Dal ministro Tremonti al Presidente della Repubblica parlano tutti. Parla l’opposizione, parlano i ministri, parlano gli specialisti di mercato, insomma parlano tutti. Tutti meno Berlusconi. Da una settimana il Presidente del Consiglio è diventato muto. Non parla. Tutti si interrogano sul perché del suo silenzio ostinato. Noi crediamo di aver capito perché il Cavaliere si è chiuso nel mutismo più assoluto. Berlusconi non parla perché si è offeso contro tutto e tutti per la sentenza sul lodo Mondadori e per il maxirisarcimento da 560 milioni di euro che deve versare al suo avversario De Benedetti. A Silvio Berlusconi interessa poco della crisi dell’Italia. Per lui la crisi non è mai esistita. E’ un’invenzione dei comunisti. Che i mercati si stiano accanendo sull’Italia, con la Borsa a picco, con i titoli di Stato che stanno precipitando in picchiata come non si era mai visto nei decenni precedenti, a Berlusconi non interessa nulla. Anzi, pensa che sia giusto che il paese, ingrato nei suoi confronti, paghi per le sue gravi colpe di non avere compreso l’importanza di seguirlo sulla strada della delegittimazione della magistratura. Lui si sta concentrando per trovare i soldi da versare al suo avversario. E' impegnato in un giro di 560 telefonate ad amici imprenditori ai quali ha probabilmente chiesto un "piccolo contributo" di 1.000.000 di euro per permettergli di pagare il nemico. Ieri, mentre i mercati oscillavano paurosamente con rischi gravi e inimmaginabili per la finanza e l’economia italiana, Berlusconi ha dichiarato che l’unico incontro che avrà sarà con i suoi giocatori del Milan, del suo Milan, della squadra di calcio che non l’ha mai tradito. I mercati e i guai della gente non lo interessano. Gli italiani non meritano.
martedì 12 luglio 2011
mercoledì 6 luglio 2011
Responsabilità olandesi nel genocidio di Srebenica.
Fermi tutti. Nessuno osi dimenticare. Peggio ancora sarebbe far finta che non fosse successo nulla. Ci riferiamo alla notizia che un tribunale ha ordinato allo Stato olandese di risarcire alcune famiglie bosniache perché è stata riconosciuta la responsabilità dei caschi blu olandesi di non avere fatto nulla per evitare la carneficina a Srebenica, in Bosnia nel 1995, commessa dai serbo-bosniaci. E così i mascalzoni sono due. Il primo si chiama Ratko Mladic, serbo, comandante delle truppe serbo-bosniache, attualmente sotto processo all’Aja per genocidio. Il secondo si chiama Thom Karremans, colonnello olandese, biondino, comandante del battaglione che nel 1995 l’ONU aveva inviato a Srebenica per proteggere la popolazione civile mussulmana dall’assalto serbo. Com’è noto i caschi blu invece di difendere gli aggrediti musulmani bosniaci se ne andarono, abbandonando la popolazione e ben ottomila uomini civili alla barbarie di un assassino che li uccise tutti. Dopo 16 anni un tribunale olandese ha riconosciuto le responsabilità dei soldati olandesi per ciò che avrebbero dovuto fare e che invece non fecero. Questi i fatti. E adesso le nostre opinioni. Se noi fossimo olandesi avremmo fatto due cose. In primo luogo ci saremmo vergognati da morire per essere stati connazionali dei vili soldati del paese dei tulipani che condannarono gli 8000 civili bosniaci, diconsi ot-to-mi-la uomini, a morte sicura. Se c’è un Dio giusto che un giorno giudicherà il biondo e alto militare olandese siamo sicuri che lo condannerà all’inferno, nel girone dantesco più dannato. In secondo luogo avremmo fatto per anni pressioni sull’opinione pubblica a non dimenticare l’onta che alcuni nostri militari hanno prodotto infangando con il loro comportamento pavido e vile l’Olanda. Questo biondo e alto colonnello olandese, dal nome infame Thom Karremans si è reso responsabile in prima persona del barbaro assassinio di civili effettuato dal comandante serbo Mladic. Questo signore lo definiremmo un volenteroso collaboratore di Mladic, ovvero del boia di Srebenica. Il suo paese, la “civilissima” Olanda, ha