venerdì 22 giugno 2007


Trattato Ue: la Polonia fa saltare l'intesa.

A rovinare tutto è stata la Polonia, contrarissima all'introduzione del sistema di voto a doppia maggioranza, che prevede che per l'adozione di un provvedimento servano i "sì" del 55% degli Stati e del 65% della popolazione comunitaria. Ma neanche il Regno Unito ha scherzato. Fedele alla propria immagine di isolazionista d'oltre mare, ovvero di insularismo vetero-unionjackista, il Premier inglese in scadenza ha picchiato duro, come sempre. Ma ritorniamo alla rediviva Polonia. Per Varsavia i nuovi criteri, a detta dei principali responsabili della deriva neo-polacca, comporterebbero una perdita di "peso" rispetto all'accordo di Nizza attualmente in vigore. Così, i gemelli Lech e Jaroslaw Kaczynski, rispettivamente presidente e premier polacco, hanno deciso di mantenere la linea dura. Questi i fatti e passiamo alle opinioni.
E bravi ai gemelli Kaczynski! Proprio bravi. Chi avrebbe mai immaginato che la Polonia post Jaruzelski potesse assumersi, quasi per intero, la responsabilità di mandare tutto all’aria rovinando la festa a tutti gli europei! Ha proposto e ottenuto di rinviare al 2017 la decisione. Capperi che disponibilità. Diciamo la verità: nessuno se lo aspettava. Ma quello che ci indigna di più in tutta questa faccenda sono le motivazioni. Rancore, rabbia, risentimento, rivalsa sono i sentimenti che caratterizzano questi due Signori, Presidente e Primo Ministro, che si definiscono europei. Non è da sottovalutare l'altra osservazione e cioè quella che Lor Signori warsavini hanno imparato bene a spendere la capacità di saper dire sempre no, come se chi è in grado di dire sempre no è il più bravo. Che i due gemelli abbiano idee un po' bizzarre si sapeva. Ma che invece di collaborare a superare i problemi dell'Unione si arrogano il diritto di affossare l'unità europea è inaccettabile. Siamo delusi da questa Polonia. Abbiamo sempre creduto che i polacchi sono una tessera importante della matrice europea ma questo scivolone crea una barriera psicologica pericolosa. La storia lascerà una traccia pesante su questa nuova Polonia, un grande Paese, con un passato di grande spessore culturale che, per colpa dei due e alla maniera berlusconiana, è diventato minuscolo e incapace di collaborare e di crescere. Peccato.

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