lunedì 12 ottobre 2015

Tra dimissioni romane e anemie spirituali.


Visto il continuo malaffare della politica romana, sarebbe “cosa buona e giusta” dire che a Roma c’è anche un terzo attore che ultimamente si sdoppia in una versione autenticamente pastorale e pulita e in un’altra piena di ombre e di modi cardinalizi. La voce della cattolicità a Roma si presenta ultimamente in maniera contrapposta. Sarebbe opportuno chiarire come stanno le cose. Vediamo di farlo brevemente. A cosa ci riferiamo quando parliamo di attori che calcano la scena della politica romana? Nella capitale italiana il gioco politico è sempre stato sporco. Tacciamo di cosa fu la politica romana prima della nascita della Repubblica e concentriamoci solo sul dopo. In settant'anni circa non si ricorda mai nè uno scatto d'orgoglio della classe politica della Capitale, nè una unità di intenti di tutte le forze politiche presenti in Campidoglio in relazione alla questione etica. Gli schieramenti politici di sinistra e di destra non si sono mai parlati, né si parlano e molto probabilmente non si parleranno mai. La ragione sta nel fatto che la classe politica del “dopo Liberazione” a Roma è stata condizionata dalla presenza di un Pci dai costumi oseremmo dire luterani che in un certo senso ha fatto da traino morale imponendo a tutti attenzioni adeguate che non si commettessero reati nel mondo politico. D’altronde a destra c’era un Signore che si chiamava Almirante che per quanto sviluppava tesi di destra filofasciste era più che presentabile e spesso nei costumi era della stessa tempra del comunismo di allora. Della DC del tempo tacciamo per carità di Patria. Questo comportava come conseguenza l'accettazione di un patto non scritto consistente nel fatto che gli imbrogli si potevano fare solo alla condizione che l'imbroglio fosse "piccolo", in maniera tale che avrebbe potuto essere digerito "facilmente" senza lasciare traccia e conseguenze macroscopiche. Potremmo fare molti esempi a questo proposito ma ci asteniamo perché poco interessanti nell'economia del discorso. Adesso le cose sono diametralmente opposte. Adesso si pensa solo in grande. Nessun politico romano si mette in gioco per cifrette da poche decine di migliaia di euro. Con stipendi, vitalizi e prebende sostanziose varie che vengono elargiti con piacevole nonchalance dalla politica dell’imbroglio ci pensano le istituzioni locali a votare - dai comuni, alle province fino alle regioni - norme vergognose con le quali si distraggono milioni di euro dalle casse pubbliche. Adesso se un imbroglio deve essere eseguito si dà mano libera ai "professionisti del l'imbroglio" che sono presenti in tutti i partiti con avvocati e tecnici conoscitori del mondo di mezzo, di giù e di sù. Oggi dopo che sono venuti alla luce gli imbrogli penalmente rilevanti di mafia capitale tutti accusano gli altri di essere degli imbroglioni salvando dal terremoto solo se stessi. Ci si mette anche il Cardinale Vallini, vero e potente capo della spiritualità romana e vice di Bergoglio a Roma, che dice "c'è anemia spirituale a Roma". Ma come? Per lustri con Berlusconi al governo le parrocchie di Roma tutte governate e dirette da lui con modalità ruiniane hanno alimentato il mercato dei voti elettorali promettendo a volgari mercanti del centrodestra e a rampanti politici di fiori di campo, che hanno avuto anche il seggio di Sindaco, voti a palate infoltendo gli apparati filoberlusconiani della politica legati a doppio filo con il potente credo ruiniano e adesso, e solo adesso, ci si accorge dell'anemia spirituale? Ma quanti smemorati dobbiamo ancora sopportare qui a Roma, dove il nepotismo impera come e più di millenni fa?

2 commenti:

Giancarlo ha detto...