fatto una figura pessima. Che senso può avere una civiltà come quella olandese quando non persegue con severità il crimine abominevole del suo pilatesco comandante? C’è stata sicuramente omertà del colonnello Karremans, ma c’è stata ancor di più omertà dello Stato olandese a non avere fatto il possibile per giudicare severamente il suo colonnello. L’ONU doveva proteggere la popolazione bosniaca. Invece ha agevolato la carneficina. Che schifo! Attenti perché molte responsabilità ce l’hanno anche le cancellerie europee, che si sono girate dall’altra parte per non vedere la vergognosa decisione di dare mano libera al carnefice Mladic. Un’ultima chiosa su questo Thom Karremans. Nella foto è al centro, ha i baffetti e sta brindando con Mladic, all’estrema sinistra, prima delle operazioni del barbaro assassinio degli ottomila civili. Che dire di un uomo del genere? Chiamarlo vigliacco, codardo, vile, pusillanime, pauroso ci sembra poco, molto poco. Se una sola vita umana è più importante di qualsiasi gioiello, la vita di 8000 civili inermi ci ricorda i pogrom nazisti in cui si uccidevano, come se nulla fosse, migliaia gli ebrei. Certo ricordare che l’Olanda è stato il paese di Erasmo da Rotterdam, di Spinoza, di Leibniz, di Vermeer, di van Gogh, di Bernoulli, di Huygens, di Stevin, di van der Waals, etc. e poi si incontra uno che si chiama Tommaso Karremans, di professione facilitatore di genocidi, si rimane stupiti e senza parole dello iato che esiste tra retroterra culturale e comportamenti militari sul campo. Possa questo Tommaso Karremans vivere gli ultimi anni della sua vita con il massimo rimorso di essere stato una persona spregevole.
domenica 3 luglio 2011
Ma quali cattolici. Questi sono pagani.
Eccoli di nuovo in azione con l’ultima manovra economica. Sotto la regia del Ministro del Tesoro sono le “iene del Pdl”, ovvero i colonnelli di Berlusconi, ai quali è toccato il compito di giustificare l'ingiustificabile, cioè spolpare la categoria meno protetta in assoluto: i pensionati. La “madre di tutte le ingiustizie”(Niki Vendola l'ha chiamata la "patrimoniale sui poveri") è stata presentata in Parlamento sottoforma di Decreto Legge da una serie di “briganti delle pensioni”. Un'autentica rapina sociale che colpisce milioni di poveri dipendenti a riposo che sono i meno retribuiti e i meno tutelati d’Italia. Si tratta di persone non abbienti che devono non solo sopravvivere, con difficoltà inimmaginabili in una società che sfoggia lussi e ostentazione di ricchezza ma devono anche, con la loro misera pensione, mantenere i figli e i nipoti a causa di una disoccupazione giovanile quasi totale. Vergogna a questi briganti dalla clava legislativa facile che prendono ai poveri per arricchire i ricchi. Sono dei Robin Hood al contrario. Costoro hanno la sfrontataggine di definirsi cattolici, dichiarando che sono sostenitori dei valori del cattolicesimo. Non a torto hanno finora ottenuto protezione dalle gerarchie cattoliche. Ma adesso hanno buttato la maschera ed è ormai chiaro a tutti che costoro non hanno nulla a che fare con il cattolicesimo. Sono solo degli ipocriti. In altre parole, sono veri e propri pagani, cioè idolatri di un capitalismo cinico, stupido, che permette ai ricchi, secondo un copione berlusconiano vergognoso, la ricerca del lusso e dei piaceri materiali infischiandosene delle difficoltà dei più deboli. Se lo ricordino i veri cattolici alle prossime elezioni. Gesù a quest’ora li avrebbe scacciati dal Tempio da molto tempo. Una domanda all’Eccellentissimo et Eminentissimo Cardinale Bagnasco di Sacra Romana Chiesa Cattolica: se Ella c’è ed esiste, per favore batta un colpo! Il tempo della dilazione, della prudenza e degli equilibrismi alla Padre Provinciale è finito. Se Sua Eccellenza Presidente della CEI non si fa sentire fra non molto questi pagani berlusconiani arriveranno ad estinguere il ceto medio. Lo rammenti.
venerdì 1 luglio 2011
Carta che vince e carta che perde.
