sabato 23 gennaio 2016

Abbondanza di leggi di scadente qualità.


Il Pd di Matteo Renzi? Un caos deterministico in pieno disordine che sforna leggi in quantità ma di qualità scadente. Renzi è riuscito ad emergere così bene nel panorama politico nazionale da mettere sotto gli occhi di tutti l’estrema povertà di politici affidabili dell’opposizione in grado di contrastarlo, a causa della loro inadeguatezza nell’informare i cittadini della scarsa qualità delle stesse leggi governative.
I suoi avversari sanno solo urlare e proporre ricette populiste inservibili. Nell’opposizione non si vede un solo uomo politico adeguato in circolazione in grado di essere sfidante appropriato di Renzi sul piano del confronto della qualità delle leggi approvate.
I suoi avversari sono tutti o massimalisti inadeguati di destra e di sinistra o mediocrità che non convincono. Nessuno, compreso Renzi, parla almeno una lingua straniera in modo fluido e convincente. Nessun politico dell’opposizione ha competenze di politica estera di buon livello. Sono al massimo esperti provinciali di politica locale. Non sono portatori di alcun progetto complessivo che possa chiamarsi tale nel quale possano emergere proposte legislative di qualità. Mostrano una miscela desolante di povertà di idee, di conformismo protestatario e un affollamento di demagogia e populismo nel loro cervello che appaiono solo battaglieri e basta.
Il Pd di Renzi sta diventando famoso per le contraddizioni che lo attanagliano. Vuole licenziare entro 48 ore uno statale fannullone che bara sulla sua presenza al lavoro ma nello stesso tempo inciampa nel reato di omicidio stradale regalando al partito di Berlusconi la conseguenza di salvare gli assassini da un arresto immediato.
Vuole approvare, e ci sta riuscendo, una modifica costituzionale per introdurre il monocameralismo ma non cancella totalmente il Senato e le Province. Accetta la logica del mondo del calcio con presidenti e dirigenti che fanno vergognare per le loro incapacità in tutto ma poi non cambia nulla nella politica dello sport. Propone nel testo base delle unioni civili tutto il ciarpame di idee e regole della legislazione danese e olandese per svuotare di senso la famiglia come l’abbiamo conosciuta da millenni ma poi si appella alla libertà di coscienza dei parlamentari per farla approvare.
Permette agli ingegneri di poter insegnare matematica in tutte le scuole superiori, consentendo alla lobby dei costruttori palazzinari di entrare nel mondo della scuola con conseguenze disastrose sulle basi della cultura scientifica dei giovani. Le fondamenta delle competenze matematiche nei giovani, lo ricordiamo con chiarezza, sono astrattezza e formalismo che mal si conciliano con l’empirismo ingegneristico nell’insegnamento della matematica. Il Ministro della P.I. e a maggior ragione il premier Renzi accettano di fatto i curricoli universitari attuali inadeguati attraverso i quali emerge che uno studente di un buon liceo scientifico “fa e sa” più matematica di uno studente universitario di ingegneria. Si può immaginare la debolezza della didattica di laureati in ingegneria di tal fatta che andrebbero a insegnare matematica essendo digiuni di merito e di metodo matematico.
Dopo che la Dc degli anni ’80 permise ai farmacisti di insegnare fisica negli istituti tecnici e agli avvocati di insegnare lingua francese alle scuole medie, rovinando le basi di tutti quei giovani che ebbero la sfortuna di trovarseli di fronte su una cattedra, assistiamo oggi impotenti a ulteriori disastri e confusione nel settore scolastico.
Per non parlare di elezioni comunali a Roma che fra pochi mesi dovrà eleggere il suo Sindaco dove il Pd è il principale responsabile della caduta dell’onestà e dell’etica nella capitale mentre il premier fa lo gnorri. E altro ancora. In un paese normale l’opposizione avrebbe dovuto approfittare di queste vistose incoerenze e proporre valide alternative riformiste e adeguate.
Salvini sarebbe un’alternativa adeguata? Ma ci facciano il piacere avrebbe detto Totò. Insomma, un disastro.
In questo deserto Renzi, campione di velocità nel produrre leggi ma inetto nell'infarcirle di qualità, appare come un gigante a dispetto dei suoi detrattori. Te capì?

1 commento:

Giancarlo ha detto...

Sembrerebbe, con una lettura superficiale, che lei ami il decisionismo mussoliniano, so che non è così. Ma nel suo trafiletto di introduzione lamenta, quello che poi tutti noi lamentiamo, la farrginosità e la inadeguatezza dei provvedimenti, ecco che ironizza sulle 48 ore per licenziare uno statale, o un dipendente pubblico, e la caduta sulla legge dell'omicidio stradale. Qualcuno di idea contraria invece accusa il PdC di essere vicino alla svolta autoritaria per le stesse ragioni. A proposito di ragioni, ragioniamo sulle cose in questione. Esistono, Brunetta si è preoccupato di dirci che sono state varate sotto il suo ministero, esistono regole che consentono, in teoria il licenziamento dei fannulloni ? Si, ma...ecco la italica e simpatica postilla, Ma..ma come ci si difende dal dirigente autoritario?, Come ci si difende dal dirigente al quale stai antipatico sia per motivi religiosi o, peggio, per motivi politici? Ma.. non a caso i sindacati, notare il plurale perchè come sempre non vi è una organizzazione sindacale che parla ma decine, i sindacati hanno evidenziato il loro. Ma... La legge, sull'omicidio stradale, si deve dire non è stata affossata dall'emendamento del grande giurista garantista? On. Sisto, quello che doveva diventare Giudice Costituzionale, per intenderci, ha subito,solo, un rallentamento, ma la responsabiltà non può essere data all'esecutivo, fino a prova contraria è il Parlamento a decidere, a meno che lei non desideri farne il parco dei buoi, di antica memoria, ma non credo sia questo il suo fine! Il gioco della politica, notare il minuscolo, è questo, rendere difficile il lavoro di quella che in quel momento è la maggioranza. La opposizione, che per Costituzione ha una funzione primaria nel gioco democratico, è ridotta alla semplice funzione che ebbe Catone il Censore, quando accusò, nessuno ha mai potuto verificare se su giuste basi, Scipione, di aver lucrato su denari che erano della Repubblica, la vera ragione era, ed è, che così facendo si impedisce la crescita di un personaggio che potrebbe cambiare la struttura istituzionale. Nel caso della antica Roma era una paura sempre presente, oggi si parla d'altro!

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