Nella scienza l’aumento del disordine è sinonimo di aumento di entropia, cioè di diminuzione della capacità di compiere un *buon* lavoro. Dunque, il disordine, la confusione, le inversioni di ruoli generano incapacità di produrre energia pregiata, impediscono il progresso e il miglioramento delle condizioni di vita di un sistema e veleggiano verso la degradazione. In Iraq si sta verificando una cosa del genere. Si sta procedendo su una via sbagliata in cui si stanno capovolgendo i canoni caratteristici e i tratti distintivi della società civile. Si credeva per esempio che gli USA avessero un esercito che realizzasse concretamente il fine di agevolare la creazione di una società democratica islamica. Si pensava cioè che l’esercito statunitense fosse costituito da gente dai comportamenti civili, in cui fossero al bando atteggiamenti disonesti e scorretti come l'uso della tortura. Al contrario, si credeva che il terrorismo islamico pensasse esclusivamente in chiave islamica, non occidentale, con schemi di comportamento totalmente diversi da quelli americani. Invece si è verificato il contrario, che ha dell’incredibile. I militari americani praticano in modo ripugnante la tortura che è una manifestazione tipica delle società primitive, mentre il terrorismo prodotto dal fondamentalismo islamico emette brutalmente delle taglie sulla vita dei militari occidentali come si faceva ai tempi del degradante e incivile West della storia americana. E come se non bastasse, in questi giorni, assistiamo al fatto che un anonimo artista padovano espone delle produzioni che considerarle *opere* è quanto meno azzardato, in cui un'opera d’arte contestata è rappresentata da tre manichini che rappresentano dei bambini impiccati in una piazza di Milano posti a penzolare a un'altezza di circa 5-6 metri. E qualcuno, come il Sindaco di Milano riesce ad applaudire alla trovata. Che spettacolo. Ma in che mondo viviamo?
venerdì 7 maggio 2004
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