Il tasto, o l'argomento è caldo e non si deve lasciare raffreddare. In genere faccio passare del tempo, ma questo, argomento, è succoso deve essere sviluppato.
E' il destino di quella che fu la Caput Mundi, un destino che certo i suoi antichi abitanti non avrebbero mai pensato fosse riservato a quella che era la Dea Roma, eppure così la storia ha voluto! Dalla discesa dei primi barbari, che per inciso trovarono facile arrivare perchè nel frattempo quella che fu una società che cresceva nel suo interno la futura classe dirigente, trovarono una classe di imbelli ormai avvezzi più ai vizi che al dovere, aiutati in questo da quella che nel frattempo era diventata la religione di Stato ufficiale. lasciamo, come lei giustamente dice, i vecchi tempi, veniamo a quelli moderni, quelli nati con l'avvento della Repubblica, e, finalmente, con il suffragio universale ! Il richiamo alla caduta di Roma è quì evidente, la classe politica , spinta nei primi tempi da onorevole rispetto per l'etica è via via andata ad assumere sempre più i tratti dei barbari, eppure tra loro vi erano di illuminati. In meno di settanta anni questa classe è riuscita a demolire un edificio, quello della Repubblica, nata da tanti sacrifici. Come è potuto accadere questo? certo con la nostra incapacità di scegliere, certo con la facilità che hanno alcuni ad irretire, certo la facilità della promessa, molte volte non mantenuta, certo il malaffare, ma queste sono cose che hanno sempre inquinato la vita politica di un Paese, e di certo il nostro non poteva essere immune, allora cosa ha determinato la differenza, sostanziale che c'è tra noi e gli "altri"? Sono poco obbiettivo, lo so, ma vi ricordo che negli anni 50 nel nostro Paese, governava la DC, partito di maggioranza relativa, il Paese era in piena ricostruzione, in quegli anni vi erano i famosi, per qualcuno questa non è una novità "Comitati Civici" Altro non erano che uffici interni alle parrocchie dove si faceva politica, in particolare anticomunista, erano i tempi delle scomuniche, delle prediche alla Savonarola, e dei diavoli che si nascondevano sotto i letti delle donne con forcone e falce..! Che, la stessa ideologia non si sia dimostrata una buona cosa è assodato, ma che il cattolicesimo che è seguito al cristianesimo abbia, anche lui fallito le sue promesse anche. Quello che fa ancora la differenza è la possibilità della suprema corte ecclesiastica ad influire sulla nostra vita. Abbiamo la illusione che possiamo decidere da soli, ma come il cane al guinzaglio dobbiamo seguire quello che il padrone ci dice, o ordina, attraverso i tanti, troppi, personaggi che questa potenza mette nel campo.

Giancarlo ha detto...

(Continua dal commento precedente)
Ecco il punto, la scelta di chi scende in politica. Si, forse una volta, pur se da diverse angolazioni, vi era una sorta di etica luterana, è quella che oggi ci manca. Poi le cose sono cambiate, a quell'etica si sono sostituiti i piccoli potentati locali e si sono fatti nascere individui che in una società normale avrebbero potuto aspirare solo ai lavori manuali, senza offesa, sia chiaro. Noi li abbiamo trovati tra gli amministratori della cosa pubblica ! Nel frattempo si è sviluppata quella che a mio avviso è il vero cancro. La condivisione i patti, scellerati, la impossibilità di decidere se non a prezzo di continui patteggiamenti, questo a te , questo a me. I vecchi confini, ideologici, sono scomparsi sfumati, restano solo palesi nello scontro di piazza nel segreto delle stanze sono accantonati. A questo modo curiale di fare non sono estranee le gerarchie, dobbiamo saperlo, esse hanno sempre, ripeto sempre messo il loro uomo, o dipendente, alla difesa della loro visione di Stato ! Non poteva un Sindaco che ha messo alla porta i sempre onnipresenti questuanti, delle finte o vere organizzazioni no profit, avere il loro beneplacido, non poteva un Sindaco che ha osato, osato, addirittura trascrivere, atto formale senza nessun valore, le unioni gay essere gradito! Non poteva Roma diventare quella Sodoma che loro temono, meglio sicuramente la Roma di prima, quella che aveva la più grande impresa di costruzioni, Generale Immobilare, di proprietà della Santa Sede, la quale è, ancora oggi, uno dei più grandi proprietari immobiliari. Certo oggi le cose sono, o ce le vogliono far apparire, diverse. I politici italiani sono abituati ad oltrepassare la Porta S. Anna, per chi non lo sapesse è quella porta che si trova su Borgo Pio, lo hanno fatto in passato e lo fanno tutt'ora, a fare che? Ricevere benedizioni? Ordini? Suggerimenti? Di certo noi siamo convinti di eleggere un Sindaco o un Parlamentare ma..nulla si muove se al di la del Tevere non si vuole.

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