martedì 9 dicembre 2014

Mondo de che”? Era tutto prevedibile e denunciabile.


Vergogna per i recenti misfatti della capitale. Dovrebbero tutti vergognarsi. Noi l’avevamo previsto e lo abbiamo sempre denunciato. Ma andiamo per ordine. Scrive ieri l'altro Galli della Loggia sul CdS : "Non è più Tangentopoli, ormai. È Mahagonny, la città immaginata dalla fantasia di Brecht e Weill dove è legge l’assenza di legge […]. Non è più, insomma, la collusione dell’epoca di Mani pulite tra industriali senza scrupoli e politici pronti a vendere e a vendersi. Ormai è l’intreccio sempre più organico tra politica, amministrazione e malavita. È - si direbbe - la fase immediatamente precedente la conquista del potere direttamente da parte del crimine”. Parole terribili e spaventosamente vere. Inizia così - e termina peggio - l'articolo di Galli della Loggia, dal titolo "Mafia capitale e le chiacchiere degli smaliziati". Consigliamo ai molti strabici e disattenti presuntuosi della politica, che risultano spesso anche smemorati, di leggere attentamente l’articolo - che ha preso spunto dall’opera musicale teatrale scritta nel 1930 da Bertoldt Brecht - perché ci sono interessanti considerazioni cui fare riferimento circa l’ipocrisia di tutti coloro che hanno sempre affermato che era irrispettoso parlare male di Roma e dei romani, come abbiamo fatto noi per più di un decennio su questo blog. A chiare lettere abbiamo sempre denunciato che era eticamente discutibile e moralmente riprovevole il modo in cui i politici romani “cucinavano” i cittadini a fuoco lento, saccheggiando il loro diritto ai servizi. Noi, inascoltati, lo avevamo previsto, almeno dal 2003 quando nacque questo blog, mettendo “nero su bianco”, con prove scritte inoppugnabili. E adesso, che cosa dovremmo dire a proposito di Lor Signori, a proposito cioè del fatto che dal nostro blog - da più di undici anni - abbiamo sempre denunciato l’immoralità di una città e della sua classe dirigente politica, imprenditoriale e dirigenziale che era là davanti agli occhi di tutti mentre nessuno, colpevolmente, vedeva nulla? Basterebbe leggere alcune decine di nostri post, perfettamente rintracciabili nell’indice e si avrebbe la diretta conferma che la nostra critica ai romani e a Roma era veritiera. In questo blog l'intestazione dice tutto. In essa abbiamo scritto ciò che potete leggere direttamente con i vostri occhi. E’ sufficiente che alziate gli occhi sulla parte alta dello schermo e troverete il "programma" del blog. Tra l’altro abbiamo scelto queste parole perché sono la sintesi della disonestà romana della capitale. Quando affermiamo che questo blog assicura nelle sue pagine "il disprezzo per i disonesti “ e che è “molto forte anche il desiderio di fustigare i costumi degli italiani e di censurarne i comportamenti incivili e delinquenziali" diciamo che in questa immensa cloaca che è la città di Roma avevamo intuito tutto fin dall’inizio e che ”i mondi di sopra, di mezzo e di sotto” non sono altro ciò che noi denunciavamo! Aggiungiamo che avevamo le idee così chiare circa il modo in cui si comportava l’intero establishment di Roma (i cui elementi per inciso hanno sempre fatto finta “de gnente”) che abbiamo dato a due gruppi di post (etichette) i nomi di "malcostume" e di "romani". Andate a leggervi alcuni di questi post e troverete l’oggetto delle nostre critiche. Adesso però tutti gli inquisiti (politici, rettori, comandanti dei vigili, geometri, funzionari comunali, manager di Ama, Atac, Eur Spa,etc.) hanno “sorprendentemente” fatto cadere dalle nuvole Lor Signori , facendo dichiarare loro che era impossibile immaginare la gravità dei fatti scoperti dalla magistratura. Tutti questi post parlano di Roma e dei maneggioni romani, con le loro corti di parenti, che hanno confermato il degrado e l’immoralità dei politici e dei loro sodali dirigenti delle municipalizzate che noi abbiamo giudicato per quello che erano: un colossale sistema di profittatori e parassiti che rubavano alla collettività i soldi pubblici con i quali si sarebbe potuto risolvere il deficit di servizi a Roma che noi lamentavamo. Ecco un piccolo esempio del campionario di post pubblicati : 27nov2008 / 30dic2008 / 25mar2009. Adesso tutti sono diventati dei Robespierre. Adesso, non prima. Improvvisamente i romani hanno scoperto l’etica. A nostro parere ne dimenticheranno il significato appena i media caleranno il sipario su questa squallida storia. Purtroppo.

1 commento:

Giancarlo ha detto...

Lei è ammirevole , nel suo ottimismo, l'etica di cui parla non è stata scoperta, nella maggioranza dei nostri concittadini, mi permetta di non chiamarli Romani, sono altra cosa, l'etica di cui parla è cosa che non si scopre improvvisamente, la si ha o no! Quindi aspettare il rigurgito di etica che si smorza appena il clamore è passato è un segno di ottimismo, debole, che io non ho. Ho scritto in altre occasioni, che il detto quello che non fecero i barbari...dovrebbe essere rivisto con la modifica sostituendo al nome Barberini, prima presente, con il nome Alemanni, per intendere con questa definizione al plurale tutti coloro che da invasori hanno saccheggiato la città. Iniziamo dal cancro che ancora la corrode , quello che nel nome dell'affarismo clerico/politico ha da sempre soffocato la evoluzione della nostra società. Siamo una città di impiegati, statali, comunali, provinciali e...papalini, abbiamo avuto, ora non più, una piccola realtà industriale, come detto ora non più , abbiamo le lobby più potenti che si possano immaginare, quella della lobby non è solo una attività di importazione d'oltre oceano, da noi si chiama più prosaicamente damoce n'mano! Alla fine , questa è veramente azzeccata, alla fine chi paga è la terra di mezzo, non è il titolo di un film è la realtà, quella alla quale NOI tutti ci abbeveriamo, quella alla quale NOI tutti ci accostiamo, quella che fa di NOi tutti sudditi e non cittadini. Pardossalmente scopriamo che gli unici politici dei quali ci si può fidare sono coloro che si occupano della politica ma non la praticano. Non appena si pratica questa attività essi diventano gli antagonisti, quelli ai quali chiedere per avere un qualsiasi privilegio o favore. Non dovrebbe essere così il bene comune , proprio per definizione è comune non individuale, non posso accettare la tua occupazione della casa popolare se questo è a scapito del legittimo assegnatario. Non posso accettare che usi i servizi pubblici senza pagarne i costi scaricando gli stessi sulla collettività, non posso accettare l'uso di un diritto, quello di manifestare il proprio pensiero sfasciando proprietà pubbliche e private, infine non posso accettare che il responsabile sia deresponsabilizzato per il cattivo o mancato funzionamento del proprio ufficio.

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