sabato 15 maggio 2004

Dare ai giovani italiani una istruzione di qualità.

Oggi sciopero contro il Ministro della Pubblica Istruzione per protestare contro il programma di politica scolastica del governo di centro-destra. Come se il problema della qualità dell'istruzione in Italia dipendesse dal colore del governo. E' dal 1970 che si susseguono governi di tutti i colori: democristiani, socialisti, monocolori, tecnici, di centro-sinistra, di centro-destra e mai si è realizzata una sola vera legge a favore della scuola. E' ridicolo come si tenta di prendere in giro i cittadini cercando di far capire che se la scuola non va è colpa del governo di turno. Abbiamo, viceversa, potuto verificare che sia con i governi di centro-sinistra (Ministro della P.I. Berlinguer), sia con il governo di centro-destra (Ministro della P.I. Moratti) il governo della scuola è stato un disastro. L'istruzione ormai è diventata distruzione, i compiti della scuola sono diventati sempre più globali, i docenti sono sempre più inaffidabili, i dirigenti scolastici pensano solo al contratto dirigenziale a pieno titolo, i sindacati sono preoccupati solo di avere più potere nelle varie commissioni scolastiche per spartirsi meglio le cariche e le famiglie sono interessate solo a parcheggiare i loro figli a scuola il mattino e di non averli fra i piedi nella rimanente parte della settimana. Purtroppo, questa è la scuola di oggi, che i nostri politici hanno voluto. Tutto il resto è ridicolo. Sono bugie e menzogne ripetute. La polemica politica tra i due schieramenti trova la sua maggior giustificazione proprio sul terreno della politica scolastica. E allora giù, a polemizzare sterilmente per una piccola e inutile soddisfazione contro l’avversario. Ma avete assistito a un confronto sui temi della scuola tra due politici dei due schieramenti? E’ una pena assoluta. C’è da vergognarsi. La scuola italiana attuale non ha più nulla in comune con quella di una volta. Produce solo una enorme quantità di pseudo-diplomati, che nella maggior parte dei casi non sanno né parlare, nè scrivere correttamente in italiano e non conoscono nemmeno i fondamenti delle discipline che avrebbero dovuto studiare per cinque lunghi anni alle superiori. Lo dicono tutte le indagini internazionali effettuate sulla scuola italiana. Le ragioni che hanno portato a questo disastroso stato di destrutturazione della cultura scolastica sono molteplici e hanno molte cause. Ne cito solo una tra le tante. L’ostinazione con la quale il Ministro, i pedagogisti, i filosofi, i politici improvvisati cosiddetti esperti di cose scolastiche e, in generale, tutti i notai e gli azzeccagarbugli del potere scolastico, perseguono l’obiettivo di considerare al centro dell’apprendimento e come unico soggetto dell’educazione lo studente, escludendo sistematicamente dai processi decisionali e gestionali gli insegnanti. Come dire che a decidere programmi, metodi, didattiche e, in generale, le filosofie dell’educazione sono tutti i soggetti possibili tranne gli insegnanti, i quali devono soltanto obbedire. Questo fatto mi ricorda quell’aneddoto secondo il quale lo Zar della Russia, avendo preso atto del disastro in cui versava nell’Ottocento l’insegnamento della matematica in quel grande paese, decise che si doveva introdurre l’insegnamento della geometria a scuola. Però, aggiunse subito dopo, senza dimostrazione dei teoremi! L'Italia se ne accorgerà in futuro che la demagogia dei partiti di centro-sinistra e di centro-destra ha impoverito drammaticamente l'intero paese. "Ma mi faccia il piacere" diceva Totò.

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