sabato 29 aprile 2006

Eletto il Presidente della Camera: è il “comunista” Bertinotti.

A margine della elezione del Presidente della Camera dei Deputati ci sentiamo di offrire una possibile lettura politica dell’evento. Naturalmente secondo la nostra opinione.
Dunque, l’Italia ha, come nuovo Presidente della Camera, un comunista. Nessuno ha nulla da ridire sull’onestà dell’individuo. Lo conosciamo come uomo probo e non abbiamo dubbi. Ci sentiamo tuttavia di affermare che nella cattolicissima Italia non pensavamo mai che venisse eletto un comunista. E che comunista! Un comunista di Rifondazione, cioè dell’estrema sinistra, massimalista e non riformista. Questo giudizio, si badi bene, non è un sovvertimento della realtà, o una menzogna: è la verità. E veniamo al problema politico. Come è stato possibile questo avvenimento? E soprattutto, chi è stato il responsabile di questo infausto accadimento? Una sola persona: il Presidente del Consiglio uscente Silvio Berlusconi. Diciamo la verità, se questo è stato il risultato dell’operazione elettorale del Cavaliere allora si è trattato di una autentica Waterloo berlusconiana. E’ perfettamente inutile che il Cavaliere di Arcore si sbracci dicendo che Lui ha vinto, che ha il partito di maggioranza relativa e che ha preso più voti di tutti. Il fatto è un altro ed è completamente diverso. La politica berlusconiana, come risultato, ha portato il paese ad estremizzare le posizioni dei due raggruppamenti. E la conclusione di questa politica voluta fortemente da Berlusconi è una radicalizzazione dello scontro ideologico fra i due blocchi: da una parte l’estremismo di Rifondazione comunista, del Partito dei Comunisti d’Italia, degli estremismi dei movimenti, ecc. Dall’altra, l’estremismo dei cani da guardia dei leghisti ovvero degli "egoisti del Nord", dell’intransigenza degli interessi dei possessori della partita IVA e, last but not least, della destra sociale post-fascista di An e della Mussolini. Ecco a cosa ha portato l'"intelligente politica" di Berlusconi : ha portato al fallimento della politica di moderazione e all’ascesa dell'estremismo delle posizioni. Cosa dire di più? Un vero fallimento. Berlusconi non lo riconoscerà mai, ma è così. Montanelli lo aveva previsto: noi ne siamo testimoni.

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