domenica 7 maggio 2006

Il ricatto di Berlusconi per l’elezione del Presidente della Repubblica: o si vota un nostro candidato o non paghiamo le tasse.

E’ inutile: è sempre lo stesso. Anzi, è ancora peggio di prima. Ormai è scatenato. L’ex primo Ministro, Silvio Berlusconi minaccia l’ostruzionismo fiscale affermando che se non si fa come dice lui tutti i suoi non pagheranno le tasse. Noi non sappiamo se lo farà. E non ci interessa. Noi giudichiamo pesantemente chi compie azioni illegali. Berlusconi ha dichiarato che «la proposta di un politico di un partito della sinistra è una proposta semplicemente indecente e al limite dell'emergenza democratica». Noi affermiamo che “il limite dell’emergenza democratica” il Sig. Berlusconi l’ha superato adesso, con le sue rozze affermazioni, che sono la sola cosa indecente. E’ vero: ha perduto completamente la bussola della politica. Tuttavia la sua è la dichiarazione di un perdente. Ne prenda atto. Ah! A proposito. Il nostro pallottoliere aggiornato con questa dichiarazione è il seguente: Centrosinistra 1 – Centrodestra 1.

venerdì 5 maggio 2006


Il solito balletto degli imbrogli nel calcio. Semplicemente stomachevole.

Lo sapevamo. Lo abbiamo sempre saputo. C’è del marcio nel calcio italiano. Siamo qui a discutere ancora una volta di un fatto sconcertante. Per l’ennesima volta spunta fuori il solito scandalo: imbrogli e condizionamenti degli arbitri nelle partite. Dirigenti di squadre famose pescati con le mani nel sacco attraverso delle intercettazioni telefoniche, come per "i furbetti del quartierino". Se non fosse per il rispetto che nutriamo per tante persone ingenue (tra i quali anche ragazzi e bambini) che credono in questo sport ci verrebbe da dire che si tratta dei soliti imbrogli tipici di uno sport che bisognerebbe evitare come la peste. Noi lo abbiamo già fatto da molto tempo. Siamo passati al rugby. Almeno nei campi della palla ovale c’è ancora del rispetto: nel calcio c’è solo volgarità, violenza e sopraffazione.

martedì 2 maggio 2006

Proviamo a immaginare se a vincere per 25000 voti fosse stato lo schieramento di Berlusconi.


Alle elezioni politiche del 9 e 10 Aprile 2006 ha vinto il centrosinistra. Per poco. Pochissimo. Appena 25000 voti circa di scarto alla Camera. Meno dello zero virgola sei per mille. Una inezia. Addirittura al Senato, a causa di un meccanismo complesso, ha preso più voti il centrodestra, sebbene a conti fatti il centrosinistra ha preso 158 senatori a fronte di 156 senatori per il centrodestra. Dunque, un paese diviso a metà. Cosa fare? A nostro parere il centrosinistra deve assumersi la responsabilità di governare, se ci riesce. Ma intanto deve provarci. E il centrodestra deve svolgere una intelligente opposizione. Per esempio deve essere implacabile se il centrosinistra tenta di legiferare in modo scorretto e disonesto. Deve cioè controllare il Governo e la sua maggioranza in Parlamento. Naturalmente su alcune questioni attinenti all’interesse nazionale deve convergere sui legittimi interessi dei cittadini. Sembra però che i due schieramenti non siano d’accordo su niente. Né sul Presidente della Camera, né su quello del Senato, e addirittura c’è guerra sul Presidente della Repubblica. Dunque, si prevedono giornate infuocate. Il centrodestra accusa il centrosinistra che vuole occupare tutto il possibile. E allora vediamo cosa sarebbe successo (in maniera accademica) se a vincere fosse stato il centrodestra con lo stesso scarto. Ecco un possibile risultato. Presidente del Senato Schifani, Presidente della Camera Vito, Presidente della Repubblica Berlusconi, Presidente del Consiglio Fini, Ministro degli Esteri Casini, Ministro della Giustizia Previti, Ministro dell’Istruzione Buttiglione, Ministro dell’Eliminazione della Costituzione Calderoli, Ministro dell’Interno bla bla bla. E alla osservazione del centrosinistra che il centrodestra aveva preso tutto, Berlusconi avrebbe risposto che non era vero e che i giornali e le televisioni dicevano come al solito bugie. Riconosciamo che abbiamo esagerato. O no?

sabato 29 aprile 2006

Eletto il Presidente della Camera: è il “comunista” Bertinotti.

