venerdì 25 novembre 2011

Tragedie e pseudodemocrazia.

Abbiamo ascoltato il grido di dolore di molta gente colpita dalle piene dei fiumi. In particolare vogliamo ricordare qui la tragedia subita nel messinese dai cittadini di Giampilieri prima e Saponara e Barcellona Pozzo di Gotto dopo. Molti alluvionati hanno protestato contro le Autorità locali colpevoli, a loro dire, di essere rimasti inerti o addirittura assenti durante i brutti momenti della catastrofe. Questo il fatto che commenteremo senza peli sulla lingua. Ci dispiace che questi cittadini non siano stati aiutati dagli organi locali preposti (Comune, Vigili del fuoco, Protezione civile, ecc..) nei momenti di grande paura vissuti durante gli straripamenti dei fiumi. In altre città al nord, al contrario, le Autorità locali hanno fatto miracoli nell’aiutare la popolazione. Dobbiamo dire a questo proposito con franchezza che la maggior parte dei cittadini che hanno protestato sono tra coloro che con i loro voti hanno permesso di eleggere nei loro territori le persone sbagliate ai posti di comando. Nel messinese c’è da sempre la più sconcertante e colpevole corresponsabilità dei cittadini all’amministrazione della cosa pubblica. In pratica, la fuga dalle responsabilità della popolazione di questa provincia è quanto di peggio si possa immaginare in materia di diritti civili. Queste responsabilità riguardano sia l’azione delle autorità politiche preposte ai ruoli chiave della società di quel disgraziato territorio, sia i cittadini medesimi. Per quanto riguarda i primi è opinione comune che essere eletti Sindaco, Assessore, Presidente della Provincia, Capo dei servizi sanitari, Protezione civile, ecc.. , vuol dire in breve ricevere una “delega in bianco” a fare i propri interessi nel sistemare i familiari e gli amici nei pochi posti pubblici disponibili e a pretendere prebende, favori e tangenti in ogni occasione. Dall’altro lato, abbiamo dei cittadini che non sono veri cittadini ma “pseudo cittadini” che si rifiutano di eleggere politici nuovi, onesti e intraprendenti in grado di sradicare il ruolo subalterno degli elettori al servizio del potente di turno e/o del capo mafia della zona. C’è un circolo vizioso tra eletti ed elettori, realizzato con voti di scambio e favori reciproci ai danni dei più deboli, che si concretizza con il sottrarre risorse per prevenire disastri come quelli in oggetto. Questi cittadini, se vogliono, possono cambiare le cose. Possono modificare, se lo desiderano, il percorso sciagurato dell’involuzione della loro società che li ha portati allo stadio più basso della civiltà. Ma non lo faranno, perché essi sono parte integrante del cancro incivile della loro società e tutto rimarrà come prima e come sempre.

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