sabato 25 agosto 2012

Condanne miti e società aperte.


Condannato a 21 anni di carcere il norvegese Anders Behring Breivik. Dunque, si è concluso il processo col quale la magistratura norvegese ha riconosciuto colpevole questo estremista di destra che ha fatto la strage di Utoya uccidendo 77 persone e ferendone più di 200. La magistratura ha dato il massimo della pena prevista dalla legge norvegese. Questo il fatto. Il nostro commento è semplice quanto inflessibile. Ventuno anni a un tizio che ammazza 77 persone e ne manda in ospedale altri 200 sono troppo pochi. Il Parlamento norvegese dovrebbe cambiare la legge, perché non è ammissibile che un estremista mascalzone uccida 77 innocenti, faccia una dichiarazione in cui afferma che avrebbe dovuto ammazzarne di più e poi venga condannato ad appena 21 anni. Un tizio del genere con una coscienza corrotta e depravata da criminale nazista, che si è messo sotto le scarpe il valore della vita di centinaia di persone, avrebbe dovuto essere condannato all’ergastolo. Altro che! La società norvegese è una di quelle società cosiddette aperte e comprensive. Ci va bene. Noi siamo per le società che funzionano e quelle scandinave funzionano molto meglio delle nostre. Da molti punti di vista sono invidiabili. Ma che possa dirsi giusta una sentenza del genere è quanto meno crudele, soprattutto nei confronti delle vittime. L’idea della inviolabilità e della sacralità della vita umana, i valori del diritto alla vita vengono prima di tutti i buonismi del mondo. Questo concetto deve essere chiaro altrimenti è finita. Il concetto di equità porta a concludere che questa sentenza, che riconosciamo è stata presa sulla base dell’attuale codice penale, deve rimanere come un simbolo per evitare che si verifichi di nuovo un cattivo esempio del genere. Ripetiamo che a nostro parere il Parlamento norvegese dovrebbe al più presto intervenire per aumentare la pena in caso di stragi. A guardare questo Breivik nella foto siamo dell’opinione che ha una faccia da prendere a schiaffi per settantasette volte sette. Chi ripagherà del dolore subito le famiglie di ben 77 innocenti?

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