sabato 23 luglio 2005


Chi fugge e chi affronta il nemico.

In condizioni normali una notizia come quella che segue non l’avremmo nemmeno presa in considerazione. Tuttavia, in un periodo di tensione internazionale com'è quello attuale, in cui è necessario far capire ai terroristi che i loro gesti di vigliaccheria non ci piegheranno mai, forse una parolina è da ritenere opportuna. La squadra di calcio dell’Inter, a seguito degli attentati di Londra del 7 Luglio, decide di non andare a giocare in Inghilterra per timore di attentati. Il Sindaco di Londra, Ken Livingstone, che il giorno dopo lo scoppio degli ordigni non ha avuto paura di dare l'esempio viaggiando in una carrozza della metropolitana londinese, venuto a conoscenza della decisione ha detto che si tratta di una scelta "veramente stupida". Questo il fatto. E passiamo alle opinioni. Dunque, vediamo un po’ di cosa si tratta. Dei narcisi strapagati calciatori di calcio della “Milano da bere” se la sono fatta addosso e dichiarano di non sentirsi sicuri di giocare a calcio in uno stadio inglese. Pensate un po’. Le signorine milanesi, ma potevano benissimo essere romane o torinesi (non sarebbe cambiato nulla), temendo qualche vendetta islamica si sono fatte la pipì addosso ed hanno avuto paura. Probabilmente il Sindaco di Londra ha sbagliato a fare la sua dichiarazione. A nostro giudizio è stato troppo morbido con le signorine dalle scarpine d’oro e doveva chiamarli con il loro vero nome: dei pusillanimi. Ma è arcinoto che con gli inglesi la differenza è sempre la stessa, oggi o nel 1943: i nostri fuggono e quelli affrontano il nemico. Tutto qua. Quanto alla possibilità che qualche anglofilo si dichiari indignato e dica che si vergogna di essere italiano, per favore evitiamo le iperboli. Qui non si tratta di italiani si, italiani no. Si tratta solo di imbelli e ipercoccolati giocatori di calcio che non meritano alcuna attenzione.

P.S. Dopo quattro giorni di ritardo, veniamo a conoscenza che il Presidente Moratti, rendendosi conto di sfiorare il ridicolo, ha accettato di proseguire il tour in Inghilterra, affermando che tuttosommato si poteva fare. Bene diciamo noi. Meglio tardi che mai!

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