mercoledì 26 novembre 2014

Ebraismo e islam: si vuole continuare a far finta di niente?


Non se ne può più. A cicli temporali sempre più brevi la contrapposizione violenta tra i due popoli, l'ebraico e il palestinese, continua inesorabilmente a crescere. Non si contano più i fatti che creano nell'opinione mondiale sconcerto, angosce e preoccupazioni. Il livello dello scontro tra i due popoli ha raggiunto picchi di inaudita violenza e urge correre ai ripari. La comunità mondiale finora non ha mai voluto aiutare i due rivali, veri e propri nemici, a risolvere il problema. Per ragioni più o meno legate a interessi politici, strategici, militari, economici e di potere lo scontro non solo non è diminuito ma addirittura è aumentato. Ne sono testimoni gli ultimi fatti relativi sia al lancio di centinaia di missili terra-terra da parte di Hamas e sia il tentativo dell’attuale premier israeliano Netanyahu di sfruttare, per ragioni elettorali, nientemeno che il cambiamento della Costituzione israeliana nel punto che dovrebbe togliere la parità di diritti ai cittadini non ebrei. Che vogliamo fare noi europei far finta di niente e continuare nella politica ottusa dello struzzo? Lasciamo stare gli USA che non hanno mai voluto risolvere il problema, soprattutto nei decenni passati quando avevano il monopolio mondiale della politica dopo la caduta del muro di Berlino, lasciamo stare anche la proposta, la meno sbilanciata di tutte, della monarchia dell’Arabia Saudita, ma l’Europa, la famosa Unione Europea come mai è stata latitante e continua a latitare? Cerchiamo di fare chiarezza. Partiamo come premessa dall’idea che il problema è veramente di difficile soluzione per la evidente ragione che ci sono di mezzo due religioni, di quelle che non scherzano in fatto di ideologia e di fanatismo, che sono l’ebraica e la musulmana. In periodi molto lontani anche quella cattolica è da considerare fra queste. Si sa che quando ci sono conflitti teologici la ragione smette di essere presente nelle menti anche di persone veramente equilibrate. Dunque, il vero problema sta qui. Se si vuole iniziare veramente a risolvere il problema si deve cercare di trovare una proposta prescrittiva al di fuori della religione da imporre ai due contendenti, basata su due Stati, due Popoli e una sola Pace che deve essere fatta propria dalle organizzazioni internazionali, in primo luogo dalle Nazioni Unite e a seguire da tutte le altre. Noi siamo del parere che se USA, Cina, UE, Russia, Leghe e Organizzazioni variegate di tutti i continenti, si mettessero d’accordo su una soluzione equilibrata che partisse dall’idea che la contrapposizione è dannosa per il mondo intero e che entrambi devono (non dovrebbero) cedere qualcosa e “pagare pegno” abbandonando convincentemente alcuni valori a loro parere “non negoziabili”, la soluzione è a portata di mano e tutto cambierebbe. Dunque, qui ci sono responsabilità precise di tutti gli Stati che non vogliono risolvere il problema. In questo caso, per favore, si assumano le loro responsabilità. Noi speriamo che l’UE attraverso il suo Alto rappresentante per la politica estera se c’è” batta un colpo” e si dia da fare per introdurre la questione e far imporre, ripetiamo, imporre ai due soggetti riottosi, ottusi, ostinati, litigiosi, nemici della pace mondiale, la Risoluzione che l’ONU dovrebbe imporre. Sia chiaro: noi non siamo né a favore del governo palestinese, né a favore del governo israeliano. Anzi, siamo contro entrambi perchè la loro semiticità invece di essere un valore è purtroppo un ostacolo. Noi riteniamo che i due governi, con i loro "capi e capetti" politici, siano responsabili della continuazione di una guerra che fa male a tutti, anche a noi stessi che scriviamo queste poche righe. E’ da anni che desideriamo andare per turismo a visitare il loro bel paese, a portare loro la nostra simpatia e la nostra amicizia per le loro belle tradizioni che si riferiscono alle loro lingue, alla loro laboriosità, alla loro musica, alla loro arte, alla loro narrativa, alla loro cucina, alla loro gastronomia e a tutto ciò che entrambi hanno fatto e potrebbero fare benissimo in più nel mondo della cultura, delle lettere, delle scienze, proponendo una quantità enorme di conoscenze e di prodotti di cui noi europei e dell’intero pianeta siamo affamati. Invece che fanno? Ci propinano sempre più violenza, cieca contrapposizione, brutalità, maltrattamenti di tutti i tipi e fanno vincere i peggiori istinti fatti propri nei loro paesi dagli estremismi che tengono in ostaggio il mondo. Ma possibile che gli organismi internazionali e la nostra UE siano così ciechi? Noi siamo a favore di due popoli, due Stati e una sola pace, una pace vera non da furbetti. Al rifiuto dei due duellanti di accettare l’imposizione internazionale della pace si facciano seguire sanzioni terribili ai due popoli, non a uno solo, isolandoli entrambi dal contesto mondiale. Provare per credere.

