venerdì 7 ottobre 2016

Chiarezza sul Referendum, please.


Non ci sbilanciamo troppo ma pensiamo che alla prossima consultazione referendaria sulla riforma costituzionale vincerà il si. Possiamo sbagliare ma è un nostro convincimento basato sul fatto che gli italiani non dicono la verità, soprattutto quando davanti a un sondaggista devono sbilanciarsi su come la pensano. Il Referendum costituzionale del prossimo 4 dicembre 2016 obbliga chiunque, interpellato a dire la sua, a schierarsi: si o no. Non è ammesso alcun ni. L’obbligo a chiarire di quale idea si è dà tremendamente fastidio all’italiano medio.
Non stiamo parlando qui della pattuglia rumoreggiante di italiani, sia dalla parte del no sia dalla parte del si, che cerca lo scontro. No, qui stiamo parlando della cosiddetta “maggioranza silenziosa”, cioè della enorme fetta della popolazione che non appare sui media, che esiste ma non si nota, che non vuole apparire perché pensa che per cautelarsi sia necessario non solo nascondere il proprio pensiero ma addirittura barare.
Ricordate i famosi sondaggi che alle europee davano Renzi al 31% quando poi stravinse col 41%? Eppure tutti i sondaggi avevano previsto una forchetta di oscillazione di due punti percentuali, cioè (31±2) cioè da un minimo del 29% a un massimo del 33%? Una vera disfatta dei sondaggisti di tutti gli orientamenti. Non si salvò nessuno. Alla fine diedero la colpa a questa fetta degli italiani. E a nostro giudizio non hanno avuto torto. Perché?
Perché la maggioranza degli italiani sono come i fedeli che vanno in chiesa ogni domenica ma seguono poco il Vangelo. Ligi a tutto, seduti sempre allo stesso banco, fedeli come i Carabinieri fanno finta di essere attenti ma in cuor loro pensano a come fare il migliore investimento finanziario per guadagnare di più, oppure a come trovare elusioni e vantaggi scaricando i costi sulla collettività per trarre guadagni più o meno illeciti, a come fare lobby per trarre vantaggi, etc.
Attenzione gli italiani ipocriti non sono solo i cattolici. Sono trasversali. Ricordano la vecchia Democrazia Cristiana che si definiva un partito interclassista. Dunque, italiani comunisti, libertari, progressisti, modernisti ma anche conservatori, tradizionalisti, moderati e conformisti, tutti ipocriti e volti a nascondere le proprie idee nel nome di una privacy che interessa loro per convenienza non certo perché spiriti liberi. Sconoscono l’etica e non si sono mai posti alcuna domanda sull’importanza degli aspetti valoriali della vita.
In conclusione l’idea che ci siamo fatti finora è che il si vincerà con ragionevole sicurezza nonostante tutta l’opposizione sia concorde nel non riconoscere a Renzi alcunché di valido. E che si ritorni al ping pong o che non si sopprima l’inutile Cnel oppure che si lasci inalterato il litigio fra Regioni e Stato centrale (gli altri due motivi sono inefficaci e superflui) a costoro non interessa nulla. In effetti i Brunetta, i Salvini, i Grillo, quelli di SeL/SI e il compatto gruppetto della minoranza Pd hanno ragione di protestare per la formulazione del titolo sulla scheda.
Infatti avrebbero voluto un titolo più chiaro, più sintetico, meno parziale e più comprensibile. Il titolo a loro parere avrebbe dovuto essere il seguente: “Volete che il Presidente del Consiglio, Capo di un governo non votato dai cittadini e illegittimo, sia mandato a casa”?
Ecco come stanno le cose. Purtroppo. Te capì?

3 commenti:

Jonny Dio ha detto...

