giovedì 27 maggio 2004

La visita di Bush e la ricorrenza dell’arrivo degli americani a Roma nel ’45.

Il fatto politico del giorno è la preparazione della celebrazione della imminente ricorrenza dell’arrivo dell’esercito statunitense in Italia nel ’45 a salvarci dall’occupazione nazista. La sinistra dice ripetutamente che alla luce dell’occupazione militare americana in Iraq vale l’equazione "USA=Germania nazista". Mi chiedo: è corretto considerare gli americani come se fossero dei nazisti? E’ evidente, dice la sinistra, che il problema non è se gli americani siano nazisti o meno. Il problema è politico, visto che stanno occupando il territorio iracheno con la forza e atteso che si stanno comportando con i prigionieri come si comportarono a suo tempo le SS. Dunque, a maggior ragione vale la eguaglianza matematica di cui sopra. Fin qui le dichiarazioni. A mio modesto parere il fatto politico grave del centrosinistra non è che si critichi la politica del presidente statunitense. Il fatto politico grave è che si prende a pretesto questa antipatia per lasciare campo libero all’antiamericanismo come ideologia e collante tra gli estremismi di sinistra, producendo una forzatura che ha il solo scopo di mostrare una unità di intenti tra i partiti del centrosinistra che in politica estera non vi è e non vi sarà mai. Far vincere a sinistra Bertinotti con il suo piccolo 5% è la stessa cosa che far vincere a destra Bossi con il suo striminzito 3%. Pater, remitte illis, quia nesciunt quid faciunt.

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