domenica 30 maggio 2004


Assemblea della Banca d'Italia: fa ancora gli interessi degli italiani?

Non c'e' ombra di dubbio che se si afferma che la Banca d'Italia e il suo Governatore hanno rappresentato negli anni, anzi nei secoli, una istituzione importantissima per la Nazione a causa della loro infaticabile opera a favore dell'onestà e dell'interesse nazionale si dice una cosa sacrosanta che nessuno può smentire. Chi non ricorda un Governatore della Banca d’Italia, con la G maiuscola, che ha dato in pasto all’opinione pubblica la propria onorabilità per tutelare gli interessi nazionali di questa importante istituzione? Mi pongo una semplice domanda: adesso, in questi ultimi anni, si può dire la stessa cosa? In altre parole, l'attuale Governatore Fazio come ha operato e opera nella sua veste di Garante delle operazioni monetarie e finanziarie del Paese? Non sono un conoscitore delle questioni economiche e monetarie italiane, ma non faccio mistero delle mie perplessità nei confronti del dott. Fazio. Che sia una persona onesta o meno non sta a me dirlo. La presunzione di innocenza mi è chiara come parametro essenziale di giustizia che caratterizza il nostro ordinamento penale. Tuttavia, mi si consenta di dire solo che intorno alla figura dell'attuale Governatore aleggia una atmosfera di mistero. Dai suoi interventi criptici noi, non addetti ai lavori, non capiamo assolutamente nulla. Non capiamo se Egli opera a favore dei cittadini italiani pretendendo moralità, incorruttibilità e correttezza nelle operazioni finanziarie oppure, al contrario, se è stato un passivo Governatore che ha tollerato o subito la buona riuscita di certi scandali recenti come i tanti bidoni rifilati ai risparmiatori italiani del tipo Cirio, Argentina, Parmalat, Giacomelli e non so quante altre operazioni speculative analoghe. Non entro nella polemica con l'attuale Ministro del Tesoro perché sposterei la questione sul piano politico, che qui non ha ragion d’essere. Di sicuro però posso dire di aver notato due cose. La prima è il suo fervore religioso, cattolico che lo segnala come paladino della spiritualità. Non ho dubbi che quanto fa trasparire in pubblico sia vero. Meno sicuro mi sento nel dare un analogo giudizio sull'altro aspetto della sua personalità che riguarda la mancanza di coraggio professionale. "Buttiamo giù la maschera e diciamoci la verità", dice ad un certo punto una bella canzone napoletana: non ha mostrato coraggio nel difendere i piccoli risparmiatori. Non solo non ha negato il suo no deciso a questi signori della speculazione nazionale, ma addirittura in un suo intervento che ho ascoltato con le mie orecchie ebbe a dire che l’intero ammontare delle perdite degli italiani era "soltanto" di qualche miliardo di euro. Capite? Per un pensionato che non riesce ad avere dieci euro di aumento all’anno nella sua pensione cosa volete che siano alcuni gigaeuro? Shakespeare e Totò avrebbero detto: che ci sia del marcio in Danimarca?

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