E' la prima volta che un quesito referendario abbandona la neutralità burocratica per entrare nel merito di alcuni dei suoi possibili effetti, direttamente sulla scheda elettorale. Bene ha fatto chiunque abbia chiesto il rispetto del galateo istituzionale, che non deve essere mai di parte.
Riguardo alla possibile vittoria del "si", ne riparleremo tra un paio di mesi, ma una cosa è certa: il ricorso ai mezzucci di cui sopra, unitamente al fatto che Renzi stesso abbia prima legato indissolubilmente il destino dell'esecutivo alla vittoria referendaria, per poi ritrattare completamente, non avrà la valenza di un sondaggio, ma una cosa la indica di sicuro: hanno una fifa blu di perdere.
Infine un'ultima considerazione: com'è che la Costituzione Italiana, in vigore da settant'anni e che fino a poco fa chiamavamo, con orgoglio, "la più bella del mondo", abbia all'improvviso bisogno di essere riscritta per quasi un terzo, mentre quella americana (che ha il triplo degli anni), in più di due secoli ha avuto bisogno di appena trenta emendamenti scarsi, oltretutto in buona parte legati all'abolizione della schiavitù?

Zeno ha detto...

Caro Jonny, se non ho capito male lei il 4 dicembre voterà no alla consultazione referendaria. Le motivazioni sembra che abbiano a che vedere col fatto che il premier Renzi, a suo giudizio, è un improvvisatore demagogo che ha fatto perdere due anni di lavoro parlamentare al Paese per discutere e legiferare di una riforma costituzionale che peggiora la versione originale. Punto e basta. Senza ombra di dubbio la Riforma non è perfetta e mostra carenze e incoerenze in molti punti che è inutile ricordare. Giova dire invece che mostra anche aspetti positivi che sono poi in misura diversa i cinque punti presenti nella scheda. Detto questo rimango del parere che il 90% del corpo elettorale voterà non per il contenuto della Riforma ma per mandare a casa Renzi. Penso che anche lei sia caduto nel giochetto delle opposizioni. Se poi si vanno ad esaminare chi sono gli oppositori si scoprono gli altarini: Salvini che la pensa politicamente come Fratoianni, Brunetta che è in sintonia con Grillo, Berlusconi che nel 2006 tenta una riforma costituzionale in cui aumentava a dismisura i poteri del Premier e adesso è contrario perché dice snatura la norma, etc. Mi vuole concedere almeno un po’ di perplessità?
Sulla neutralità burocratica, come la chiama lei, penso di essere stato chiaro nel dire come Lor Signori vorrebbero il testo: “volete voi che il premier vada a casa”? Mi sembra che in questa posizione si ritrovi anche lei, il che mi dispiace perché non essere in grado di separare le ragioni della norma con il “va pensiero” del Renzi a casa mi fa capire perché questo paese si trova agli ultimi posti delle graduatorie europee su tutto. Contento lei…..

Giancarlo ha detto...

Lo spaccato che ci offre della nostra società, e dei nostri difetti, è mirabile ma incompleto.Faccio delle correzioni, se non le dispiace. Alle figure che descrive agiungerei tutti coloro che pulitissimi in casa sono sporcaccioni in strada, quelli che lamentano le tasse troppo alte e che non pagano affitto, abitando in casa popolare,lamentandone la fatiscenza, quelli che protestano sui trasporti pubblici inefficienti e non pagano il misero biglietto, quelli che soffrono per il traffico bestiale e prendono il caffè con la macchina ferma in doppia fila. Insomma riuscire a fare sondaggi in queste condizioni è veramente difficile, ciascuno , se risponde con sincerità, la fa con in mente la sua società, quella che critica le cose sopra ma che le accetta con la giustificazione che così fan tutti. Mi trovavo alla fermata dell'autobus, diverse settimane fà. Sento vicino a me un discorso, un vecchio, male in arnese, che parla con due straniere, vedete, argomentava, per visitare Roma dovete affidarvi ad un romano, il biglietto del mezzo pubblico chiedono loro dove possiamo farlo ? Il biglietto, fa lui, fregatevene !

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