venerdì 31 agosto 2012

Fango e inconsistenza.


L’«operazione ricatto» al Presidente della Repubblica, ovvero la campagna denigratoria lanciata per prima da Di Pietro, Maroni e Travaglio e adesso dal settimanale berlusconiano Panorama contro Napolitano, ci fa provare disgusto. L’avversione, lo ammettiamo, l’abbiamo provata per prima con Berlusconi e il suo berlusconismo, per il semplice motivo che essa è derivata da un lato dalla disillusione che il Cavaliere ha prodotto in noi per la sua grama e vuota politica che ha trasformato l’agone politico in una guerra senza fine tra nemici e non tra avversari. Dall’altro per avere dato il via libera alle campagne denigratorie contro i suoi nemici con lo strumento della stampa asservita, direttamente e non, al suo potere di Editore, come Il Giornale, Libero e adesso Panorama. In questo momento delicatissimo della vita dell’Italia, invece di produrre sostegno politico all’azione di Monti lui che fa? Permette di dire a questo “novello Feltri”, certo Giorgio Mulè, una gran quantità di false insinuazioni. A tipi del genere noi preferiamo l’indifferenza, consapevoli che chi infanga non merita attenzione. Costui credeva di avere successo con il Cavaliere e invece gli ha procurato caduta e lussazione.

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