1 commento:

Giancarlo ha detto...

Una parola chiara, finita come ormai è dato universalmente riconosciuto , la guerra fredda, terminata la contrapposizione dei blocchi , così come l'abbiamo conosciuta quale è la ragione ostativa alla soluzione del problema ?
Se vogliamo tornare all'origine scopriremo che la prima risoluzione dell'Onu dichiarava legittima, cosa condivisibile, la nascita dello Stato di Israele, non dimentichiamo che la zona era sotto influenza inglese,i quali ebbero degli ufficiali che perirono sotto le bombe che i partigiani ebrei posero nell'hotel King David, l'emigrazione, o se vogliamo il ritorno degli ebrei in palestina fu un fatto, da un lato spontaneo dall'altro ben organizzato dalle sempre forti organizzazioni ebraiche. Che il desiderio fosse legittimo nessuno non potrà mai essere disconoscerlo ! L'organizzazione delle Nazioni Unite si occupò in una delle sue prime riunioni e stabilì che il popolo ebraico aveva il diritto ad una propria terra l'indicazione che diede fu che avrebbe dovuto convivere con quelli che erano gli abitanti della stessa , ovvero i palestinesi, i quali rammentiamolo fino a quel momento non erano considerati un popolo al pari degli egiziani o libanesi. Non fu applicata quella risoluzione perchè si scoprì che i palestinesi erano la maggioranza della popolazione, quindi paradossalmente una nazione chiamata Israele avrebbe avuto abitanti ebrei in minoranza ! Chi appoggiò la decisionedi non rispettarla, furono gli Usa i quali , a quel tempo avevano bisogno di un valido alleato in medio oriente. Alleato che non fosse il solito califfato o sultanato o piccolo reame da ricordo medioevale. Aggiungiamo, per concludere il corollario che la religione sia dall'una che dall'altra parte aggiunta al nazionalismo, che non dimentichiamolo non è appannaggio della destra, solamente, ma fa parte di un messaggio genetico al quale tutti , chi più e chi meno risponde in determinati momenti. La miscela in se non poteva che portare a disastri, cosa puntualmente avvenuta ! In occasione ,e solo in quella disgraziata occasione , si è sentito un Presidente Usa dichiarare maturo il momento della soluzione palestinese, rammentate l'11 settembre, con il disastro delle torri ? Dopo la real politik si è piegata alla politica di comodo, quella che dimentica tutto per rimandare, insomma chi ha dato ha dato. La metastasi si è sviluppata, e come lei giustamente scrive , la responsabiltà è di tutti gli attori, vi sono livelli diversi però ammettiamolo e questi non possono essere sottaciuti. Non ci vuole certo un fine politologo per rendersene conto, quello che vediamo è il risultato di politiche cieche, di incapacità e, perchè no, di complicità dettate dalla forza che le organizzazioni ebraiche hanno negli Usa , la loro forza economica è quella che determina la ascesa o la caduta di una Presidenza, e questo non è certo il viatico giusto per avere le mani libere a scelte che non sono condivise.

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