennesima perla di una maggioranza, quella di centro-destra, che secondo i sondaggi si trova in una situazione molto difficile nell'imminenza delle prossime elezioni europee. Pertanto ha deciso di forzare la mano per condizionare la prossima campagna politica. Tutto chiaro? Non proprio. Cosa c'è da dire di nuovo? Diciamo subito che nel mentre il centro-destra, come al solito, sta sbagliando in pieno, c'è da aggiungere che neanche il centro-sinistra ha le carte in regola. Il perchè riguarda il fatto che specularmente, alcuni anni fa, con l'allora Presidente della RAI, Dott. Roberto Zaccaria, se ne sono viste di cotte e di crude, addirittura peggio di quelle dell'attuale Consiglio di Amministrazione. Dunque, come la mettiamo? In una maniera molto semplice. Tutti, dico tutti dovrebbero *andare a casa*. Al posto di questi solerti Caporali, che non sanno fare altro che obbedire agli ordini di scuderia, dovrebbero essere nominati, non solo alla RAI ma in tutte le Istituzioni pubbliche, probi e onesti cittadini, con un solo requisito: quello di essere autonomi dal potere politico e di esercitare il loro mandato nell'interesse della collettività, e solo di questa. Ma qui siamo in Italia, in un paese i cui non è concepito, nè dalla sinistra, nè dalla destra, che un Consiglio di Amministrazione e un Direttore Generale siano autonomi e in grado di realizzare una conduzione esente da obbedienze di partito o di schieramento. In realtà, il pluralismo alla RAI non è mai esistito. Cambierà qualcosa? Sono scettico. Penso che sarà difficile trovare persone in grado di esercitare con onestà un lavoro indipendente e autonomo. Peccato che questo Paese sia così.

sabato 1 maggio 2004

Benvenuta nuova Unione Europea.

25 Paesi, uguali nella diversità. Si tratta di una grande opportunità per milioni di giovani che senza l'Unione Europea non avrebbero certezze nel loro futuro.
Grazie Europa.

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