sabato 15 luglio 2006

Trasferimento delle burlesconate dalla politica al calcio.

Diciamo la verità: se c'è una cosa che ci appare inconcepibile nella vicenda degli imbrogli calcistici è quella di vedere un ex-Presidente del Consiglio, il Sig. Berlusconi, che considera a tutti gli effetti il calcio la sua creatura più importante, tanto da avere mantenuto la carica di Presidente del Milan accanto a quella di Capo del governo come l'unica carica in grado di dargli orgoglio. E adesso, dopo la sentenza relativa agli imbrogli del calcio eccolo là di nuovo, col solito vizietto delle minacce. Anzi. Questa volta sono in due. Si è unito al coro berlusconico, pensate, il suo più potente e fidato amico, cioè il Presidente di Mediaset, quel Mister Confalonieri, piccolo furbacchione meneghino che gli tira la volata. Cos'hanno detto i due berlusconidi? Che c'è in atto un teorema politico, ripetiamo politico, dei giudici sportivi per penalizzare la squadra di calcio del Milan. Capito? Adesso che Berlusconi non è più Capo del governo, per mantenere alta la pressione sul suo elettorato sostituisce alla sua persecuzione giudiziaria di tipo politico, l'altra persecuzione, sempre politica, della sua persona come Presidente del Milan. E dunque le minacce. "Se il Milan sarà penalizzato i tifosi potrebbero fare cose incredibili", ha detto. Questi i fatti. E passiamo alle opinioni. Ma quando la finiremo con queste burlesconate del tipo Bertoldo, Bertoldino e Cacasenno?

Nessun commento:

Support independent publishing: buy this book on Lulu.