mercoledì 4 agosto 2004

Ex-grandi presentatori e attuali piccoli dirigenti RAI.

E così Pippo Baudo è stato licenziato dai vertici di Viale Mazzini. Forse si è trattato di un dispetto, forse no. Non lo sappiamo; né ci interessa saperlo. Ciò che rimane è che anche questo "mito" dello spettacolo si è dissolto come neve al sole in una sgradevole e scialba estate di inizio millennio. Non credo che tra qualche lustro qualcuno ricorderà ciò che è avvenuto ieri. Cosa dire dell’evento? Ci dispiace per lui. Noi abbiamo superato da un pezzo le illusioni della memoria storica televisiva di questo paese. Forse, tra tutti e con l'eccezione di Mike Bongiorno, Baudo era rimasto l’unico a crederci fino in fondo. Se con il licenziamento è diventato consapevole che anche i divi, prima o poi debbono andare in quiescenza, sono fatti suoi. Coloro che l’hanno licenziato non saranno certo ricordati né per il provvedimento, eccessivo nei modi, né per la loro limitatezza di vedute. A questi “alti gradi” della RAI, lo stile e la sobrietà non si addicono. Sono solo piccoli nomi affamati di grandi vendette. Nonostante i tempi siano cambiati continuano a propinare allo spettatore programmi insulsi fatti di donnine mezze nude in tutte le salse e a tutte le ore e di informazioni edulcorate per non sgradire il potere politico. Poveri noi.

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