venerdì 19 settembre 2014

Le divergenze dopo i silenzi.


La notizia della settimana è una bomba a orologeria seminascosta. Il cardinale Scola ha criticato papa Francesco in merito alla comunione ai divorziati. In altre parole il Cardinale di Milano, ovvero colui che nell'ultimo conclave è entrato Papa ed è uscito cardinale, ha bacchettato Francesco togliendosi un sassolino dalla scarpa. Per i tempi biblici della chiesa cattolica e per le modalità relative al dissenso che in genere si manifesta più con il silenzio ripetuto che con la esplicita critica possiamo dire che se non siamo allo scontro poco ci manca. Sembra che il Cardinale Scola non sia solo. Ha altri quattro cardinali battaglieri al suo fianco e sembra altresì intenzionato a non mollare l’occasione. Scola ha fatto capire che il rifiuto della comunione ai divorziati non è una punizione ma è l’offerta di un percorso di vita in positivo con l’esplicita indicazione di un corridoio da percorrere molte volte in grado di abituare i divorziati a riavvicinarsi ai valori evangelici posti come obiettivo da conseguire durante il percorso. La nuova ditta, pardòn il nuovo gruppo si sta compattando con incontri avvenuti nelle diocesi lombarde, dove tra un risuttin alla milanés e un po’ di gurgunzöla dolce al posto della frutta l’ex docente di dottrina teologica di Silvio Berlusconi porta a cena i colleghi cardinali per decidere la strategia con la quale mettere in difficoltà papa Francesco. Il cardinale di Milano, ex referente di “Comunione e Liberazione”, non si rassegna. Con la caduta di Berlusconi si è mantenuto in forma lanciando sistematici cinguettii su twitter nei quali l’amore cristiano è posto al centro dell’interesse teologico. Naturalmente non compare mai alcuna accusa diretta contro il papa. Ci mancherebbe altro. Mica lui è sudamericano. Lui è conterraneo di Alessandro Manzoni, autore di quel romanzo milanés de "I Promessi Sposi" dove ci piace ricordare i si dice e i non si dice del padre Provinciale e le altrettante sottintese richieste del conte Zio di trasferimento di padre Cristoforo. Dobbiamo temere qualcosa? Biblicamente e con molta lentezza diciamo al nuovo ed eccezionale Papa di fare attenzione agli amici, perché dai nemici ci si può difendere mentre dagli amici assolutamente no.

1 commento:

Giancarlo ha detto...

Ho appena letto una bella frase " I muri sono fatti per abbattere dividere confinare, credo che al di la delle convinzioni religiose quello che impera in certe menti sia proprio questo , la divisione il confine. Non sarà , forse, questo Papa ad abbattere la muraglia che i secoli ed i filosofi cristiani hanno costruito , forse la scalfirà, ma vivaddio credo che sarà molto difficile. Il divorzio è già contemplato, a certi costi, dal diritto canonico, eppure malgrado i molteplici casi di abuso si continua a ritenerlo il solo ammissibile. Uno dei primi atti ufficiali del cristianesimo fu quello di entrare nella camera da letto, si fecero regole e si dettarono norme alcune delle quali ancora in vigore , l'atto sessuale deve essere finalizzato alla procreazione mai disperso. I secoli passati ci hanno fatto conoscere come i grandi rappresentanti del clero, sia Papi che Cardinali, hanno rispettato le regole , che pure hanno valore per gli altri. Ma questo è altro discorso , anche se rappresentativo di una certa ipocrisia. Sarà anche per questo, forse, che in Europa sono nati movimenti con Calvino e Lutero

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