venerdì 9 ottobre 2015

Le dimissioni forzate del sindaco di Roma.


Il sindaco Marino si è dimesso. Le dimissioni sono irrevocabili? La legge dice che ha 20 giorni di tempo per ripensarci. Conoscendo il soggetto non sottovaluteremmo questa possibilità. Con Marino se ne va uno strano esemplare mai visto dal 753 a.C. ad oggi di primo cittadino onesto ma incapace. Probabilmente con le nuove elezioni vedremo all'opera un sindaco opposto a Marino e cioè un primo cittadino capace ma disonesto. Ci chiediamo per quale sventura a Roma non sia possibile avere un sindaco contemporaneamente onesto e capace!
Ma pensiamo all'oggi e consideriamo avviata la procedura del rinnovo del Consiglio comunale con delle nuove elezioni. Cosa succederà adesso? Noi - rari cittadini romani che non facciamo parte di quel “mondo di mezzo” della romanità rozza e primitiva che ogni giorno critica per ragioni di sola appartenenza ideologica - non apparteniamo a coloro che non hanno incertezze nel processo di appartenenza partitica e si mostrano difensori della romanità a tutti i costi. Più trascorre il tempo e più siamo impotenti nel decidere a chi dare il proprio voto alle elezioni a sindaco. Si avverte un desolante e vergognoso vuoto etico intorno alla politica romana che fa venire il voltastomaco. Proprio per questo nutriamo dubbi seri e fondati che un'altra orda di mascalzoni politici sta per attaccare la città. Temiamo il peggio nonostante auspichiamo il meglio per questa città.
Certo il prossimo sindaco di Roma dovrà essere diverso dai predecessori altrimenti per la capitale sarà la fine. Già la sua reputazione a livello locale, nazionale e internazionale è ai minimi termini figuriamoci poi se dovesse prendere il potere una nuova giunta Alemanno o un'altra consorteria legata a questo Pd romanesco e aetico, colto con le mani nella marmellata della finanza comunale più volte. Pensiamo al meglio ma teniamoci forti perchè si può andare ancora peggio.
Ebbene immaginate cosa si sta preparando adesso nelle cucine dei vari partiti. Orde di incalliti lestofanti della politica municipale stanno affilando le lame dei loro coltelli per succedere all'incapace ma onesto Marino. Il rischio è che si passi dalla padella alla brace. Adesso tutto passa per le mani dei romani. Vedremo se nell'urna avranno uno scatto di orgoglio e cambieranno in meglio oppure certificheranno definitivamente che il vero cancro di Roma non sono i Marino ma sono proprio loro, gli indigeni che conoscono bene il mondo “di mezzo, di sopra e di sotto”. Temiamo più la seconda ipotesi che la prima. Conosciamo di che pasta è fatto il bosco e il sottobosco della politica romana.
Il PD finalmente potrà ritrovare l'unità politica perduta se mai ne avesse avuta una. I colonnelli del partito della sinistra romana con i loro sodali di Sel e del mondo dei centri sociali e dei predatori della sinistra verde-arancione sono sul piede di guerra perchè intravvedono la possibilità del loro ritorno al vero potere in Campidoglio e riproporre la solita caotica minestra del peggior sinistrismo senza più il pericolo di un Marino che aveva buttato fuori tutti i centri parassiti di spesa in mano agli indigeni. I marescialli della politica della destra romana, peraltro inaffidabili “a prescindere”, dopo la forzata astinenza dal potere municipale, stanno preparando l'assalto alla diligenza con truppe quanto mai coese che vanno dal neofascismo casareccio a quello oltranzista, dal populismo leghista intransigente ai battaglioni meloniani e gasparriani di un ex-Msi sbiancato con la complicità del condannato Berlusconi. Il movimento 5 Stelle sta preparandosi a formare il suo *esercito di liberazione*, con a capo non si sa quale condottiero e con non si sa con quale stato maggiore che dovrà combattere contro tutti : truppe piddine-vendoliane da una parte e battaglioni della destra sociale dall’altra. Insomma la partita di calcio sta per cominciare e le curve sud e nord si stanno preparando. Come da copione i tifosi di sinistra e di destra si stanno armando con le armi proprie e improprie del nepotismo e delle tribù di tifosi di calcio rossi e neri, tutti con un obiettivo: riprendersi la gallina dalle uova d'oro del Campidoglio per alimentare le decine di migliaia di dipendenti comunali (vigili urbani, masse di scansafatiche delle municipalizzate, piccoli commercianti abusivi al dettaglio e ristoratori di osterie romanesche) che in maniera parassitaria non vogliono lavorare e pretendono per giunta la contropartita per il loro sostegno politico.
Ne vedremo delle belle. Quello che ci sconforta di più è che non vediamo all'orizzonte nessuna Pulzella d'Orleans e nessun mutamento di coscienza a favore di una politica municipale in grado di coniugare etica e buona politica a favore dei cittadini.

1 commento:

Giancarlo ha detto...

Certo con le sue dimissioni il Sindaco ha fatto felice molta gente, in un mio intervente ho elecato le categorie che, quasi certamente, hanno gioito di più. Non si può che conocrdare con lei e con il suo scetticismo ! Ieri, giusto ieri si parlava con amici di Scipone L'Africano e della sua contrapposizione con Catone, la verità, circa la sua asserita appropriazione, accusa della quale Catone lo investì. La verità non è mai venuta fuori, nessuno degli storici ha mai dato una parola definitiva circa questo fatto. Quello che è accaduto è che grazie a questo la famiglia , nobilissima, degli Sciponi perse il suo smalto, e forse fu proprio questo quello che dava fastidio, lo smalto la riconosciuta onestà e, paradossalmente il pericolo che questo potesse far nascere idee monarchiche! I conti, che Catone pretendeva li portò in Senato e li con sprezzo dell'accusattore dopo aver fatto vedere il famoso elenco non lo consegnò ma lo strappò, in faccia al censore, dopo di che si ritirò nella sua villa di Literno dalla quale non tornò mai più a Roma. Ecco forse un uomo come questo oggi sarebbe la panacea di tutti i nostri probemi ma le condizioni son diverse, oggi non ci sono giganti oggi ci sono mezze cartucce che senza ritegno, e senza memoria per ciò che hanno fatto starnazzano sotto il Campidoglio, in questo aiutati da errori madornali, se acclarati, e da schiere di piccoli roditori che , come in tutte le società prosperano, e, si deve dire , in particolare nella politica. Ecco, forse dovremo di nuovo andare alle urne, la nostra sarà una scelta tra la Lombardi, quella degli scontrini, e la Meloni, quella dei fratelli d'italia e di Alemanno. Ingrata patria non avrai le mie ossa, disse il grande generale, almeno lui aveva un Patria !

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