venerdì 12 maggio 2006

Gli ipocriti del calcio e la vergogna di questo sport.

Dicono che l’On. Berlusconi sia amareggiato dallo scandalo del calcio. Dicono che i dirigenti di tutte le società di calcio italiane siano abbattuti per il cattivo esempio dato da questo “meraviglioso” sport. Dicono che anche l’On. D’Alema sia rattristato per il cattivo esempio dato a tutti gli italiani. Dicono che anche il Sindaco di Roma Veltroni sia amareggiato. Ma sono amareggiati anche politici di destra, di centro e di sinistra. Sono amareggiati cattolici e atei. Sono altresì amareggiati sindacalisti, sindaci, giornalisti, presentatori e presentatrici televisive, dirigenti di industrie e di aziende che in tutti questi anni hanno sperperato denaro personale e pubblico per mantenere la vergogna di un gioco che ha prodotto solo violenza, imbrogli, interessi e avidità per il denaro. Sono amareggiati, pensate, anche preti, monsignori, eminenze e addirittura suore che in tutti questi anni hanno lucrato attenzioni adulatorie da parte dei media, in particolare nelle trasmissioni televisive della Rai, di Mediaset e di La7, cioè di tutti quei media che hanno dato ospitalità ai palloni gonfiati che sono riusciti a vivere in tutti questi anni alle spalle del paese con parcelle milionarie. Il mondo del calcio è sempre stato caratterizzato dalla presenza di individui senza scrupoli, improvvisatori e parolai che hanno creato in tutti questi anni modelli diseducativi per i giovani, interessi frivoli per la vanità dei calciatori che hanno avuto notorietà nelle trasmissioni televisive più di Suor Teresa di Calcutta o del premio Nobel per la fisica Rubbia. In questo strano paese si è sempre privilegiato, in denaro e onori, il giocatore di calcio mentre attività professionali benefiche per la società sono sempre stati tenuti fuori. Tutti questi individui come Berlusconi o come D’Alema tanto per citarne due, con la par condicio, che oggi si dicono amareggiati sono degli ipocriti e sono responsabili più dei protagonisti diretti della vergogna che si è abbattuta sul calcio italiano. Non capita tutti i giorni che il General Manager Luciano Moggi sia accusato dalla magistratura di corruzione, manipolazione di competizioni sportive e di associazione mafiosa. C’è da rimanerne pieni di vergogna per decenni.
In verità è l’intero mondo del calcio ad essere stato travolto dal disonore di avere offerto uno spettacolo indegno di una società civile. Nessuno di Lor Signori ne è fuori. Tutti sono stati protagonisti, più o meno, in negativo. Adesso si spera che il calcio venga ridimensionato. E’ l’unica possibilità per fare rientrare uno scandalo infinito come questo del pallone. Che vergogna!

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