Il ministro della giustizia Angelino Alfano è stato eletto Segretario politico del Pdl. I presenti hanno dichiarato che l’elezione è avvenuta per acclamazione. La prima dichiarazione del neo segretario è ottimistica e propositiva. Ha detto che “dopo tutto siamo ancora il primo partito, ma dobbiamo riconquistare gli elettori”. Questa la notizia che vogliamo commentare. Dunque è fatta! Finalmente habemus papam. Hanno avuto bisogno di tempo ma alla fine ce l’hanno fatta. Ci sono voluti 17 anni da quando Berlusconi si è presentato in politica ma il risultato finale è di quelli che lasceranno tracce famose nella storia: anche il partito di Berlusconi è diventato adulto e normale come tutti gli altri. Certo fa un po’ sorridere l’idea di un ministro che viene eletto segretario di partito. Di solito avviene il contrario: un segretario di partito entra nel governo e diventa ministro, dopo aver mollato naturalmente la carica di segretario. Qui invece no: c’è una regola al contrario. Si è ministro e si diventa anche segretario di partito, senza mollare la carica. Una domanda: ma che significa essere segretario di un partito in cui c’è un padrone che lo possiede? In altre parole ci chiediamo che garanzia di autonomia e di libertà può avere il neosegretario Alfano nel partito di Berlusconi, se lo stesso partito è di proprietà di Berlusconi medesimo? Ci sembra come minimo un “non senso” eleggere un segretario nazionale in queste condizioni, quando cioè esiste e non può essere messo in discussione un padrone che comanda e comanderà sempre. Per certi versi ci ricorda il segretario nazionale Lorenzo Cesa del partito di Casini. Ma almeno in questo caso l’UDC non ha un padrone. In teoria Casini potrebbe essere estromesso da un nuovo segretario che si prende tutto. Ma nel Pdl cosa diavolo può significare la carica di Segretario politico? Forse una spiegazione plausibile c’è ed è la seguente: se il Pdl vince le elezioni allora vuol dire che ha vinto Berlusconi. Ma se il Pdl perde allora a perdere non è stato Berlusconi ma Alfano. Te capì?
venerdì 24 giugno 2011
Mascalzonate e crescita del debito.
La manovra economica e finanziaria di contenimento della spesa pubblica ordinata dall’Europa per mettere i conti a posto, dicono gli addetti ai lavori, comprenderà anche tagli alle auto blu, un'unica giornata elettorale per referendum ed elezioni, ministri senza voli di Stato, livellamento remunerativo dei compensi pubblici tra dipendenti italiani ed europei, niente telefono, ufficio o auto di servizio per chi scade da incarico pubblico. E neanche pensione o vitalizio. Tagli anche ai finanziamenti ai partiti, alle spese elettorali che dovrebbero essere erogate in proporzione alla durata della legislatura. Questa la notizia di oggi che vogliamo commentare dicendo immediatamente che il governo è doppiamente responsabile del deficit accumulato in questi due ultimi anni. In primo luogo per non avere preso per tempo questi provvedimenti. Perché, ci chiediamo, solo oggi si tolgono tutti questi lussi e sprechi? Non si potevano togliere anche prima? Il Presidente del Consiglio avrebbe dovuto toglierli prima e in modo più incisivo di adesso colpendo i privilegi e gli imboscati del suo sottogoverno. Ma forse è stato distratto da qualche nipote di Mubarak e quindi è stato assente irresponsabile Dunque, Berlusconi ha sbagliato ed è responsabile della pessima tenuta dei conti per lo sperpero di denaro pubblico che avrebbe potuto servire o per diminuire il debito come ci chiede l’Europa da tempo immemorabile o per convogliarlo nel canale degli aiuti ai disoccupati e licenziati o in cassa integrazione. Vergogna per un governo che toglie ai poveri per dare i soldi ai ricchi. Un governo che non ha aiutato i ceti deboli è un governo mascalzone. Solo un ignobile può togliere ai poveri per darlo ai ricchi. Gesù cacciò i mercanti dal tempio perché li considerò ignobili. Chi difende questo governo è più ignobile dei governanti. In secondo luogo viene smascherata l’ipocrisia e la malafede di questo governo perché Berlusconi ha fatto votare i referendum nel mese di giugno e non li ha accorpati alle amministrative di maggio. Doppiamente in mala fede e ignobile per la seconda volta. Abbiamo un governo di ministri e un Presidente del Consiglio che sono uno più ignobile degli altri. Berlusconi ha speso inutilmente circa 340 milioni di euro per evitare l’accorpamento delle elezioni, perché temeva che gli elettori ai referendum di maggio non fossero “andati al mare”. Prima di lui un altro ignobile aveva invitato gli italiani ad “andare al mare”. Si tratta del socialista Bettino Craxi, condannato dalla magistratura per imbrogli vari. Il governo Berlusconi è pieno di socialisti craxiani che sono riusciti a transitare allegramente - anzi a saltare furbescamente come le quaglie - dal socialismo con la falce e martello al populismo del partito di plastica di Berlusconi. Con l’interessamento non certo distratto, purtroppo, di nostra Santa Madre Romana Apostolica Chiesa Cattolica. Non è vero Eccellentissimi et Reverendissimi Cardinali?
martedì 21 giugno 2011
Eurofestival 2011: una piacevole serata di musica europea.