A margine della elezione del Presidente della Camera dei Deputati ci sentiamo di offrire una possibile lettura politica dell’evento. Naturalmente secondo la nostra opinione.
Dunque, l’Italia ha, come nuovo Presidente della Camera, un comunista. Nessuno ha nulla da ridire sull’onestà dell’individuo. Lo conosciamo come uomo probo e non abbiamo dubbi. Ci sentiamo tuttavia di affermare che nella cattolicissima Italia non pensavamo mai che venisse eletto un comunista. E che comunista! Un comunista di Rifondazione, cioè dell’estrema sinistra, massimalista e non riformista. Questo giudizio, si badi bene, non è un sovvertimento della realtà, o una menzogna: è la verità. E veniamo al problema politico. Come è stato possibile questo avvenimento? E soprattutto, chi è stato il responsabile di questo infausto accadimento? Una sola persona: il Presidente del Consiglio uscente Silvio Berlusconi. Diciamo la verità, se questo è stato il risultato dell’operazione elettorale del Cavaliere allora si è trattato di una autentica Waterloo berlusconiana. E’ perfettamente inutile che il Cavaliere di Arcore si sbracci dicendo che Lui ha vinto, che ha il partito di maggioranza relativa e che ha preso più voti di tutti. Il fatto è un altro ed è completamente diverso. La politica berlusconiana, come risultato, ha portato il paese ad estremizzare le posizioni dei due raggruppamenti. E la conclusione di questa politica voluta fortemente da Berlusconi è una radicalizzazione dello scontro ideologico fra i due blocchi: da una parte l’estremismo di Rifondazione comunista, del Partito dei Comunisti d’Italia, degli estremismi dei movimenti, ecc. Dall’altra, l’estremismo dei cani da guardia dei leghisti ovvero degli "egoisti del Nord", dell’intransigenza degli interessi dei possessori della partita IVA e, last but not least, della destra sociale post-fascista di An e della Mussolini. Ecco a cosa ha portato l'"intelligente politica" di Berlusconi : ha portato al fallimento della politica di moderazione e all’ascesa dell'estremismo delle posizioni. Cosa dire di più? Un vero fallimento. Berlusconi non lo riconoscerà mai, ma è così. Montanelli lo aveva previsto: noi ne siamo testimoni.

venerdì 28 aprile 2006


Una polpetta avvelenata.

Ormai la strategia del centrodestra in Parlamento è chiara. Tutti i partiti della coalizione del magnate della televisione privata si sono messi d'accordo per avvelenare la politica italiana con sistematiche iniezioni di contestazioni formali su tutte le decisioni che verranno prese dal centrosinistra. Ha iniziato per primo lo stesso Berlusconi contestando i risultati delle votazioni, giudicando i risultati pieni di imbrogli, irregolarità, illegittimità e via discorrendo. La strategia mira a delegittimare il centrosinistra e tenta di far passare l’idea che il centrosinistra non sia in grado di governare. Conoscendo il soggetto, pensiamo che nell'immediato futuro la strategia sarà portata alle estreme conseguenze con il motto "senza di noi non si può governare". In verità, questa carta è una mossa che presenta al centrodestra solo vantaggi e permette ai capi dei partiti che sorreggono Berlusconi di prendere tempo e di avere una visibilità immediata. Una cosa è certa: il centrosinistra avrà vita dura, molto dura.

mercoledì 26 aprile 2006


Inizio di segnalazione del nostro pallottoliere: Centrosinistra 0 – Centrodestra 1.

Interrompiamo il nostro lungo silenzio per riprendere il nostro commento dei fatti politici e sociali che avvengono nella nostra società. Vogliamo parlare del pessimo spettacolo dato a Milano da un gruppuscolo di violenti durante la celebrazione del 25 Aprile, anniversario della liberazione. Dunque, un gruppo consistente di contestatori hanno fischiato l’On. Moratti che accompagnava il padre partigiano su una sedia a rotelle. In più, gli stessi o altri contestatori, non fa differenza, hanno bruciato le bandiere di Israele offendendo la memoria dei partigiani ebrei che hanno partecipato alla guerra di liberazione. Questi i fatti. E adesso passiamo alle opinioni, le nostre opinioni. Come commentare questi fatti? Semplice. Diciamo che le smentite dei caporioni del centrosinistra non convincono. Non basta, dopo i gravissimi fatti, mostrare solidarietà ai fischiati. Non basta proprio. Si doveva fare di più e diversamente, soprattutto si doveva impedire in via preventiva la possibilità di fare avvicinare i violenti ai "contestati". Si dovevano cioè emarginare e allontanare i contestatori dal centro del corteo. Non esiste poi alcuna giustificazione relativa alla libertà di parola, perché chi non accetta le regole della democrazia e i valori della nostra Costituzione non merita alcuna libertà di parola. L'unica cosa che deve fare è stare lontano dalle manifestazioni politiche, perchè non merita che faccia parte della società civile. Dunque, si è trattato di un pessimo segnale e un brutto inizio di legislatura. Diciamo che iniziamo con un autogol. Pertanto, in termini calcistici, ci sentiamo di affermare che il nostro pallottoliere dà il seguente risultato: Centrosinistra 0 – Centrodestra 1. Non vorremmo che alla fine della legislatura il centrosinistra faccesse harakiri come ha fatto il centrodestra alla fine del quinquennio passato. Ai posteri l’ardua sentenza.

sabato 8 aprile 2006


Sabato 8 Aprile 2006. Finalmente silenzio!

Oggi è la vigilia del giorno delle elezioni politiche per il rinnovo del Parlamento. Finalmente è sceso il silenzio sulla peggiore di tutte le campagne elettorali d’Italia dall’inizio della Repubblica. Diciamo la verità: non se ne poteva più. Risse, polemiche, accuse, offese, urla, scontri, liti, insolenze, provocazioni, se ne sono viste di tutti i colori. Speriamo che con l’esito delle votazioni di domani e dopodomani la politica italiana ritrovi senso e produca finalmente attività volta al bene comune e al servizio dei cittadini. Auguri, Italia!

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