venerdì 4 luglio 2003

Che figuraccia!

Quello che abbiamo sempre temuto si è verificato: abbiamo provato vergogna di essere italiani. E' la prima volta che ci succede in tanti anni di vita. Pensiamo che abbiamo toccato il fondo e siamo convinti che non ci poteva succedere di peggio. Non avevamo mai provato una così sgradevole sensazione di umiliazione e di amarezza. Non abbiamo dormito per due notti di seguito. Che dire dell'ennesima perla che l'on. Berlusconi ci ha voluto regalare con il suo intervento al Parlamento Europeo? Ma era proprio necessario polemizzare con il deputato tedesco Martin Schulz? In questi casi si pensa che le gaffes di un politico riguardano soltanto quelle commesse da qualche distratto uomo di governo di un altro Paese e mai da un politico italiano. La tradizione degli uomini politici del bel Paese è sempre stata (ricordate i democristiani?) di persone di stile, sobrie, misurate, attente alle parole. Almeno, fino all’altro ieri ci sembrava che fosse così. Ebbene, a cadere in trappola è stato proprio il Presidente del Consiglio italiano Berlusconi che non avrebbe mai dovuto trovarsi in questa rovinosa situazione a causa della prestigiosa carica che si ritrova a ricoprire da pochissimi giorni in campo europeo.
Non ci interessa qui discutere se il parlamentare tedesco avesse o meno teso una trappola al Presidente del Consiglio, oppure se l'on. Berlusconi avesse avuto o meno ragione. Il nostro problema è un altro, e cioè che il fattaccio non avrebbe mai dovuto succedere perchè qui non è in ballo una «cosuccia da niente». Qui vi è in ballo la dignità e la reputazione di milioni di cittadini italiani che hanno subito un danno irreversibile dalla maldestra sortita del nostro Presidente del Consiglio. A questo punto siamo autorizzati a pensare che il guaio si potrebbe ripresentare alla prossima occasione. Chi ci assicura che alla prossima insidia l'on. Berlusconi non cada di nuovo nella rete?
Il Presidente del Consiglio ha sbagliato due volte a rispondere in quel modo al parlamentare tedesco, sia nelle parole, sia nei concetti. Come dire che ha sbagliato nel metodo e nel merito. Come italiani e come sostenitori di una politica moderata sia nei contenuti ma anche nelle parole, non possiamo accettare che l'on. Berlusconi possa commettere errori così macroscopici in campo internazionale e rivendichiamo il nostro diritto di giudicare non una volta, ma due volte negativamente l'operato del rappresentante italiano in Europa. Una prima volta nella forma. Un Capo di governo non può fare questo genere di discorsi. E' grave, molto grave che ci si serva di queste rozze e sprovvedute battute per offendere un eurodeputato di un altro paese. E a nulla serve dichiarare che si è stati provocati. Peggio! Chi ha l'ambizione di voler governare deve avere una dote di autocontrollo ancora maggiore degli altri. Diciamo che l'on. Berlusconi ha perduto una magnifica occasione per tacere (una volta si diceva che "il silenzio è d'oro"), e in ogni caso ha perduto una straordinaria opportunità per dimostrare di possedere quelle doti di stile e di fair play che sono necessarie in un uomo politico che ha l'ambizione di volare alto.
In secondo luogo, non si può scegliere una battuta di pessimo gusto come quella del Kapo' senza accorgersi che stava offendendo un intero popolo. Tra le tante cose alle quali abbiamo pensato, ci siamo chiesti perchè mai avesse scelto quella infelice battuta e non un'altra. Pensiamo che ci sia una sola risposta, e cioè che il suo orizzonte culturale sia limitato e circoscritto a quattro soli panorami (leggansi ossessioni): l'aspetto cinematografico, quello calcistico e quello finanziario. Come dire i suoi tre cavalli di battaglia che sono poi gli strumenti con i quali ha recuperato il disavanzo di voti con la sinistra. Il quarto cavallo di battaglia è stato l'autosfacelo della sinistra con il quale quest'ultima ha regalato all'on. Berlusconi il potere esecutivo. Tutto il resto, parodiando la famosa canzone di un cantante romano, è noia. Ma quello che ci ha indignati di più è stato il tono di voce e la gestualità volgare mostrata dal Presidente del Consiglio (mimando la frase: «eccoti servito!»), con cui ha offeso il parlamentare tedesco sul quale, ripetiamo, non desideriamo entrare nel merito delle cose da lui affermate, perché le consideriamo tuttosommato irrilevanti davanti alla portata della sua risposta. Sta di fatto che il tono è stato polemico, offensivo, maleducato e sterile, perchè ha avuto il solo scopo di togliersi la soddisfazione di offendere un parlamentare di sinistra. Nulla di più.
Non ci riconosciamo in questo modo di 'fare' politica e di 'discutere' di politica. E se anche i politici di sinistra fanno lo stesso (perchè certe volte fanno anche di peggio) non è una buona ragione per imitarli. Ecco perchè ci siamo sentiti in dovere di inviare ai tre maggiori quotidiani tedeschi (Die Welt, Suddeutsche Zeitung, Der Spiegel) il testo di un messaggio di scuse. Non ne potevamo fare a meno e non volevamo rischiare di non dormire anche la terza sera. Ecco di cosa si tratta:

Siamo sconcertati e avviliti per come il Presidente del Consiglio italiano Silvio Berlusconi ha reagito ieri, 2 Luglio 2003, nel corso della seduta al Parlamento Europeo. Come italiani ci sentiamo di porgere le nostre scuse al Parlamentare socialista Martin Schulz e ai cittadini tedeschi per la inutile, gratuita e inopportuna gaffe commessa dal Premier italiano.
Con rammarico.


Anche se non siamo stati in grado di cancellare quei pochi minuti di polemica siamo sicuri che questa sera dormiremo.

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