Eccolo di nuovo in azione, più Pinocchio che mai. Stiamo parlando del Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, il più straordinario Pinocchio mai esistito in Italia e nel resto del mondo. Con un coupe du theatre eccezionale è riuscito a prendere “sei piccioni con una fava”. Laddove un altro Presidente del Consiglio sarebbe caduto dalla poltrona immediatamente, provocando una crisi di governo, lui, Pinocchio per eccellenza, riesce sempre a trasformare una sconfitta (il ricatto della Lega a non accoppiare il referendum con le elezioni europee) in una vittoria (per il bene del Paese si è dovuto piegare al diktat di Bossi evitando la caduta del governo). Volendo usare un linguaggio statunitense il Pinocchio Premier (o viceversa, tanto il concetto rimane lo stesso) è riuscito a passare dal KO all’OK. Geniale! Ecco i sei piccioni: 1.accolla tutta la responsabilità del rinvio del referendum alla Lega; 2.esce dalla palude della caduta di governo e di immagine di essersi piegato al ricatto trasformando una possibile Waterloo in una sicura Marengo; 3.rafforza il cemento della coalizione politica che guida; 4. fa cadere in ginocchio con reverenza non solo la solita “casalinga di Voghera” ma anche il vituperato marito di quest’ultima, chiamato il “pensionato di Voghera”, trasformandolo da acerrimo nemico ex-comunista a nuovo fan filo Pdl; 5.blocca il tentativo dell’opposizione di metterlo in difficoltà; e dulcis in fundo 6. aumenta lo share personale portandolo al 96% (una volta si diceva con una maggioranza bulgara) lasciando solo il 4% al nemico forcaiolo Di Pietro, perché il PD con la proposta D’Alema di rinviare il referendum non ha più alcuno share.
Noi desideriamo dire solo che in realtà Silvio Berlusconi non ha vinto nulla. Per noi semmai ha perso il Paese, cioè l’Italia che lo ha votato, perché per l’ennesima volta ha fatto uso di mezzucci da furbacchione in quanto gli italiani che ragionano hanno capito che con questi vecchi trucchi da teatrino della politica (lui che ha sempre criticato il “teatrino della politica”) è cosa non buona trasformare la serietà e l’etica di uno Stato in una presa in giro. Quando noi su questo blog parliamo spesso, in modo sgradito, del politico Berlusconi lo facciamo non perché non gli riconosciamo alcun merito, ma perché avendo lo scudo politico della Chiesa Cattolica alle spalle avremmo preteso un “Premier etico”, cioè un Primo Ministro che vivesse il suo lavoro come missione per introdurre, e se fosse il caso di imporre, nel paese valori fondanti della dignità umana, come Giustizia, Disciplina, Onestà, Incorruttibilità, Dirittura morale, Imparzialità, Severità con chi sbaglia, e nessun Perdonismo (indulto, condoni, sanatorie, leggi ad personam, etc). Invece lui ha fatto finora tutto il contrario. Il Referendum ne è la prova. Una norma costituzionale che viene resa vana e considerata un fastidio da un Premier, strattonato dal cinismo e dall’utilitarismo del suo maggior alleato Umberto Bossi, come possiamo definirla se non “una porcata” come la legge elettorale approvata dalla sua maggioranza che ha eliminato la preferenza e invia al Parlamento le persone che vuole Berlusconi? A questo proposito gli Eminentissimi Cardinali della Santa Chiesa Cattolica Romana hanno qualche problema di udito?
venerdì 17 aprile 2009
Berlusconi vincente in “sorrisilandia”: sorride, prende in giro gli italiani e aumenta la sua popolarità.
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