La telenovela del programma comune di M5s e Lega è giunta alla fine dell’ultima puntata. Alla fine di quasi tre mesi di altalenanti saliscendi si è finalmente capito cosa bolliva in pentola: l’uscita dall’euro.
Lega e M5s, infatti, hanno concordato segretamente un progetto di governo che aveva come obiettivo l’abbandono dell’eurozona.
Di questo obiettivo si sono guardati bene dal comunicarlo e lo hanno accuratamente nascosto durante l’intera campagna elettorale.
Per correttezza hanno parlato di necessità di andare in Europa e ridiscutere i trattati ma non di uscire dall'euro.
La storia è semplice e consiste di due aspetti.
Il primo: nonostante le ripetute e insistenti domande nel corso di numerose interviste entrambi non hanno mai detto chiaramente di voler abbandonare la moneta comune.
Il secondo: non hanno mai detto di aver in qualche modo studiato e costituito un prospetto per attuare questo passaggio.
In altre parole hanno mentito clamorosamente agli italiani e a tutti gli elettori. Mentito spudoratamente sulle proprie intenzioni, e mentito in conclusione sulle conseguenze di questa scelta tenuta accuratamente occultata. La prova della menzogna è nei documenti e nel programma di governo tenuti nascosti.
E così il “governo del cambiamento” è stato un trucco per gettare fumo negli occhi sulle vere intenzioni che riguardano una pura e semplice operazione di occupazione di potere e di cariche. La coppia grillino-leghista l’ha fatta grossa e merita il disprezzo che si deve avere nei confronti degli imbroglioni.
Nel frattempo lo spread è più che raddoppiato e l’Italia dovrà pagare circa 60 miliardi in di più (nella speranza che lo spread si fermi) per coprire l’emissione di nuovi titoli di stato in scadenza.
lunedì 28 maggio 2018
Dal programma del cambiamento all’ideologia dell’imbroglio.
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