Abbiamo visto la serata finale dell’Eurovision Song Contest 2011 e abbiamo gustato la straordinaria varietà delle musiche europee proposte dai vari finalisti. E’ stata una piacevole serata all’insegna del più sano e gradevole europeismo musicale. Il rappresentante della canzone italiana è addirittura arrivato secondo, creando le condizioni di un successo internazionale della musica italiana. Un ritorno positivo per l’Italia, dopo 13 anni di assenza. Già, dopo 13 anni di assenza dalla manifestazione. Perché? Ci chiediamo perché l’Italia non abbia partecipato negli ultimi 13 anni. Chi l’ha deciso? Con quali motivazioni? Ne aveva il diritto? E perché nessuno si è opposto a questa insensata decisione? Sarebbe interessante conoscere le motivazioni dei dirigenti Rai che hanno preso la decisione di non far partecipare nessun cantante italiano. Anzi, sarebbe il caso che uscisse fuori il nome del responsabile dell’assenza italiana all’Eurofestival. Noi siamo dell’opinione che sia stato un errore e anche grave perché reiterato per 13 volte. In modo franco e schietto ci chiediamo chi sia stato l’ottuso e dilettantesco rappresentante della TV di Stato che ha impedito alla canzone italiana di partecipare. Questo misero individuo ci ha privati della visione di serate molto gradevoli per un suo capriccio e per giunta pagato con i nostri soldi. Dovrebbe vergognarsi.
lunedì 20 giugno 2011
I dispensatori di odio sono ritornati.
Sono di nuovo in azione. Sono sempre gli stessi, più inferociti di prima, con molto appetito, ma sono sempre loro: gli scrocconi d’Italia. Adesso chiedono quattro ministeri al nord, la fine della missione italiana in Libia e il solito dividendo per gli autonomi del nord. Dopo tanto tempo si è sentita di nuovo anche la richiesta di secessione e il gioco è fatto. Sanno che non potranno essere accontentati ma ci provano lo stesso, così “piano piano, poco poco”, con molto rumore. Umberto Bossi a Pontida ha di nuovo strappato l’applauso con molto fumo ma poco arrosto. Questi i fatti e passiamo alle nostre opinioni. Il nulla condito con il niente. Un vero disastro politico questi uomini dalla camicia verde che pretendono che vadano al nord quattro ministeri e di quelli pesanti. Sono pessimi giocatori di poker che sanno solo rilanciare e cercare il bluff. Non irritano più come prima e ci ricordano quei lontani cugini che vengono da una città lontana, i quali con la scusa di rivedere i parenti si sistemano a casa vostra e pretendono che serviate loro pranzi succulenti e visite guidate in città. In cambio loro offrono solo i ricordi d’infanzia e le battute a pranzo. Celebre quella in cui con il piatto di portata in mano e il pollo fumante dentro vi chiedono se preferite la coscia o l’ala per poi darvi sempre l’ala qualunque fosse la vostra risposta. Più patetici di loro c’è il loro capo, che non è Bossi ma Berlusconi. In Parlamento lo votano sempre. Fanno il teatrino dicendo che potrebbero rompere l’alleanza con il Pdl in qualsiasi momento ma non ci crederebbe neanche un bambino, tanto sono interessati alla torta. Finirà come al solito: a tarallucci e vino. Non è gente seria. E soprattutto è gente volgare. Basta ascoltare i loro discorsi: non sanno dire due parole di seguito senza insulti e parolacce oltre al fatto più grave di tutti che è il seminare odio tra gli italiani. Qui sono bravissimi. Se ci pensate è incredibile che questa gente rozza e primitiva abbia tre ministri nell'esecutivo della Repubblica italiana e la chiave per la stabilità politica del paese sempre più minacciato dalla crisi greca.